Capitolo 19: Compleanno a Miami

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Sono a Miami ormai da una settimana  ed oggi è il mio compleanno. Più precisamente, il compleanno mio e di Edoardo, finalmente diventiamo maggioreni.
Edoardo, Carmine, Filippo, Totò e Guanni sono su un aereo diretti qua, per festeggiare tutti insieme. Le ragazze hanno detto che preferivano stare a Napoli, ci sono rimasta male ma non importa, non posso costringerle a venire qua.
Di Ciro non so più niente da quando sono partita, con gli altri cerco sempre di sviare il discorso e fortunatamente, ci riesco.
In questo momento mi sto recando in aeroporto per andare a prendere i ragazzi, non vedo l'ora di vedertli.
Arrivo in aeroporto e vado nella sala 'arrivi' e fortunatamente vedo che il loro aereo non è in ritardo quindi tra poco dovrei vederli dato che sono già atterrati. Guardo un po' il telefono fin quando mi sento chiamare.
X:"Azzurra!" Urla una voce. Mi giro e vedo i ragazzi venirmi incontro, così non perdo tempo e salto in braccio a mio fratello.
Io:"Auguri fratellone!" Dico sorridendo.
E.C:"Auguri a te principessa." Mi dice baciandomi sulla guancia.
Successivamente tutti i ragazzi mi fanno gli auguri e poi andiamo a casa.
Qua a Miami sto continuando la scuola e ho trovato un lavoretto per le mie spese. Ho ripreso a giocare a pallavolo e soprattutto, ho ripreso in mano la mia vita. Sono finalmente contenta.
Arrivati a casa li faccio sistemare nelle stanze che ho preparato per loro e poi ci sediamo a tavola.
A.O:"Allora, come vanno le cose qua?" Mi chiede Totò mentre mangia.
Io:"Vanno bene. Ho ricominciato ad andare a scuola, a giocare a pallavolo e a suonare. Direi che sto benone." Dico. Anche se in realtà, per quanto io possa stare bene, mi manca Ciro. Mi ha delusa, è vero, ma mi manca. Non c'è giorno in cui io non lo pensi, in cui non lo sogni. Ogni giorno mi chiedo come sta in quel dannato carcere, se mi pensa, se gli è successo qualcosa. Tornerò in Italia per il suo processo, glielo devo.
E.C:"Azz, ho una cosa per te... È da parte di Ciro. L'ho visto prima di partire e mi ha detto che ti ha fatto un regalo." Mi dice Edo, tirando fuori una scatolina.
La apro e vedo all'interno una collana con un ciondolo a forma di cuore e una scritta.

Ovunque tu sarai, io sarò
C.R

Mi viene da piangere. Non stiamo più insieme, non lo vedo da settimane, ma lui mi ha fatto un regalo.
Devo tornare in Italia, il mio posto è lì e per quanto provi a mentire a me stessa, è Ciro il mio posto.
I ragazzi sono tutti in silenzio a mangiare, quindi parlo io.
Io:"Quando avete il volo di ritorno?"
C.D.S:"Già vuoi cacciarci? Lo abbiamo dopodomani alle 15." Dice Carmine ridendo.
Io:"Bene, torno con voi. Sono scappata abbastanza." Dico sicura di me, ricevendo occhiate sconvolte dai presenti.
G.V:"Sei sicura? Sono cambiate parecchie cose..." Dice abbassando lo sguardo e in risposta riceve un calcio da Filippo e una faccia interrogativa da me.
Io:"Cos'è successo?" Chiedo preoccupata.
Carmine fa un sospiro e poi Filippo inizia a parlare.
F.F:"Vedi Azzurra, da quando sei partita le ragazze sono cambiate.. Hanno iniziato a bere ogni sera, a non andare più a scuola, a dire che senza di te non aveva senso stare là, hanno iniziato ad andare con un ragazzo diverso ogni sera ed a volte anche più di uno contemporaneamente. Hanno iniziato a drogarsi, non tornavano a casa, hanno smesso di parlarci. L'altro ieri siamo andate a salutarle, e beh, le abbiamo trovate con Valletta e dei suoi amici. Noi non sappiamo il motivo, ma stanno prendendo una brutta strada che porta solo in due direzioni: o sotto terra o in un carcere." Dice con gli occhi lucidi.
Non posso credere che le mie migliori amiche stiano così. Ho provato a chiamarle i primi giorni che ero qua e non hanno mai risposto, ora capisco il perché. Ci ho provato più volte, ma come si salva qualcuno che non vuole essere salvato?
Io:"Un motivo in più per tornare. Napoli è a casa mia. Voi siete la mia famiglia e anche Naditza, Silvia e Ciro lo sono. Non posso lasciarli da soli." Dico con un tono che non ammette repliche.
Edoardo mi guarda e nei suoi occhi leggo soltanto orgoglio ma sono io ad essere orgogliosa di lui. Ha sopportato tutto questo da solo e, per quanto gli altri ragazzi possano essere suoi amici, nessuno sarà mai come Ciro.
In un modo o nell'altro quel ragazzo è fondamentale per ognuno di noi.
Io:"Ciro come sta?" Azzardo a chiedere.
E.C:"Sta bene. In carcere sta seguendo dei corsi di studio, vuole riprendere a studiare per poi laurearsi. Mi chiede sempre di te, gli manchi ed è normale, chi ti ha conosciuto non ti dimentica. Mi ha chiesto se ci sarai al processo ma non ho detto niente." Mi dice stringendomi la mano.
Io:"Appena torniamo a casa, vado a trovarlo." Dico sorridendo lievemente.
Non temere amore mio, che arrivo presto.
Qualunque giorno sarebbe inutile senza di lui, anche se dovessi vivere 100 anni sarebbero il niente se messi a confronto a 10 giorni con lui.
È lui il mio posto.

Il migliore amico di mio fratello Where stories live. Discover now