Capitolo 17

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Quando Malfoy tornò a casa venne accolto da sua zia, Bellatrix Lestrange e suo padre, Lucius Malfoy, i quali erano seduti ad un tavolo nero lucido che comprendeva la maggior parte dello spazio della sala principale.

L'aria non era delle più accoglienti, tra ogni posto nel tavolo c'era almeno un metro di distanza e ciò rendeva ogni scambio di "affetto" impossibile. C'era un camino che scaldava il più possibile quella ventata gelida che si respirava appena entrati, il pavimento in marmo nero e le pareti in bianco piene di dettagli, creavano un contrasto alquanto tetro, e sul soffitto cadeva un lampadario di cristallo.

Il padre a capotavola e la zia era posizionata sul lato destro, ma non ci rimase molto perché si alzò con fare bizzarro per raggiungerlo.

"Draco, mio caro" tese una mano sulla spalla del nipote per salutarlo.

A Malfoy non piaceva molto sua zia, era così ostinata e fedele al Signore Oscuro. Era una signora dalla pelle chiara, quasi bianca con dei capelli ricci spettinati neri corvino che le ricadevano anche sul viso, sempre vestita di nero, il colore dei Mangiamorte.

Lo sguardo era vivo e tendente al pazzo, così la definiva il nipote, ma aveva anche un'aria rovinata a causa del lungo periodo trascorso ad Azkaban, la prigione di estrema sicurezza del mondo magico.

Era una strega potente e la sua bacchetta era la più strana che avesse mai visto, curva e realizzata con il legno di noce, era potente e sicuramente aveva inflitto più torture lei che qualunque altra bacchetta.

"Bellatrix" rispose il nipote.

"Contento di essere tornato a casa?" gesticolava in modo strambo e questo lo metteva sempre in soggezione.

"Si.. certo" No, non lo era, avrebbe voluto rimanere al castello piuttosto che stare sotto il loro stesso tetto.

Stare con loro non portava mai bene, dentro al Malfoy Manor succedevano vicende che era meglio non raccontare.

Il padre non parlava, li aveva solo fatto un cenno di saluto con il capo. Azkaban lo aveva reso più taciturno e il suo aspetto era peggiorato, quasi trasandato.

Draco si girò verso la madre che lo guardava con uno sguardo dolce, era l'unica della sua famiglia ad essere premurosa con lui, non era invasata come la sorella, credeva alla supremazia dei Purosangue ed era letale quasi quanto Bellatrix ma non le importava avere tutto quel potere, prima di tutto veniva lui, il suo unico figlio.

"Vado in camera mia se non vi dispiace"

"Certo, tesoro. Vai pure, ti chiamerò quando serviranno la cena" Narcissa gli diede una carezza sulla spalla.

Il Serpeverde voleva solo riposarsi sul suo letto comodo, era matrimoniale e posizionato al centro della stanza appoggiato ad una parete nera opaca.

Dalla finestra entravano pochi raggi di sole, essendo quasi sera e ne approfittò per sdraiarsi un po'.

Era passato molto tempo e Narcissa lo mandò a chiamare da qualche elfo domestico per portarlo nella sala a cenare con loro.

Uscì dalla camera che ormai era stata oscurata dalla notte e si diresse verso il corridoio decorato in marmo bianco e grigio scuro, che portava alla sua famiglia, già seduta nelle sedie nere lucide, abbinate al tavolo.

Ma prima di arrivarci sentì la zia parlare con i suoi genitori.

"Cissy, dobbiamo dirglielo" Bellatrix aveva un tono autorevole.

"No, Bella, non farò questo a mio figlio"

"Cissy, è l'unico modo, sennò.." prese parola Lucius.

Changing - DramioneWhere stories live. Discover now