ᵉˣᶜᵉˡ

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Un mese. Oramai lo si poteva segnare sul calendario: un mese preciso da quando Langa entrò nel mondo dello skateboard. Oramai era un modo per passare il tempo, per rompere la noia. Ogni lezione scolastica per lui non contava: il tempo della scuola era semplicemente un intervallo dagli allenamenti con Reki tutti i pomeriggi.

In realtà, il nome ''allenamenti'' non era più corretto. Oramai il celeste era alquanto ferrato nel campo, riuscì ad effettuare un ollie a dir poco perfetto, e questo solo nell'arco di due settimane. Quando si dice ''l'alunno supera il maestro'' si intende proprio questo. Il rosso era stato superato, avendo già un'insormontabile distanza nei confronti dell'amico, quando lui per imparare ci mise un tempo enormemente maggiore. Ma a Kyan non importava, lui era fiero di aver formato un ragazzo così formidabile; era stato lui ad estrapolare il potenziale nascosto di Hasegawa, che sembrava tenere nascosto, da quando fece quel dannato trasloco.

''Langa, ti ho mai parlato della S?''

Chiese Reki, che si ciondolava sulla panchina legnosa, che dava sul parchetto dove da giorni si ritrovavano, pur vivendo nella stessa abitazione.

''Una volta, credo.''

Langa avrebbe davvero desiderato una spiegazione aggiuntiva, essendo che quella gara segreta lo allettava parecchio.

Ma partiamo dal presupposto, la suddetta ''S'' è una gara dove vi può partecipare chiunque, essendo d'altronde una ''gara di skate giovanile''. Ma, assistendo ad una di quelle sfide, tutti comprendono che, partecipare a quella gara, significa esplicitamente voler gettare via la propria vita, essendoci moltitudini di partecipanti meschini e sleali. In cambio, anche se si dovesse ottenere un gran numero di vittorie, la posta in gioco non è alta. Certo, si potrebbe scommettere tutto, anche enormi somme di denaro, si viene riconosciuti come leggende, in pratica, ed acclamati da quella ristretta folla per l'eternità, a tal punto che quest'ultima affibbia i più strampalati soprannomi al partecipante. Ma ciò è sicuramente più appagante che una sconfitta, che probabilmente porterebbe a qualche frattura scomposta, un paio di ossa rotte o, nel peggiore dei casi, l'arresto cardiaco.

''Che ne dici di andare a vedere?''

Il rosso si volto, atteggiandosi con un sorriso smagliante. L'altro annuì velocemente, senza nemmeno meditarci su. Non vedeva l'ora, magari anche di sfidare, i concorrenti più diversi fra loro.

"Perfetto! Allora dobbiamo partire tra quattro ore. Sai, non dico che sia illegale questa gara, ma ci vengono dei tipi loschi.."

Bisbigliò il più basso, avvicinandosi pian piano all'orecchio dell'altro. Quest'ultimo sentì chiaramente un netto brivido lungo la schiena, non conoscendo nemmeno la ragione, e prese a muoversi involontariamente, sembrando probabilmente in preda a degli spasmi, per alleviarlo. La sensazione che provò non era nauseante, anzi, la trovava quasi piacevole, anche se non capiva perché fosse nata proprio in quel momento.

Reki si allontanò dall'orecchio di Langa, non appena finì di parlare, e quest'ultimo annuì. Già non vedeva l'ora, di assistere, o magari partecipare, a una di quelle gare.

Era strano, sbagliato. Di solito non si è eccitati per cose del genere, dove potresti anche rimetterci tu stesso, ma ad Hasegawa, in qualche modo, piaceva tutto ciò. Insomma, si sentiva piuttosto pronto, poiché negli ultimo giorni, neanche mezzo ammonimento fuoriuscì dalla bocca di Kyan, per dirgli di correggere qualche trick errato. No, era semplicemente perfetto.

Il tempo sembrava scorrere più fluidamente del normale, tant'è che le nove di sera ci misero poco ad arrivare.

Il rosso attendeva fuori, picchiettando il suolo con la scarpa, per scandire il tempo. L'altro uscì poco dopo, scambiandosi un sorriso divertito l'un l'altro.

''Andiamo?''

Chiese il celeste per primo, impaziente di vedere nel dettaglio questa dannata ''S''. In risposta vi fu un oscillamento di testa, quasi impercettibile. Si avviarono, con entrambe le loro tavole spinte dalle falcate possenti dei due, che usavano per scheggiare in quella strada isolata, illuminata dalle fioche luci dei lampioni.

''Non voglio tu ti faccia male, perciò stasera non parteciperai!''

Disse il più basso, che si trovava davanti a lui, senza staccare gli occhi dalla strada, per evitare incidenti nel mentre.

Il più alto sbuffò: proprio quello che non voleva sentire. Insomma, non era mica sua madre, se si fosse fatto male si sarebbe preso da solo le conseguenze delle sue spericolate azioni, essendo oramai aggettivo che calzava quasi maggiormente a Langa. Chissà perché l'altro si preoccupava così tanto per lui.

꧁𝙞 𝙗𝙪𝙞𝙡𝙩 𝙖 𝙛𝙧𝙞𝙚𝙣𝙙꧂  𝚕𝚊𝚗𝚐𝚊 𝚡 𝚛𝚎𝚔𝚒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora