Capitolo 12: Non la vedi più

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Pov's Ciro
Eravamo in ospedale, avevo chiamato tutti. Io sto bene, ho solo qualche graffio e qualche livido, il peggio l'ha avuto Azzurra. Le si è spaccato il vetro addosso e schiacciata la portiera contro. Hanno dovuto indurle il coma per evitare ulteriori complicazioni. Mi sento im colpa, è solo colpa mia se sta cosi e dovrei esserci io al posto suo.
In questo momento è arrivato Edo, seguito da Carmine e tutti gli altri.
E.C:"Dove cazzo è mia sorella? DOVE?!" Urla. È un misto tra incazzato e triste ed io non posso biasimarlo.
E.C:"Te l'ho affidata Ciro, te l'ho affidata per una cazzo di volta ma come al solito, tutto ciò che tocchi lo distruggi. Hai distrutto anche lei, complimenti vivissimi." Mi dice guardandomi deluso.
Le sue parole mi fanno male, malissimo, ma so che le dice per la situazione, so che non le pensa, per questo evito di ribattere. Dopo qualche minuto di silenzio arriva il dottore.
Dott:"Allora ragazzi, come già sapete abbiamo dovuto indurre il coma farmacologico ad Azzurra. Ha riportato diverse fratture ma la cosa che ci preoccupa di più è un ematoma cerebrale, se non si riassorbirà da solo dovremmo operarla, ma ci sono dei rischi essendo in una zona delicata del cervello. Mi dispiace ragazzi, dovete solo sperare che la vostra amica sia forte." Ci dice il dottore.
Sento mancarmi la testa sotto i piedi. Perché doveva capitare proprio a lei?
Senza che me ne renda conto mi trovo scaraventato a terra con il labbro sanguinante, Edo mi ha tirato un pugno.
E.C:"Tu non la vedi più mia sorella Ciro! E vattene anche da casa mia, non ti voglio sotto al mio tetto! Mi fai schifo! È colpa tua se mia sorella sta cosi! Non ti voglio vedere mai più." Ringhiaa Edoardo.
C.R:"Non dire stronzate Edoardo! Non è colpa mia se i freni non andavano, non è colpa mia!" Urlo, cercando di convincere più me stesso che lui, ma ormai ha già deciso. Carmine lo porta via ed io resto con Totò e Cardiotrap, visto che le ragazze sono andate in stanza di Azzurra. Non ho nemmeno il coraggio di entrare.

Pov's Edoardo
Mia sorella è in bilico tra la vita e la morte ed è tutta colpa di Ciro.
E.C:"Non voglio più vederlo Carmine. Mai più." Dico tirando un pugno al muro.
C.D.S:"Edo non dire così, sai anche tu che non possiamo attribuirgli il 100% della colpa. Se è vero che i freni non funzionavano, non poteva fare niente." Effettivamente Carmine ha ragione, ma su una cosa non transigo, loro due non staranno mai insieme. Ciro la mette nei guai e lei ha bisogno di un ragazzo per bene.
E.C:"Hai ragione, ma loro non staranno insieme." Dico, dirigendomi verso Ciro.
E.C:"Ciro, hai ragione, non è colpa tua. Ma su una cosa non cambio idea, tu e lei non starete mai insieme, a costo di mandarla a Milano, in America o da qualunque parte del mondo." Dico guardando un punto fisso davanti a me. Lui annuisce, sa che non deve azzardarsi a contraddirmi in questo momento.

Pov's Carmine
È pesante questa situazione. Vorrei piangere, urlare, prendere a pugni qualcosa ma non posso farlo, perché solo a loro è concesso di essere deboli, solo loro possono sfogarsi ed io devo sorbirmi tutto, senza poter reagire. Azzurra è la mia migliore amica, è mia sorella, è la persona che mi è stata più accanto da quando sono nato.
Quando le ragazze escono, entro io, ho bisogno almeno di vederla e parlarle.
Entro in stanza e vederla così è un colpo al cuore. La mia piccola Azzurra, il mio uragano, ora è bloccata su un letto, in bilico tra la vita e la morte. Mi scende una lacrima che prontamente asciugo, se lei mi vedesse piangere starebbe peggio.

C.D.S:"Ciao amore mio, so che non puoi sentirmi, ma voglio dirti che ti voglio bene. Ti voglio bene per tutte le volte che ho pensato di essere solo e poi ho scoperto che non era vero, trovando il tuo sguardo tra la folla, quando non me l’aspettavo e poi per tutte le volte che ho pensato di non avere più speranze e tu mi hai spiegato che invece ero speciale dove non lo sapevo vedere, sotto la pelle, ad un passo dal cuore. Ti voglio bene per le birre divise e le giornate spietate a litigare perché c’è una parte di me che si specchia dentro te e si vede un po’ migliore perché mi hai insegnato che esserci non è semplice ma riesce ad esserci sempre chi veramente lo vuole, perché mi hai spiegato la differenza tra te e gli altri, semplicemente vivendo. Tu mi insulti e intanto con gli occhi mi abbracci e gli altri mi abbracciano ma intanto pensano a come distruggermi
e gli altri mi dicono ci sono ma poi non se ne accorgono se io quando sto male con la testa non ci sono e rido lo stesso per fare un dispetto alla vita
e tu invece non me lo dici che ci sei perché è  quasi ovvio, non me lo dici che ci sei perché non c’è bisogno di ricordarmelo: tu non te ne vai mai.
Ti voglio bene per le cose che ci siamo dette e per quelle che non ti ho detto mai, per quelle che hai capito da te e mi hai detto “vedrai che passa tutto, lo sai..”
Ti voglio più bene di tutte le volte che ci siamo fatti del male e non abbiamo mai smesso di volerci bene.
Non so come finirà questa storia, so solo che se potessi dare qualsiasi cosa per riaverti indietro ora, lo farei. Ti voglio bene piccola mia, ti aspetto qua." Dico, ormai piangendo. Le do un bacio in fronte e mi risiedo, tenendole sempre la mano.
È la mia piccola, la mia sorellina, non può lasciarmi cosi, non deve lasciarmi  così, senza di lei sono perso.

Pov's Ciro
Ho ascoltato le parole di Carmine e mi sento sempre più in colpa. Ho combinato un casino e se dovesse capitare di peggio da Azzurra non me lo perdonerei mai.
Scusa Azzurra, scusa se ti lascerò da sola. Scusa se non potrò starti accanto, scusa se mi sono innamorato di te.

Il migliore amico di mio fratello Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon