ᵐᵉᵉᵗⁱⁿᵍ

732 73 103
                                    


Silenzio. A Langa serviva ancora far mente locale, su tutti gli avvenimenti che stavano accadendo, in quel momento. Era lì, non si sa se per qualche stregoneria, o per magia, o per puro frutto della sua immaginazione, lui era lì. Quello che diceva di chiamarsi Reki, era davanti a lui, in carne ed ossa. Non riusciva ancora a realizzare tutto questo, che era accaduto ad una velocità quasi allarmante. Non si capacitava del fatto che ora, avesse davvero un amico. Beh, non lo era davvero diventato, ma sperava si fosse aperto presto, con lui, finendo per diventare eventualmente reale, se quelle leggende metropolitane, a parere suo infondate, alla fin fine si rivelassero davvero sensate e logiche.

Il rosso sventolava violentemente la mano dinanzi al viso chiaro dell'altro, tentando di richiamare la sua attenzione. Sobbalzò, stando in allerta, ed indietreggiando lievemente. Ciò non cadde nell'occhio di Reki, perché fortunatamente o purtroppo, era intento a scrutare e studiare il volto pallido di Langa, sul quale il paio di occhi ghiacciati spiccavano, nel complesso.

"Langa, eh..mi hanno parlato tanto di te! Speravo davvero mi scegliessi!"

Parlava tra sé e sé, anche se ad alta voce, ripetendo prima il nome del celeste più e più volte. Domande farfugliavano nella mente di quest'ultimo. Lampeggiavano, minacciando di non smettere, e di non andarsene dalla sua testa.

Mi hanno parlato? Scegliere?

Perché mai il disegno di Langa era predisposto a raffigurare Reki?

L'unica tesi che poteva affermare più o meno con certezza, era che il fato avesse deciso che schizzo facesse. Era abbastanza sicuro che, anche tornando indietro nel tempo, il disegno sarebbe stato il medesimo, tutte le volte. Perciò gli sembrò come un segno del destino, il loro incontro.

"Langa! Vieni a mangiare!"

Hasegawa si sentì chiamare da dietro la porta della sua stanza, per ora accuratamente sigillata. Guardò il cellulare, poi si sbatté una manata in piena fronte. Come aveva fatto a non ricordarsi che erano questione di minuti per cenare? Ora, se anche la castana può vedere il rosso? Oppure lo lascia lì dentro?

"Tranquillo, tutti possono vedermi!"

Tutte queste preoccupazioni erano state alleviate dalle parole di Reki, facendo tirare bellamente a Langa un sospiro di sollievo.

Però, un problema in realtà vi era: essendo sua madre una donna facilmente impressionabile, non penso la prenda chissà quanto bene, a ritrovarsi uno sconosciuto, nonché amico immaginario di suo figlio, a cena assieme a loro due. Si tormentava le mani, mentre compiva una lunga e accurata pausa di riflessione, dinanzi la porta di camera sua, riflettendo se aprirla o meno.

''Reki, hai fame?''

Chiese, non degnando l'altro di uno sguardo. Pensò fosse più opportuno chiederglielo, in modo tale che la ramanzina che sicuramente avrebbe dovuto prendersi prima, alla fine rimanga una cosa incerta. Lo scoprirà solo vivendo, se dovrà veramente affrontare una morte così precoce.

''No no, sto bene cosi!''

Il rosso gli sorrise splendidamente, fiondandosi sul letto del celeste, come se fosse a casa sua. L'altro tirò ancora una volta un sospiro di sollievo. La sua esperienza pre-decesso poteva aspettare ancora un po', e questo grazie a Reki.

Tolse la chiave alla porta, una volta per tutte, mentre benediceva il ragazzo dietro di lui. Lo facciano santo, lo aveva salvato da una sgridata sicura di sua madre, anche se fu lei a dargli questo consiglio dell'amico immaginario.

''Cerca di non farti vedere da mia madre. Lei..si impressiona con poco.''

