Capitolo primo

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L'assalto dei Vendicatori alla fortezza di Strucker procedeva per il meglio. Sebbene con qualche difficoltà, l'attacco si stava rivelando sorprendentemente efficace.

- Cazzo - esclamò Stark nel momento in cui si scontrò piuttosto violentemente con la barriera protettiva del castello.

- Linguaggio - contestò Steve, intento a schivare i proiettili dell'Hydra.

Athena, che guidava la moto accanto quella del Capitano, non riuscì a trattenere una risata, ottenendo in risposta un sospiro particolarmente imbarazzato dal compagno.

- L'edificio principale dev'essere protetto da uno scudo di energia - disse Iron Man, ancora leggermente intontito dal colpo appena preso.

- La tecnologia Hydra è superiore a tutte la basi che abbiamo sequestrato, ma ce la stiamo cavando bene - continuò Athena.

- Dev'esserci lo scettro di Loki, senza Strucker non si sarebbe difeso così - aggiunse Thor, per poi concludere con un sottile 'finalmente'.

La scena era ancora costellata dalle scie di fumo che i proiettili nemici lasciavano al loro passaggio.

- Ha un finale troppo lungo questo finalmente - affermò Natasha dopo aver neutralizzato una dozzina di uomini.

- Si, abbiamo perso il fattore sorpresa - le rispose Clint scagliando una freccia.

- Un momento, nessuno commenta il Capitano che ha appena detto 'linguaggio'? -

- Lo so - sospirò Steve, che nel lanciare la propria moto addosso a un veicolo nemico rischiò di mandare Athena contro un albero - mi è scappato.

La ragazza sorrise maliziosamente e saltò giù, unendosi ai combattimenti.

- Signore, la città è sotto assedio.

La voce di Jarvis irruppe nell'armatura di Stark, che prontamente inviò la Iron Legion a difesa dei civili. Quest'ultimi, tuttavia, si rivelarono sorprendentemente contrari a quel gesto.

Strucker, dall'interno della sua fortezza, ordinò la massima efficienza e la cancellazione di tutti i file Hydra. Poi volse lo sguardo in direzione dei gemelli, trovando la posizione in cui erano stati fino a quel momento vuota.

Athena era ancora impegnata ad arrestare il fuoco nemico, quando qualcosa di estremamente veloce le bloccò l'attacco. Ringhiò per la rabbia e si rifugiò dietro un albero.

Dopo pochi secondi tentò una nuova offensiva, ma l'anomalia la colpì e fece cadere a terra.

- Questa ti era sfuggita?

Ancora a terra, accennò ad una risata. Il ragazzo, in piedi davanti a lei, da un'iniziale espressione orgogliosa le rivolse uno sguardo perplesso, incapace di comprendere quella reazione.

Con uno scatto di una agilità straordinaria (di cui Natasha sarebbe sicuramente andata fiera), Athena colpì l'avversario alle gambe, atterrandolo violentemente. Ancora in ginocchio, gli mise un piede sul petto e si avvicinò al suo viso.

Poi lasciò che le loro guance si incontrassero.

- A me non sfugge mai niente - gli sussurrò all'orecchio, per poi lentamente lasciare la presa e correre dai suoi compagni.

Pietro rimase immobile per qualche altro secondo, con il fiato corto e il battito a mille.

- Clint è a terra! - urlò Natasha correndogli incontro cercando di non farsi colpire.

Immediatamente tirò fuori dalle tasche uno straccio, per poi premerlo forte contro la ferita. Hulk, con un salto, distrusse il bunker dal quale era arrivato il colpo.

Il Capitano evidenziò la necessità di entrare e Stark si diresse verso la torre nord in cerca della sorgente di energia dello scudo. Con un piccolo missile, ne disattivò il potere.

- Ponte levatoio abbassato.

Athena corse incontro a Thor e Steve, intenti a discutere del potenziato.

- Clint è piuttosto grave ragazzi, va portato via - comunicò Natasha dalla radio.

- Io posso portare Barton al jet, prima ce ne andiamo meglio è, voi e Stark recuperate lo scettro.

- Ricevuto - risposero la ragazza e il Capitano.

Prima, però, Thor colpì lo scudo di Rogers provocando un'onda d'urto che neutralizzò una trentina di uomini dietro di loro.

- Cazzo ragazzi, avvisate! - brontolò Athena.

- Misericordia attenta al linguaggio - la rimproverò ironicamente Tony.

Stark entrò nel covo di Strucker distruggendo la finestra e rendendo vane le difese avversarie. Poi collegò Jarvis per recuperare più file possibili.

Esternamente, la situazione fu messa sotto controllo e Natasha si occupò di Banner.

La fuga di Strucker fu bloccata dalla figura del Capitano, interessato a trovare lo scettro.

Dall'ombra uscì la figura di un'esile ragazza. Le sue mani crearono una singolare fonte di energia rossa, che fece precipitare giù dalle scale Steve.

La giovane poi scomparve, lasciando Strucker alla merce degli Avengers.

Jarvis scansionò le pareti della stanza ed individuò un muro anomalo. Con una piccola pressione Tony si ritrovò a scendere le scale di un corridoio minimamente illuminato, che terminò con una immenso laboratorio.

Stark alzò lo sguardo e incontrò il cadavere di un Leviathan, uno dei giganteschi mostri combattuti a New York al tempo della guerra contro i chitauri.

Sebbene sconcertato, si diresse verso lo scettro di Loki, la cui luce illuminava la tecnologia circostante.

- Thor, sono davanti al premio.

Sorrise, ma subito la sua mente fu annebbiata da un incantesimo della ragazza potenziata.

Il Leviathan si liberò delle catene che lo tenevano appeso e si diresse verso l'uomo. Subito la scena si trasformò e Tony vide il più terribile degli scenari immaginabili: i suoi compagni a terra, senza vita.

Si guardò intorno terrorizzato fin quando, su un mucchio di macerie non troppo lontane, scorse Athena, la sua bambina.

Vederla senza vita fu la cosa più straziante che gli fosse mai capitata.

- Papà, il jet è pronto. Dobbiamo andare.

La sua voce interruppe bruscamente l'orribile visione. Una lacrima gli rigò il viso, ma in pochi secondi riuscì a tornare in sé.

Prese lo scettro e corse via.

You didn't see that coming? | Pietro MaximoffWhere stories live. Discover now