Capitolo nono

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La luce del mattino svegliò Pietro. Ancora un po’ assonnato arrivò in cucina stropicciandosi gli occhi, che subito incontrarono la figura di Athena.

- Quella ragazza è una maledizione - pensò.

La sentì ridere.

- Si davvero, sarò stato si e no cinquanta chili di pelle e ossa - esclamò la voce di Steve.

- Devo hackerare i file dello S.H.I.E.L.D. e trovare quelle foto - scherzò Athena maliziosamente.

La saetta li osservò inclinando leggermente la testa, stupito di come potessero essere così reattivi a quell’ora del mattino.

Rogers si accorse della sua presenza e accennò ad un saluto, per poi lasciare un bacio sulla guancia alla ragazza e tornare in camera.

- C’è qualcosa tra voi due? - chiese Pietro, ma evidentemente sbagliò tono di voce perchè Athena sorrise divertita.

- Sei forse geloso?

- Solo curioso.

Athena gli sorrise e si alzò in piedi, avvicinandosi pericolosamente al volto del ragazzo.

- É un peccato.

- Lo è? - Pietro si raddrizzò.

I due si passavano almeno una quindicina di centimetri, e la ragazza fu costretta ad alzare la testa per non perdere il contatto visivo.

- Non lo so, dimmelo tu..

I loro respiri si fecero sempre più affannati, mentre la saetta iniziò lentamente ad avvicinare il proprio viso a quello di Athena, che si ritrasse.

Il ragazzo alzò gli angoli della bocca in un sorriso sofferente, gettando indietro la testa. Sbuffò delicatamente, lasciando uscire una piccola risata. 

- Questa ti era sfuggita? - chiese lei.

Pietro, usando la sua super velocità, si materializzò dietro ad Athena. Le spostò i capelli dal collo e si avvicinò al suo orecchio.

- A me non sfugge mai niente - sussurrò adagio, tenendola salda per i fianchi. 

You didn't see that coming? | Pietro MaximoffWhere stories live. Discover now