19. Helloooo disappointments!

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instagram: lunatiepida

Alla vista della ragazza, i sentimenti dei Sunset Curve erano contrastanti.
Alex era visibilmente schifato.
Reggie sembrava sorpreso, ma non nel senso positivo del termine.
Bobby era infastidito, mentre il volto di Luke ostentava confusione.
Il frontman conosceva abbastanza bene Olivia da sapere che tornava sempre, ogni volta che si sentiva sola e che poi - una volta trovata una compagnia "appetibile" con cui passare il tempo - scompariva senza dirgli una parola.
La ragazza era sempre stata incostante con le amicizie: un giorno era amica con qualcuno e il giorno dopo non lo era più, non riusciva proprio ad avere dei rapporti stabili in generale.
Non che la cosa ferisse il ragazzo, anzi, ne era del tutto indifferente, solo che davvero non riusciva a scrollarsela di dosso.
Vedendola lì, sotto le lucine da parete del garage, con i suoi i lunghi capelli scuri e i jeans consumati, non poteva mandarla via senza sapere perché fosse lì.
Olivia aveva un certo "potere emotivo" su Luke, che il ragazzo non era ancora abbastanza maturo da poter comprendere.
Lei era stata le sue prime volte.
Tutte le sue prime volte, a parte il primo bacio, quello era di Alex.
Sì esatto, il primo bacio di Luke Patterson era stato dato ad Alex Mercer quando avevano tredici anni e volevano capirci di più, riguardo la loro sessualità.
Ed erano stati anche insieme... per circa sei giorni: era stata una relazione innocente, fatta di baci a stampo e dita intrecciate.
Entrambi però avevano capito, che forse ciò che loro avevano avuto era stato solo un bell'esperimento e il sentimento che li legava, in fin dei conti era solo un profondo affetto.
Tutto si era concluso con una pacca sulla spalla e molta più consapevolezza da parte di Alex, che i ragazzi gli piacevano davvero.
Luke invece aveva realizzato che forse per innamorarsi, non gli importava davvero del sesso della persona con cui avrebbe iniziato qualcosa.
Ma la prima che gli aveva causato tachicardia e sudore alle mani, era stata Olivia.
Si erano conosciuti il primo anno del liceo, durante il corso di scienze sociali: erano stati messi in coppia per un progetto che riguardava lo "status e il ruolo".
Dopo essersi visti un paio di volte, anche fuori dalla scuola, i due avevano cominciato a pomiciare nel seminterrato di casa Patterson, quando avrebbero dovuto studiare.
Oh Mercy di Bob Dylan nel giradischi e Twizzlers alla fragola, sparse ovunque.
E la cosa andò avanti così per un po'.
Prolungandosi sempre di più, senza mai arrivare ad un punto decisivo.
La cotta per Olivia passò senza che Luke se ne rendesse conto, così come gli anni.
La mora era inesorabilmente legata, a quelle che erano le esperienze più belle del ragazzo: quando aveva perso la verginità nella sua camera da letto, il giorno che erano scappati da scuola per andare a vedere Demolition Man al cinema e la fuga dell'anno precedente, quando Olivia aveva rubato l'auto ai suoi per portare lei e Luke, al concerto degli INXS a San Diego.
La ragazza era il suo passato, la sua "storia" degli anni liceo che stavano terminando, il problema è che il frontman ancora non sapeva come lasciarsi tutto alle spalle e andare avanti.
Come iniziare a diventare adulto e prendere una decisione.
«Che ci fai qui?»
Chiese Luke gentile, avvicinandosi alla ragazza.
Gli altri tre, sbuffando avanzarono all'interno del garage con un'aria abbastanza in disaccordo su ciò che stava avvenendo.
«Ho pensato di venirti a trovare.»
Disse lei cordiale alzando le spalle.
