Capitolo quarto

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Il Capitano scrutava con attenzione il piccolo appartamento intorno a lui, disordinato e con i giornali ancora appesi alle finestre.

Il letto non era altro che un materasso gonfiabile coperto da un lenzuolo e un vecchio cuscino.

- Mi conosci?

- Sei Steve - rispose l’uomo davanti a lui - ho letto di te in un museo tempo fa.

- So che sei nervoso, hai tutte le ragioni per esserlo, ma non mentire - si studiavano a vicenda, entrambi non completamente sicuri di chi avessero davanti.

- Io non ero a Vienna - rispose l’altro scuotendo la testa - non faccio più quelle cose.

- Persone che ritengono il contrario stanno venendo qui e non intendono portarti via vivo. Non deve finire con uno scontro Buck.

- Finisce sempre con uno scontro.

Il Soldato d’Inverno si tolse i guanti, rivelando la mano di metallo, pronto all’imminente conflitto con le forze speciali tedesche giunte per ucciderlo.

- Tu mi hai tirato fuori dal fiume, due anni fa - cercò di dire Steve per dissuaderlo - perché?

- Non lo so.

- Si che lo sai.

Una granata fu lanciata all’interno della stanza, il Capitano la coprì con lo scudo e i soldati iniziarono a riversarsi nelle scale dell’edificio.

Bucky bloccò la porta d’ingresso con il tavolo, ma gli uomini entrarono dalle finestre, rompendole e sparando a vista ad entrambi.

- Buck smettila! - urlò Rogers - ucciderai qualcuno.

- Non ucciderò nessuno - ringhiò l’altro recuperando da un’asse del pavimento uno zaino, per poi fuggire sul tetto del palazzo accanto.

- Buongiorno principessa - sorrise Jane quando il Soldato d’Inverno le atterrò davanti.

Il suo volto si fece pallido e indietreggiò un istante.

- Jane? - pronunciò quasi allucinato.

La ragazza si pietrificò un momento.

Tuttavia, dal nulla spuntò un uomo.

Non un soldato, ma un guerriero. Indossava una tuta da combattimento nera con delle piccole venature viola, le sue mani avevano degli artigli e la sua maschera era il volto di una pantera.

Attaccò Bucky senza esitazione, costringendo Jane ad intervenire in favore del fuggitivo.

Lo sconosciuto era agile come un felino.

Mandò ripetutamente a terra il Soldato, che per poco non fu colpito al volto dalle lame degli artigli.

- Sam, il tetto a sud ovest - affermò Steve non appena concluse con gli uomini delle forze armate.

- Chi è l’altro tipo? 

- Sto per scoprirlo.

Un elicottero raggiunse il tetto dell’edificio sul quale i tre stavano combattendo.

Spararono diversi colpi, ma la tuta della pantera  ne sembrava completamente immune.

Sam colpì la coda del veicolo.

Il Soldato d’Inverno si buttò in strada, prontamente rincorso dalla ragazza.

- In un parcheggio sotterraneo - comunicò lei - gli sto addosso ma il micio mi segue.

Le macchine delle forze speciali si unirono all’inseguimento schivando i veicoli civili.

- Un passaggio? - chiese Sam sorridente.

- Il tetto è basso - notò Jane - ce la fai?

- Tieniti forte.

La ragazza si aggrappò al compagno, che la scagliò contro Bucky e la pantera. 

I tre rotolarono per qualche metro. Nessuno ebbe il tempo di rialzarsi che un gruppo di uomini armati li circondò. Il Capitano era già lì.

- Siete in stato di arresto - dichiarò Rhodey atterrando con la propria armatura.

Anche se ci avessero provato, i ragazzi erano così accerchiati che fuggire sarebbe stato impossibile.

- Congratulazioni, ora siete dei criminali.

La pantera si tolse la maschera rivelando T’Chaka, re del Wakanda. Suo padre era morto nell’attentato a Vienna e ora bramava vendetta.

Il gruppo fu portato a Berlino, mentre Bucky internato in una gabbia di acciaio e vetro altamente resistente cosicché risultasse innocuo.

Jane lo guardava piena di tristezza, rinchiuso come se fosse un animale. Non metteva in dubbio che fosse pericoloso, ma le faceva male comunque.

- Che cosa gli farete? - domandò Steve a Everett Ross, vice comandante della task force, una volta giunto a destinazione.

- Quello che dovremmo fare a voi - disse - valutazione psicologica ed estradizione.

- Cosa.. - esclamò confusa Jane quando due agenti le ammanettarono i polsi - levatemele.

- Come ha detto - ribatté una voce dal fondo della sala - toglietele quelle manette, lei viene con me.

Pietro la liberò e portò via con sé.

- Siete impazziti? - domandò furioso una volta chiusa la porta di una piccola stanza caffé.

- Non ti immischiare.

- Non ti immischiare? Tutto quello che riesci a dire è non ti immischiare? Jane, cazzo, apri gli occhi alla realtà: è pericoloso, un criminale.

Girò gli occhi al cielo.

- Sei stato anche tu nell’HYDRA, ricordi? Sei stato il nemico più di una volta ma questo non mi ha mai fermata dal fidarmi di te - contestò lei.

- Hai ragione, sono stato nell’Hydra. Mi sono arruolato volontariamente, desidero ardentemente potere, gloria e vendetta. Farò tutto il necessario per ottenerli, non importa chi ferirò. É quello che ti aspetti che dica, non è vero? 

La ragazza si congelò sotto il suono di quelle parole così dure e piene di angoscia.

- Beh, lascia che ti sveli un piccolo segreto: non ho la minima idea di chi io sia. Ho il terrore di essere ancora, da qualche parte qua dentro, l’antagonista. Non merito la fiducia di nessuno, neanche la tua.

- Non sei mai stato l’antagonista.

- Oh, ma per fav..

- Basta - lo interruppe lei - smettila di sparare stronzate. Ti hanno ferito e manipolato, sei stato guidato dall’odio. Non significa che tu sia cattivo, semplicemente rotto, e anche Bucky lo è.

- Ci sono cose che non si possono aggiustare.

- Questo non significa che non ci proverò.

Improvvisamente l’allarme dell’edificio iniziò a emettere il suo assordante suono e varie squadre di agenti si riversarono nei corridoi.

Un uomo, Helmut Zemo, aveva recuperato il vecchio taccuino dell’HYDRA contenente le parole per controllare la mente del Soldato d’Inverno.

Bucky, improvvisamente impazzito, si era messo ad attaccare chiunque incontrasse.

Jane riuscì a seminare la saetta senza troppa fatica, per poi ritrovarsi, qualche ora dopo, in un vecchio magazzino con il Capitano, Sam e l’ex sergente Barnes bloccato per il braccio bionico.

You didn't see that coming? | Pietro MaximoffWhere stories live. Discover now