13. come puoi volere altro?

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Da quando sono qui non ho sentito nemmeno per un singolo secondo il desiderio di mettermi in costume ed andarmene al mare, troppo spaventata dall'idea di rimanere mezza nuda davanti a gente che non mi conosce affatto e che potrebbe solamente giudicarmi.
A dirla tutta, il mare e l'aria profumata di salsedine mi sono mancati un sacco, talmente tanto da spingermi ad avvicinarmi alla spiaggia, sotto insistenza di Lily.

Confesso di non averne avuto per niente voglia all'inizio, specialmente perché non mi fa impazzire l'idea di vedere il corpo di Cassie e di paragonarlo con il mio più di quanto io non faccia già, ma visto che stamattina ho evitato in tutti i modi di fare conversazione con il resto della mia famiglia, il minimo che possa fare per convicerli a lasciarmi stare è andare in spiaggia con loro. 

Così ho finito per accettare, per la gioia di Lily, che da giorni interi che mi supplica di andarci con lei, e per la buon anima di James, che non ha fatto altro che fissarmi apprensivo da ieri sera. Capisco i loro sguardi,  sicuramente prima o poi dovrò dare qualche spiegazione, ma per ora preferisco accontentarli in questo modo purché la smettano di guardarmi come se fossi un cucciolo smarrito. 

Affondo i piedi nella sabbia arsa dal sole che mi fa sentire come se stessi camminando su dei carboni ardenti, eppure per qualche strano motivo la cosa non sembra darmi particolarmente fastidio. 

Chissà da quando non venivo al mare. 
Mesi, anni probabilmente, e mentre il vento mi solleva i capelli e mi regala un po' di frescura non posso fare a meno di chiedermi come abbia fatto a rinunciare a tutto questo per così tanto tempo. 

Il mare, una distesa cristallina immensa, si staglia davanti ai miei occhi in tutto il suo splendore e riflettendo il sole crea strani giochi di luce sulla superficie.
La luce è talmente forte che mi obbliga a socchiudere gli occhi eppure ogni volta che li richiudo mi sembra di vedere attraverso le palpebre il colore rosso fiammeggiante del sole. 

In pochi secondi imprimo bene in testa questa sensazione di libertà e fugace leggerezza per tutti quei momenti in cui ne avrò bisogno di ricordarmi di essere ancora viva. 

Esitante mi avvicino all'acqua stringendo forte tra le mani l'orlo della mia maglietta dall'eccitazione.
Quando un'onda mi bagna le ginocchia coperte dai pantaloni invece di imprecare come una matta mi concentro sul sollievo e sulla frescura che mi ha regalato.
Lentamente mi chino sfiorando con le dita della mani tremanti l'orlo dell'acqua e bagnandomi le braccia di una consapevolezza tutta nuova, quella di aver trovato uno dei pochi posti in cui non mi sento a disagio o come se mi trovassi in un corpo che non mi appartiene. 

Gli schiamazzi di Hugo che incita gli altri a passargli il pallone e gli strilli di Albus sull'acqua gelida mi arrivano distanti, come se fossimo in due realtà differenti e non potessimo interagire. 

In trance sollevo lo sguardo per osservare quello che mi circonda come se lo vedessi per la prima volta: alla mia destra Lily e Lysander trovano ogni occasione possibile per stare appiccicati ora che James è occupato a farsi spalmare la crema sulla schiena, una coppia di bambini poco più in là gioca a schizzarsi e inavvertitamente bagnano un signora anziana che li fulmina con lo sguardo, ma che sotto sotto sta nascondendo un sorriso. 

Mi sembra di essere in un mondo completamente diverso da quello triste e buio in cui vivo sempre, pieno di luce e leggerezza, pura voglia di vivere mischiata a felicità contagiosa. 

«Tutto bene?» annuisco senza voltarmi sapendo perfettamente a chi appartiene questa voce. Se mi girassi so che cadrei di nuovo nella mia voragine buia e adesso, proprio dopo aver assaggiato un pezzo di felicità, non sono ancora pronta a tornarci. «Sembra che tu non veda il mare da secoli.»

Quasi la sento sorridere alle mie spalle, i capelli legati in una treccia che nella mia testa dovrebbe farla sembrare trasandata, ma che in realtà la rende solo più bella donandole un'aria sbarazzina e rilassata.
Mi sembra di riuscire ad immaginarmela nel suo bikini giallo, una mano sul cappello di paglia che Louis le ha dato affinché non si bruci e la pelle porcellana che sembra brillare più della luce del sole. 

«Beh, in fondo, è un po' così.» rispondo il più sincera possibile, cercando di seppellire quella vena di gelosia mi sale sempre quando parlo con lei. È ingiusto il mio modo di comportarmi, lo riconosco, eppure non posso farne a meno.
È tutto quello che vorrei essere e che allo stesso tempo non sono. 

Come vivreste sapendo che sotto il vostro stesso tetto c'è la ragazza dei sogni di chiunque e che voi non siete nulla in confronto a lei?

«Rose, Louis mi ha-»

«Come puoi volere altro?» la interrompo prima che lei possa finire di parlare. La mia è sincera curiosità, non ho nessuna intenzione di attaccarla o farle una scenata nonostante io ritenga che quello che stanno facendo sia crudele e cattivo. 

Sento Cassie scuotere la testa e fare qualche passo per mettersi al mio fianco, il vento che si solleva porta con sé un odore di salsedine che mi inebria per qualche secondo. «In che senso?»

«Come puoi volere altro quando hai già lui» ripeto facendo cenno questa volta verso il largo dove un ragazzo biondo sta giocando con una bimba a pallavolo. I capelli biondi di Scorpius gli ricadono sulla fronte in modo disordinato e i muscoli si flettono ogni volta che lancia la palla ricordandomi uno di quegli attori da sogno che si vedono spesso nei film. «È tutto quello che una ragazza potrebbe mai volere.» aggiungo. 

Ed è vero, Scorpius è davvero ciò che ogni ragazza desidererebbe avere al suo fianco, fedele, leale, un amico per quando ne hai bisogno, e da quello che ho potuto constatare, un fidanzato in grado di amarti con tutto sé stesso. 

La sento sospirare e voltarsi verso la spiaggia dove so per certo che Louis ci sta fissando preoccupato. Forse si aspetta che da un momento all'altro mi metta a gridare o fare una scenata, ma la verità è che non me ne frega niente di loro due, mi importa solo di Scorpius e di come potrebbe prendere la notizia del tradimento. 

Dopo quella che sembra essere un'eternità Cassie si gira nuovamente verso di me e qualcosa mi spinge a distogliere lo sguardo dal mare e da Scorpius per puntarlo nel suo. Guardarla fa quasi male agli occhi talmente è bella. «Ci sono cose che non sai e che sono troppo difficili da spiegare a parole.»

Stranamente capisco esattamente cosa sta cercando di dirmi e non faccio altre domande. 

«Immagino» mi limito a rispondere fissando insistentemente la sabbia accumulata ai miei piedi non appena Scorpius, bagnato dalla testa ai piedi e con l'accenno di addominali in bella vista, ci passa accanto correndo per avvolgersi nell'asciugamano. 

Cristo onnipotente, ogni singola volta mi sento come se il cuore mi stesse esplodendo nella cassa toracica. 

 

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Collateral effect | ScoroseWo Geschichten leben. Entdecke jetzt