6. reggiseni rosa e teorie assurde

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Porco Merlino!

Spalanco gli occhi di colpo ritrovandomi con il sedere per terra e il presentimento che presto avrò un bel livido sul sedere per la botta che ho preso cadendo dal divano.
Il campanello che mi ha svegliata continua a suonare imperterrito e io non posso fare a meno di imprecare molto sonoramente.

Se il buongiorno si vede dal mattino, questa è proprio una giornata del cazzo.

Ieri sera siamo rientrati tardissimo perché io e Scorpius abbiamo dovuto: fermare la rissa che James ha provocato da ubriaco, recuperare Albus poco prima che se le prendesse di santa ragione da un tizio che era il doppio di lui, cercare Louis che ovviamente era introvabile e caricarci sulle spalle una Cassie molto più che abbormentata. Okay, io non ho contribuito all'ultimo punto, ma ho dovuto comunque trascinare per il braccio mio cugino perché non si reggeva in piedi. 

Alla fine eravamo talmente stravolti che dopo aver messo tutti a dormire ci siamo addormentati sui divani del salotto.

«Fatelo smettere!» urla qualcuno dai piani di sopra, facilmente identificabile con Albus per via del tono vagamente isterico con cui impreca.
Poverino, dev'essere stata una serata terribile per lui visto che si è beccato un ceffone da una tipa per averle sfiorato per sbaglio (così dice lui, ma bisogna vedere) il fianco e ha rischiato di farsi ammazzare dal colosso di fidanzato della ragazza. 

Nonostante io sia abbastanza mattiniera, mi ritrovo a concordare con lui. Mi piacerebbe proprio sapere chi rompe le palle alle 10 e mezza della mattina.
I francesi sanno fare altro oltre che a mangiare baguette e rompere il cazzo?

Scocciata dalla situazione in generale, spalanco la porta d'ingresso ritrovandomi davanti un ragazzo moro che mi guarda stupito mentre alzo un sopracciglio per fulminarlo con lo sguardo. 
«Beh? C'è qualche problema?» chiedo nervosa, con una sicurezza che non mi appartiene, perché non mi piace quando le persone si soffermano un po' troppo a guardare il mio corpo.

Okay, sono ingombrante, ma potrebbe concentrarsi anche su altro.
Oltretutto qua sono la padrona di casa quindi potrebbe anche gentilmente sloggiare se proprio deve guardarmi dall'alto in basso in questo modo.

«Cercavo-» il tizio non fa nemmeno in tempo a finire la frase che il suo sguardo si sposta rapidamente da me a qualcosa alle mie spalle. Non ho nemmeno bisogno di girarmi a guardare di chi si tratta perché il mio corpo reagisce all'odore della sua pelle a pochi passi dai miei capelli. 

Scorpius si appoggia allo stipite della porta con l'avanbraccio mettendo in evidenza i muscoli poco pronunciati del bicipite. Sento il suo respiro sui miei capelli, vista la sua altezza spropositata rispetto alla sottoscritta, e trattengo il fiato quando mi accorgo quanto dall'esterno questa posizione possa sembrare incredibilmente fraintendibile. È quasi... intima.
«C'è qualche problema?» chiede ignaro della stretta che avvolge il mio stomaco impedendomi di respirare e ragionare con lucidità.

Che cosa mi prende, dannazione?

Il ragazzo punta lo sguardo dritto negli occhi azzurri di Scorpius e accenna ad un sorriso imbarazzato. «Sì ecco... non so come dirvelo, ma io e i miei amici alloggiamo nella villa accanto e abbiamo trovato questo sulle siepi. Noi siamo tutti maschi...» dice con un accento francese marcatissimo sollevando un reggiseno rosa pallido con un dito. «Forse è tuo...» aggiunge poi sporgendolo verso di me con le guance rosse per l'imbarazzo. 

Com'era facilmente prevedibile divento viola in pochi secondi evitando di fargli notare che quella taglia è troppo piccola per me e la mia cara ciccia, ma Scorpius, previdente come al solito, afferra l'indumento senza battere ciglio e lo soppesa tra le dita cercando di capire a chi appartenga. 

Collateral effect | ScoroseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora