Capitolo 17: Vite stravolte

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Erano le 7.30 di un lunedì mattina come un altro, ovviamente ero in ritardo per la scuola ed in casa eravamo solo io e Ciro.
Io:"Amore, ti prego, mi accompagni a scuola?" Dico saltellando per mettermi la scarpa.
A Ciro si illuminano gli occhi al nomignolo e subito corre a vestirsi, non prima di avermi lasciato un bacio in fronte.
C.R:"Sono pronto, tu?" Mi chiede prendendo la giacca e le chiavi della moto.
Mi do un'ultima controllata allo specchio e sono pronta.
Io:"Ci sono, andiamo." Dico prendendo lo zaino ed uscendo di casa.
Saliamo sulla moto e sfrecciamo per le vie di Napoli. Mentre mi stringo a Ciro mi perdo a guardarlo, è proprio bello, sono così fortunata.
Dopo una decina di minuti arriviamo davanti scuola e scendo dalla moto, seguita da lui.
C.R:"Buona scuola principessa, ti vengo a prendere quando finisci. Ti amo." Mi dice, per poi baciarmi.
Io:"Ti amo anch'io, a dopo." Dico allontanandomi per raggiungere le mie amiche.
N.E:"Buongiorno signora Ricci." Mi dice Nad ridendo, seguita da Silvia.
Io:"Dai sceme, andiamo." Dico dirigendomi verso l'entrata, quando vengo fermata da una mano.
Io:"Hai bisogno?" Chiedo fredda.
X:"Io no, ma tu si. Stai attenta, Ciro ha più scheletri nell'armadio di quanto tu possa pensare." Mi dice sussurrando.
È un ragazzo che non ho mai visto prima e di cui non so nemmeno il nome, non sto nemmeno a dargli retta. Lascio perdere ed entro in classe, preparandomi alla prima noiosissima ora di chimica. Ho sempre odiato le materie scientifiche, ho sempre prediletto le lingue ovviamente e la letteratura, ma purtroppo non siamo in America e non posso scegliere i corsi da frequentare. Spero solo di non addormentarmi, di nuovo.

Pov's Edoardo
Ero in officina a lavorare con Ciro e Carmine. Si, abbiamo tirato in mezzo anche lui. Ora vive a casa nostra, fortunatamente siamo riusciti a salvare, per ora, anche lui.
Stiamo lavorando in allegria, cantando tutti e tre insieme una canzone che passa la radio.
Io:"Certo ragazzi che siete proprio stonati, mamma mia." Dico sfottendoli, anche se è vero che sono stonati, fanno proprio pena.
C.D.S:"Ha parlato Pino Daniele!" Dice Carmine, facendo il finto offeso.
Ciro sta zitto, non so come mai ma sicuramente è successo qualcosa.
Io:"Ciro, che succede?" Chiedo avvicinandomi.
C.R:"Edo, oggi non posso andare a prendere tua sorella a scuola e, anzi, dovresti dargli questa lettera da parte mia." Dice dandomi una busta.
C.D.S:"Ciro ma che dici?" Il moro non fa in tempo a rispondere che arrivano delle macchine della polizia con le sirene spiegate. Che cazzo succede?
Agente:"Ciro Ricci è qua?" Chiede.
Ciro si fa avanti, allungando le braccia.
C.R:"Sono io."
Agente:"Sei in arresto per l'omicidio di Pietro Ricci. Hai diritto ad un avvocato, hai diritto di rimanere in silenzio, tutto quello che dirai potrà essere usato contro di te in tribunale."
C.D.S:"No! State facendo un errore! Ciro è innocente!" Urla Carmine disperato, mentre un altro agente lo trattiene.
C.R:"Non è un errore, un incidente si ma un errore no. Mi dispiace ragazzi, mi dispiace tanto. Ce l'avete messa tutta ed io vi ho deluso, probabilmente nel modo peggiore. Hai ragione Edo quando dici che distruggo tutto quello che tocco." Dice lui, con le lacrime agli occhi.
Non riesco a parlare, non riesco a dire niente, ho fallito.
Lo portano via ed io non posso fare a meno che essere deluso da me stesso.
Ciro è il mio migliore amico ed io non mi sono accorto di niente.
C.D.S:"Non può essere, non può essere porca puttana!" Urla Carmine frustrato, tirando un calcio al mobiletto.
Io:"Dobbiamo dirlo a mia sorella e devo dargli la lettera. Vado a prenderla." Dico, lavandomi le mani e salendo sulla moto.
Questa notizia la distruggerà, ma insieme supereremo anche questa storia, giusto?

