12. sinonimo di protezione

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«Va bene»

Nel momento esatto un cui pronuncio queste parole so perfettamente di aver appena firmato la mia condanna a morte.

Io non sono in grado di mentire, cosa dovrei fare se Scorpius dovesse avere dei sospetti?
Come posso nascondere la mia espressione colpevole ogni volta che vedo Cassie e Louis interagire in quel loro modo che ho sempre pensato fosse scherzoso e amichevole, ma che evidentemente nasconde molto di più?

Ogni passo che io e Louis compiamo verso la cucina è una tortura per i miei nervi e per il mio mal di testa che non accenna ad alleviarsi. Non so cosa fare e mi sento come se mi fossi messa in trappola con le mie stesse mani. 

Non posso mentire a Scorpius, non dopo tutto quello che lui ha fatto per me senza che glielo chiedessi nemmeno. Allo stesso tempo però ho promesso a mio cugino che non ne avrei fatto parola con nessuno e non posso tradire la sua fiducia, non posso perdere anche lui.

Non appena varchiamo la porta della cucina tutti si voltano  a guardarci stralunati e se in primo momento mi chiedo se non mi sia spuntato un brufolo proprio in mezzo alla fronte poi mi gelo sul posto nel rendermi conto che in effetti sì, il problema sono io e la mia scenata da pazza sclerotica di stanotte.

Come se i loro sguardi insistenti addosso non bastassero, i miei occhi incrociano quelli nocciola di James e la promessa che gli ho fatto con l'intenzione di non mantenere torna a tormentarmi il cuore.

Devo decisamente smetterla di promettere cose che non posso mantenere.

Albus e Hugo si scambiano un'occhiata significativa e la paura che inizino a tempestarmi di domande si fa talmente viva che indietreggio spaventata finché non vado a sbattere contro qualcuno.

Non sono pronta a rispondere a tutte le loro domande, non potrei dargli risposte siccome sono la prima a non averne.

Ho poche certezze e il fatto che non voglia parlarne, men che meno con loro, è una di queste. Non sopporto i loro sguardi pieni di pietà e finta comprensione, come se fossi un cucciolo smarrito bisognoso di aiuto. Non ho bisogno di nessuno, men che meno di loro. 

Per quello ho Misi, la migliore amica che si possa avere, e mi basta lei. 

Sobbalzo cadendo dalle nuvole quando due mani forti si posano sulle mie spalle trasmettendomi sicurezza, non rimango stupita nel vedere che ancora una volta Scorpius mi è corso in aiuto.
Ho smesso di contare le volte in cui mi ha dato una mano senza che lo chiedessi o facessi capire di averne bisogno.

«Cassie, spero che tu non abbia finito la torta!» esclama nascondendo un sorriso dietro al suo rimprovero scherzoso. Cassie sbuffa, ma vedo fin da qui che si sta mordendo una guancia per evitare di sorridere, e allunga un piattino con una fetta sul tavolo.

Le dita di Scorpius scivolano lentamente via dal mio corpo in una dolce carezza che mi fa sentire in qualche modo scoperta davanti agli occhi degli altri.

Prima Louis mi ha chiesto se mi piacesse Scorpius e lì per lì ho preferito non rispondere perché non sapevo nemmeno io che cosa dire.
Quando sono con lui sento un calore costante al centro del petto, mi sento felice e leggera, come se tutti i miei problemi non esistessero più, come se il mio corpo non fosse ingombrante e io fossi libera di essere me stessa oltre tutti questi strati di grasso.

Alla domanda di Louis prima non ho saputo rispondere, però ora, mentre guardo Scorpius abbuffarsi di torta e sporcarsi tutta la faccia di crema, mi viene in mente il sentimento che il mio cuore inevitabilmente gli associa: protezione.

Con Scorpius mi sento protetta, come se le sue braccia fossero in grado di tenermi lontana dagli sguardi insistenti di James o il cuore freddo di Dominique. Scorpius non mi ha fatto domande, non mi ha chiesto perché fosse successo quello che è successo perché sa che non sono ancora pronta a dargli delle risposte.
Rispetta i miei silenzi e i miei spazi, non mi costringe a parlare, viene in mio soccorso tutte le volte che mi sento a disagio o sono in difficoltà.

Ho sempre pensato che le persone in grado di capirti con un solo sguardo fossero una stronzata inventata da quelli che hanno una vita perfetta e cercano soltanto di convincerti che nulla di loro è costruito ed è semplicemente legato alla loro immensa fortuna.

Beh, io fortunata non lo sono mai stata e sicuramente non lo diventerò proprio ora, però so di poter contare su di lui e ho intenzione di dimostrargli lo stesso, a partire da quella chiamata che ha fatto un po' di giorni fa e che sembrava averlo infastidito parecchio.

Albus sposta uno sgabello invitandomi ad andare a sedermi vicino a lui e versandomi del latte in una tazza. Cassie dall'altro lato del tavolo taglia una fetta di torta che realizzo essere per me non appena me la posa davanti con un sorriso gentile. Cercando di ignorare la sensazione terribile che sento nel guardarla, consapevole che abbia una relazione clandestina con Louis alle spalle di Scorpius, forzo un sorriso e accetto la fetta di torta di buon grado.

E davvero io ci provo a assaggiarne un pezzettino, ma quando porto la forchetta alla bocca lo sguardo mi cade sul suo polso sottile ed elegante e la voglia di mangiare mi passa di colpo. 

«Rose possiam parlar- Ahia!» sibila Albus al mio fianco trattenendo a stento uno strillo capace di bucarmi i timpani. Dominique alza gli occhi al cielo sbuffando e lascia cadere la sua tazza nel lavandino provocando un rumore secco che si unisce alle lamentele di Al e le risatine sommesse di Louis e Hugo.

«Louis si può sapere perché diamine l'hai fatto?!» sbraita mio cugino, lo sguardo furioso e le vene rosse sul collo piuttosto evidenti.

«Non so di cosa tu stia parlando»

«Si invece, mi hai appena tirato un calcio da sotto il tavolo!»

Mio cugino scoppia a ridere mentre inzuppa un biscotto nel latte. «Non sono stato io»

Albus gli punta il dito contro guardandolo come se gli avesse appena fatto il peggiore degli affronti. «Non mi prendere in giro»

«Non l'ho fatto io!»

«Sono stato io infatti» scoppia a ridere Scorpius rovesciando leggermente la testa all'indietro e godendosi appieno l'espressione sconvolta di Al che lo fissa a bocca aperta. I capelli biondi gli scivolano via dalla fronte lascandogli libero il viso e gli occhi azzurri risplendono più luminosi che mai.
Anche Cassie lo guarda sorpresa, poi si volta verso di me e beccandomi a guardare il suo ragazzo socchiude gli occhi studiandomi di sottotecchi. E proprio quando penso di essere riuscita a farmi odiare dall'essere più angelico della terra lei si limita a scuotere la testa sconsolata, come se avesse appena risolto un enigma impossibile, e a concentrarsi sulla sua colazione.

«E si può sapere perché l'hai fatto?»

Il mio cuore accelera di colpo e mi si blocca il fiato in gola quando Scorpius gli sorride irriverente e punta gli occhi dritti su di me. «Così, perché mi andava.»

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Collateral effect | ScoroseWhere stories live. Discover now