Olivia aveva gli occhi distanti, ma profondi, nascondevano sempre pensieri che il ragazzo non era mai riuscito a decifrare.
Giocava con le piume appese al passante della cintura.
Era leggermente a disagio, questo almeno Luke riuscì a capirlo.
La ragazza aveva la mente invasa da pensieri.
E i pensieri volavano ovunque, come uno stormo di uccelli che tenta di uscire da una tromba d'aria.
Si sentiva, stanca, appesantita e costantemente giudicata.
Sola, si sentiva sola, strana e non compresa, non coccolata, non amata.
Ogni volta che Marie tornava a casa da New York, Olivia scompariva completamente dagli occhi dei suoi.
Se nei giorni normali, i genitori non facevano altro che paragonarla alla sorella, sminuendola in bellezza, intelligenza, comportamento e capacità accademiche, quando poi questa tornava a casa, la mora veniva del tutto dimenticata.
E Marie non aiutava, anzi fomentava questo continuo tormento su Olivia, con frasi poco carine e battutine.
"Ancora senza amici, sorellina?"
"Mi sorprendo che questi jeans ti entrino ancora."
"Beh mediocre com'è, non penso entrerà in un buon college"
Parole che bruciavano sempre di più nella sua testa, come se qualcuno continuasse a martellarle nel cervello gelosie e inadeguatezze di ogni genere.
"Olivia non riesce a tenersi neanche un fidanzato."
Aveva detto sua madre, a tavola quando stavano parlando della lunga relazione tra Marie e Jonathan; il rapporto perfetto, tra un neoavvocato di un importante studio di Manhattan e il futuro proprietario di una multinazionale.
Non c'era alcuna chance che lei avrebbe potuto superare la bionda e carismatica, sorella maggiore.
Eppure magari, in qualche modo, forse questa volta avrebbe potuto competere. 
«Okay allora...»
«Posso rimanere qui stanotte?»
Domandò lei prima ancora che Luke poté finire di pronunciare la frase.
Alle spalle di Olivia, i Sunset Curve provavano a sbracciarsi in ogni modo per far capire a Luke il loro disappunto.
Alex aveva imitato persino il taglio della giugulare.
Bobby, l'impiccato.
Reggie invece, continuava semplicemente a scuotere la testa come un bambino.
«Ehmm...»
Iniziò a dire il frontman osservando i suoi amici.
E stava per declinare.
Eccome se stava per farlo, ma poi aveva guardato il suo volto, i suoi occhi così familiari e come sempre, si era sentito in dovere di accettare.
«Sicuro, non c'è problema.»
E il resto dei Sunset Curve, ancora una volta sbuffò sonoramente, alzando gli occhi al cielo e facendo sbattere i palmi contro i pantaloni.
La ragazza si voltò a guardarli fulminandoli con lo sguardo.
Tra Olivia, Reggie, Alex e Bobby non c'era mai stato un gran bel rapporto o meglio, non c'era mai stato un rapporto.
Lei si era sempre e solo concentrata su Luke, così da ignorare completamente gli altri tre.
Non gli interessava averli intorno e neanche conoscerli meglio.
All'inizio, i ragazzi avevano provato ad essere cordiali con lei, ma visto che comunque la ragazza, non ci provava neanche ad essere gentile - sfociando molte volte nella maleducazione - il resto dei Sunset Curve aveva deciso collettivamente, che l'avrebbero odiata.
Soprattuto Alex, che non sopportava i continui commenti di Olivia sul fatto che secondo lei, il biondo non era abbastanza bravo per la band.
«Grazie mille, Luke!»
Esclamò lei, con voce fin troppo acuta per poi sporsi in avanti e dargli un sonoro bacio sulla guancia.
La mora si stravaccò sul divano di Luke, facendo finta di non sentire la voce di Bobby che diceva:
«Giuro che se inizio a sentire rumori strani, tu e la tua ragazza finirete a dormire in salotto, con mia madre che di notte sbatte le padelle nel sonno e canta le canzoni della Disney.»

𝐁𝐚𝐜𝐤 𝐭𝐨 𝟏𝟗𝟗𝟓 || 𝐉𝐀𝐓𝐏' 𝐟𝐟Where stories live. Discover now