Capitolo quindicesimo

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La notte cedette il passo all’alba.

Il Capitano si concesse un attimo prima che il portellone del Quinjet si aprisse e fosse costretto a percorrere la rampa per raggiungere a terra il re del Wakanda, in piedi circondato dalle Dora Milaje.

Forse sapeva già, in cuor suo, che quel giorno sarebbe successo qualcosa. Qualcosa di terribile.

- Cos’è quel muso? Non sei felice di vedermi?

T’Challa rispose con un delicato sorriso alla ragazza e salutò con una stretta di mano il Capitano Rogers, grato della disponibilità.

- Secondo voi di quale portata sarà l’attacco?

- Signore - intervenne Banner balbettando - credo che dovreste aspettarvi un grosso attacco.

- Come siamo messi? - domandò Jane.

- Avrete le guardie reali - rispose, leggermente preoccupato - la tribù del confine, le Dora Milaje e..

- Un uomo centenario semistabile.

Il volto le si illuminò dalla gioia, James le era mancato davvero molto. Alla fin fine il loro affetto non poteva essere nascosto.

Lo raggiunse quasi correndo, come fanno i bambini quando gli viene riportato un giocattolo che pensavano di aver perso.

Lo strinse così forte da far tenerezza.

Pietro soffocò un colpo di tosse.

Thor, invece, dovette trattenere il fratello con il braccio. Effettivamente era sempre stato geloso.

- Come stai Buck? - chiese Steve dopo un breve abbraccio, contento che l’amico stesse finalmente meglio, guarito dal controllo dell’HYDRA.

- Ah, niente male per la fine del mondo - rispose sarcastico il Soldato d’Inverno.

Raggiunsero Shuri, la sorella di T’Challa, che cominciò la scansione di Visione per tentare di estrarre la Gemma della Mente senza ucciderlo.

Stark osservò cercando di trattenere l’arroganza e far lavorare la ragazza, che sapeva il fatto suo.

Nel mentre il trio Rogers, Wilson e Winchester cercò di elaborare un piano di difesa contro gli invasori venuti dal cielo.

Diamine, quei tre sembravano gemelli siamesi.

L’azzurro opaco del cielo lasciava spazio ai raggi del sole, che si infrangevano violenti sulla natura circostante. Pietro era senza fiato per quella vista.

- Sembra di essere in paradiso.

- Infatti - mormorò il ragazzo.

Entrambi stavano visibilmente annegando in un mare di imbarazzo e soggezione.

- Insomma, tu e Jane..

- Non ci sarebbe stato futuro - replicò Bucky.

- Me lo ha detto.

- Doveva andare così.

- Mi dispiace..

- No, non ti dispiace.

- Già.

Invece di cercare il modo più doloroso per staccargli anche il braccio buono, contro tutte le aspettative, Pietro si abbandonò a una risata silenziosa, divertito dalla vicenda. Così come Buck.

Se qualcuno li avesse visti li avrebbe trasportati d’urgenza all’ospedale per assicurarsi che nessuno dei due avesse un tumore al cervello.

- Fenomenale.. - sussurrò il Soldato.

You didn't see that coming? | Pietro MaximoffWhere stories live. Discover now