Prima di compiere la fatidica azione, si voltò verso Reki, raccomandandosi, prevedendo il prevedibile. Quest'ultimo sbuffò, frustrato, emettendo poi una lieve risatina, che stava a dire esplicitamente ''non preoccuparti''.

Fu allora che gonfiò il petto, spalancando una volta per tutte la porta della sua stanza, addentrandosi in quel corridoio polveroso, chiudendo essa, prima, alle sue spalle.

''Arrivo!''

Strillava, mentre percorreva la distanza rimanente fra lui e il tavolo, meravigliosamente apparecchiato e imbandito con invitanti pietanze. La megera, probabilmente si era stufata di aspettarlo, poiché stava già mangiando voracemente la sua cena, senza nemmeno accorgersi della sua presenza.

Si sedette davanti alla genitrice, impugnando la forchetta, ed iniziando a saziare così il suo appetito, oramai lancinante.

''Allora Langa, non mi presenti il tuo amico?''

La donna alzò lo sguardo, mostrando un sorriso gentile. Dall'altra parte del tavolo, però, il figlio non era felice. Era sconvolto, come aveva fatto a capirlo? Sgranò gli occhi, lasciando precipitare le posate nel piatto, che arrecarono alla stanza un rumore assordante.

''Come hai fatto a capirlo?!''

Esclamò, più esplicito di quanto avrebbe dovuto essere.

''Dai, sapevo che alla fine lo avresti voluto, quest'amico!''

Continuava la madre, lasciando l'altro sempre più scioccato. Non che ci sia da sorprendersi, d'altronde, il momento della venuta di Reki aveva creato un grosso baccano, in quella stanza. Non pensava che quella donna fosse una tanto sveglia da accorgersi di queste cose, ma probabilmente era solo questione d'udito.

Langa sbuffò, per poi alzarsi, convinto, dal tavolo, per poi allontanarsi da esso. La castana, impaziente, picchiettava il bordo del piatto luminoso con il coltello, scandendo il tempo, segnato dal ticchettio delle lancette sull'orologio affisso sul muro.

''Reki, potresti venire di là?''

Chiese il celeste, affacciandosi alla porta di camera sua. Il rosso, era intento a svolgere qualcosa di indefinito, e l'altro non riusciva a capire cosa stesse facendo. Annuì e si alzò in piedi, affiancandosi all'amico, a passo svelto.

''Che buon profumo!''

Il più basso odorò l'odore che aleggiava in quel corridoio, per poi emettere un mugugnio di piacere. Il più alto gli afferrò il polso, per poi trascinarlo verso la sala da pranzo, dove avrebbe finalmente incontrato sua mamma.

Si avvicinarono lentamente, entrambi titubanti, con l'accortezza di non farsi scoprire. Ella alzò il capo, sobbalzando poi, alla vista della chioma scarlatta dell'amico di suo figlio.

''Mamma, lui è Reki.''

Fece Langa, indicando quello di fianco a lui con il braccio, come per presentarlo in modo galante.

''Sei davvero carino!~ L'hai disegnato tu, Langa?''

Scattò in piedi la megera, per poi fiondarsi verso il rosso, iniziando a tirare le sue guance, sembrando avesse scopi violenti. Poi voltò il capo, per complimentarsi con suo figlio, che annuì, inespressivo, a quella domanda.

''Hai fame?''

Indicando la tavola imbandita, chiese ciò a Reki, che sembrava sbavare dal languorino che alloggiava nel suo stomaco. Langa non capiva, poiché non sembrava passato molto, quando gli era stato detto da quello di fianco a lui, che non avesse fame.

In un modo o nell'altro, quel ragazzo, sembratogli dall'inizio una buona compagnia, farà lo stesso effetto persino a sua madre.

꧁𝙞 𝙗𝙪𝙞𝙡𝙩 𝙖 𝙛𝙧𝙞𝙚𝙣𝙙꧂  𝚕𝚊𝚗𝚐𝚊 𝚡 𝚛𝚎𝚔𝚒Where stories live. Discover now