Capitolo ottavo

2.9K 138 14
                                    


- Cosa cazzo stai facendo.

Stark alzò lo sguardo di colpo, incontrando quello furioso della figlia.

- Sei incredibile - sbuffò Athena mettendo le mani tra i capelli - non hai ancora capito quanto possa essere pericoloso?

Pietro non riusciva a staccarle gli occhi di dosso.

- Lo dirò una volta sola - intervenne il Capitano - spegnete tutto.

I Vendicatori iniziarono a discutere. Athena si girò verso Pietro, scoprendo che la stava già guardando.

- Ti prego, fai qualcosa - chiese lei in un sussurro, avvicinandosi al collo del ragazzo a cui venne, per un attimo, la pelle d’oca.

La saetta fece il giro della stanza, staccando più cavi possibile. La culla cessò di funzionare e tutti i presenti si voltarono verso di lui.

- No no, avanti. Stavate dicendo? -  sospirò serio.

Senza che nessuno potesse anche solo commentare, Thor comparve dal nulla. Chiamò a sé una serie di fulmini con il suo martello e scaricò tutta l’energia nella capsula metallica.

Dopo un momento di silenzio, il metallo della culla fu scaraventato in aria e ne uscì un uomo estremamente singolare.

Il suo corpo era interamente rosso, decorato con venature argentee. La gemma dello scettro incastonata al centro della fronte.

In un primo momento si lanciò contro il Dio del Tuono, che lo afferrò e gettò contro il vetro del laboratorio, distruggendolo rumorosamente.

L’essere interruppe la sua caduta prima di incontrare la finestra dell’edificio, dalla quale si mise a guardare la città, levitando a mezz'aria.

Thor fermò i compagni, pronti ad attaccare.

Poi, Visione raggiunse gli Avengers.

- Mi dispiace - pronunciò - è stato.. Inatteso.

- Thor, hai aiutato a creare questo? - il Capitano Rogers non sapeva se essere spaventato o terribilmente furioso.

- Ho avuto una visione - dichiarò il Dio - un vortice che inghiottisce ogni speranza di vita e al suo centro c’è quella - proseguì indicando la pietra - la gemma della mente, una delle sei gemme dell’infinito. La più grande potenza dell'universo, ineguagliabile nella sua forza distruttiva.

- Allora perché..

- Perché Stark ha ragione, gli Avengers non possono sconfiggere Ultron.

- Non da soli - affermò Visione.

La squadra assunse un'espressione seria.

- Pensate che io sia un figlio di Ultron?

- Non lo sei? - ribatté Steve.

- Non sono Ultron, non sono nemmeno Jarvis..

- Ho guardato nella tua mente e ho visto lo sterminio.

- Guarda ancora - rispose Visione a Wanda.

- I loro poteri, gli orrori nelle vostre menti, lo stesso Ultron vengono dalla gemma della mente.. Ed è niente in confronto a ciò che può scatenare, ma sarà dalla nostra parte - aggiunse Thor.

- Davvero? Tu lo sei? - il Capitano incrociò le braccia -  Sei dalla nostra parte?

- Non credo sia così semplice. Io sono dalla parte della vita, Ultron non lo è. Sterminerà tutto. Non vorrei ucciderlo: è unico, e sta soffrendo. Ma quella sofferenza travolgerà la Terra, perciò deve essere distrutto. Ogni forma che ha creato, ogni traccia della sua presenza sulla Terra, sulla rete..

Visione fece il giro della stanza.

- Dobbiamo agire - continuò - e nessuno di noi può fare a meno degli altri. Potrei essere davvero un mostro, non penso lo saprei se lo fossi. Non sono come voi, né come intendevate. É difficile convincervi a fidarmi di me, ma bisogna agire - concluse, restituendo il martello a Thor.

A quel gesto, l’intera squadra si guardò a vicenda, per poi arrestarsi su Athena.

- Lei - la indicò Visione - lei è la chiave.

- Come ha detto?

- Il potere che c’è dentro di lei. Ultron lo teme, vorrebbe impossessarsene.

- Sarebbe questo il motivo per cui l’ha rapita? - domandò Stark confuso.

- Lo desiderava per sé, ma non ci è riuscito. Adesso non può fare altro che cercare di annientarla.

- Ah, quindi sono a rischio annientamento.

Athena accennò ad una lieve risata, stanca e disorientata dalle parole che Visione le rivolgeva.

Forse per il troppo sforzo della giornata, la ragazza fu colpita da una breve scarica di vertigini, che la fecero traballare all’indietro.

Pietro le poggiò il braccio intorno ai fianchi per reggerla, spostandole in seguito una ciocca di capelli dal viso.

In quel preciso istante, per una frazione di secondi, gli occhi di Athena divennero completamente bianchi, ma a giudicare dalla tranquillità della squadra nessuno se ne accorse.

Nessuno tranne Pietro.

- É scomparso.

La voce di Natasha interruppe l’imbarazzante silenzio di tomba che si era creato.

- Cosa significa scomparso? - brontolò Barton avvicinandosi ai monitor del laboratorio.

- Nessun segnale, nessuna informazione.

- Si prepara alla battaglia - disse Stark.

- Se ha deciso di scomparire non c’è modo di trovarlo - fece Visione - dovremo aspettare.

Nonostante le contestazioni generali, i Vendicatori si arresero ad ulteriori discussioni e si ritirarono nelle proprie stanze.

You didn't see that coming? | Pietro MaximoffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora