☕︎𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝒅𝒊𝒄𝒊𝒂𝒏𝒏𝒐𝒗𝒆𝒔𝒊𝒎𝒐

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<<Ugh che male alla schiena...>>

Mi sveglio in casa mia, sul divano. Avevo una coperta addosso e appena mi guardai, notai di essere completamente nuda. Faccio uno scatto, alzandomi e mettendomi seduta. 

M-ma che succede? Non mi ricordo niente di ieri sera...Che sia tornata a casa magari accompagnata da qualcuno? 

L'unica persona che potrebbe averlo fatto è Ochako ma perchè diavolo sono nuda?! Credo di non ricordarmi più di ieri sera ad un certo punto, probabilmente mi sono ubriacata.

Decido di alzarmi ancora dolorante. Avrò dormito male, poi sul divano si sta scomodi. Mi alzo in piedi e vado in camera per cercare qualcosa da mettermi addosso. Prendo un intimo nuovo, dei pantaloni e una felpa semplice azzurra.  

Tornai al piano di sotto e mi presi qualcosa per fare colazione. 

Mhh, che giorno è oggi? Ieri se non mi sbaglio era sabato quindi domani dovrò andare all'agenzia. Mi sento così stanca...beh almeno è fine mese e mi arriverà lo stipendio per fortuna. 

Poche ore dopo mi arrivò una chiamata al telefono e fui molto felice di rispondere. <<Pronto Ochako?>> 

<<Oh [t/n] tutto bene?>>

<<Certo perchè non dovrei stare bene? Ho solo un po' di male alla schiena e mi sono svegliata nuda sul divano. Mi ci hai portato tu? Ieri mi sono ubriacata se non mi sbaglio e ad una certa non ricordo più nulla>> 

<<T-Ti sei svegliata nuda sul divano?!>>

<<Ehm si, ne sai qualcosa?>>

<<Cazzo si finalmente!
Ma io non ti dirò nulla, dovrai scoprirlo da sola>> 

<<M-ma che cavolo-?>> 

Chiude la chiamata senza dire nient'altro. Questa cosa mi preoccupa e non troppo...

Decido per il momento di sorvolare questa faccenda e farmi una doccia rinfrescante, magari potrebbe tornarmi in mente qualcosa.

Il giorno dopo|lunedì

Alle 8:00 mi trovavo puntuale già dentro nella segreteria dell'agenzia, mi feci un caffè e mi sedetti dietro al bancone a navigare su internet con il telefono.

Un'oretta più tardi arrivò anche Bakugou, così lo salutai normalmente sorridendogli.

<<Buongiorno come va? È dall'altra sera che non ci siamo sentiti e-...oh...>> non mi rispose.

Mentre gli parlavo non si fermò neanche ma continuò a camminare guardando davanti a sé verso l'ufficio.

Pensai subito se avevo fatto qualcosa di male in precedenza. Magari alla festa mentre ero ubriaca ho fatto qualcosa di sbagliato ma non me lo ricordo...

Cosa dovrei fare ora? Potrei andare a parlarci e chiedergli di nuovo come andava o cosa stesse succedendo e nel caso, cosa avevo fatto per farlo reagire in quel modo.

Aspettai una quindicina di minuti, così mi decisi di andare lì.

<<Bakugou?>>

Appena aprii la porta lo trovai lì davanti, seduto dietro alla scrivania e con le mani tra i capelli. Quando si rese conto che ero entrata alzò la testa e mi guardò.

<<C-che succede? Ti senti male? Hai mal di testa? Vuoi che ti do una pasticca?>> dico preoccupata avvicinandomi di più a lui, che intanto non distoglieva il suo sguardo da me.

<<Non ti ricordi niente di quella sera vero?>>

Perché sta parlando di questo adesso? Cosa c'entra...

<<Beh ad un certo punto non ricordo molto, credo di essermi ubriacata e poi mi sono risvegliata a casa>> si i dettagli non voglio specificarli.

Lui tira un sospiro di frustrazione e sussurra un <<merda>> che io sentii chiaramente.

<<Dai mi spieghi cosa è successo??>>

Non mi rispose.

<<Allora??>>

<<Vuoi proprio saperlo eh?!>> urla lui sbattendo le mani sul tavolo.
Non capisco cosa c'è da arrabbiarsi così tanto.

<<Beh si a questo punto, siccome mi hai proprio ignorata prima quando sei entrato!>>

<<L'altra sera...ti sei ubriacata e...Uraraka mi ha chiesto di riaccompagnarti a casa...così quando siamo arrivati mi sei saltata praticamente addosso e...ecco lo abbiamo fatto. Non avrei dovuto lasciare che accadesse, soprattutto perché non eri pienamente cosciente di ciò che stava succedendo, però non ho resistito...>>

Sgranai gli occhi e il mio volto andò completamente in fiamme.
Ecco perché mi sono svegliata nuda sul divano e perché Ochako faceva tutta la misteriosa al telefono, lo aveva capito.

Non ci posso credere.

<<Ah...m-ma hai usato...insomma...il p-preservativo?>>

<<Certo mica me lo scordo in momenti simili.
In ogni caso...non sei arrabbiata? Credo che non avresti voluto...>>

Scossi la testa in segno di negazione e gli sorrisi.

Che faccio glielo dico?

<<Beh certo, non me lo aspettavo ma non sono per niente arrabbiata>>

<<Perché?>>

<<Perché credo che tu mi piaccia ecco.>>

Lui sgranò gli occhi e le sue guance divennero leggermente rosse ma non troppo.

<<Ma che cazzo ti viene in mente? Siamo in ambito lavorativo e sei la mia assistente, non potrà mai funzionare.>>

<<Perché no?
Comunque volevo solamente dirtelo, anche per farti stare tranquillo e non sentirti in colpa per ciò che è successo. Poi se tu non provi niente per me e ti è bastato solo portarmi a letto vabene, me ne farò una ragione.>>

Lui prima di rispondere esitò. Guardò in basso, giocò un po' con la penna che aveva tra le mani e mi riguardò.

<<Non è così..
Cazzo guarda te se mi devi mettere così in difficoltà!
C-ci devo ancora pensare e non era solo per portarti a letto.>>

A sentire quelle parole dentro di me fui sollevata. Insomma mi ero appena dichiarata e potevo benissimo essere rifiutata, soprattutto da uno come lui.
A questo punto potrei anche avere una possibilità, o almeno lo spero.

<<O-ok vabene>>

Rimanemmo per qualche secondo in silenzio quando lui riparlò.

<<Però devo dire che è stato bello.>>

<<C-che?!>> urlai io imbarazzatissima.

Non intendeva davvero quello no?

<<Dico, l'altra sera è stato bello, anche se eri ubriaca è stato più che fantastico.>>

<<M-m-ma non te ne uscire con queste cose! A-adesso ti vado a fare un caffè e poi dovresti andare a controllare la città.>> dico balbettando più del dovuto, per poi uscire dal suo ufficio e preparargli quel suo dannatissimo caffè.

Non riesco ancora a crederci che sia successo sul serio, devo metabolizzare il tutto.

𝗔𝘀𝘀𝗶𝘀𝘁𝗮𝗻𝘁♡︎| Pʀᴏ ʜᴇʀᴏ Bᴀᴋᴜɢᴏᴜ x RᴇᴀᴅᴇʀWhere stories live. Discover now