Pov's Azzurra
Sono in classe, sto seguendo la lezione quando ad un certo punto entra la bidella.
Bid:"Signorina Conte, deve uscire, c'è suo fratello qua fuori." Io la guardo confusa e poi guardo la professoressa per avere il consenso.
Prof:"Vai tranquilla Azzurra, tanto avevamo finito." Mi dice sorridendo. Io raduno le mie cose ed esco, precipitandomi da Edoardo.
Io:"Cos'è successo Edo?" Chiedo.
E.C:"Hanno arrestato Ciro. Mi ha dato questa per te." Ed ecco il momento esatto in cui mi sono sentita mancare la terra sotto i piedi. Non so se sia colpevole del crimine, ma questo non doveva farcelo. Non a Edo. Non a Carmine. Non a me.
Mio fratello mi da la lettera di Ciro ed io, con le mani che tremano, la apro.

"Cara Azzurra, se stai leggendo questa lettera significa che mi è successo qualcosa. È vero, ho ucciso Pietro ma è stato un incidente, un brutto incidente. Io non volevo, non avrei mai voluto, ma stava per uccidere me, è stata legittima difesa.
Ci sono cose che non ti ho detto, sentimenti che non ho mai esternato per paura, perché vedi io sono fatto così, ho sempre preferito non dimostrare niente tanto prima o poi tutti ti deludono.
Azzurra, tu sei il mio primo amore, l'unica persona che io abbia mai amato in vita mia.
Com’è iniziata non so spiegartelo, so solo che un giorno mi sono svegliato e ho pensato a te fino alla sera, tutta la notte e il giorno successivo. Ci siamo visti qualche giorno dopo e la tua bellezza mi ha lasciato senza fiato, i tuoi occhi avevano una luce nuova e nei nostri sguardi c’era qualcosa di diverso. Abbiamo litigato, perché i nostri sentimenti erano troppo evidenti per poterli negare ancora, tu pensavi che io giocassi come avevo fatto con le altre, io ero troppo spaventato, perché tu non eri come le altre ed io con te non ero come con le altre. Hai detto ‘Quando guardo un film che mi piace, non vorrei mai che finisse’, ti riferivi a noi e, per quanta paura avessi, neanche io volevo che finisse. Poi la mia pelle ha sfiorato la tua, una scossa mi ha percorso la schiena ed è arrivata dritta al mio cuore. Era un pomeriggio come tanti e tu mi abbracciavi, mi accarezzavi ed io ho pensato che dovevo baciarti, se non lo avessi fatto quel giorno, girandomi piano verso di te, lo avrei rimpianto per sempre. Le tue labbra avevano il sapore della felicità.  Qualche giorno dopo hai detto ‘a volte penso che ti amo’ e io ho pianto, perché nessuno mi aveva mai amato e avevo ancora paura, perché io sono sempre stato il tipo scontroso, che non si lega a nessuno, che lascia prima di farsi male. Ma tu non ne hai voluto sapere niente, mi hai spinto ad amarti fin dal primo giorno. Mi hai insegnato ad amare e a provare tutte queste emozioni che ho sempre respinto.
Amore, vuoi saperla una cosa? Non ho più paura adesso. Ti amo, perché mi hai salvato senza neanche accorgertene, perché quando ti avvicini e mi sussurri che sono bello, io riesco quasi a crederci, perché mi hai preso la mano quando tutti l’avevano lasciata, perché mi hai aspettato tutto questo tempo, perché quando dormiamo insieme ed i nostri respiri si uniscono e i nostri corpi si intrecciano, mi sembra di essere al posto giusto e non vorrei mai che finisse.
Ti amo, perché le tue braccia sono l’unico posto in cui vorrei ritrovarmi a fine giornata, perché sei la prima persona che vorrei vedere appena sveglia la mattina.
Ti amo perché mi hai visto con gli occhi gonfi dal pianto, in pigiama, appena alzato e ti sono piaciuto in tutti i modi, con tutti i miei sbalzi d’umore e i difetti che non ho mai lasciato vedere a nessuno. Ti amo perché non t’importa dei miei errori e perché grazie a te io non faccio più gli stessi errori. Ti amo, perché ero alla ricerca della felicità da una vita intera e poi ho trovato te, che alla fine è la stessa cosa. Ti amo perché ormai non posso più farne a meno. Il tuo amore è la mia salvezza, tu sei la mia felicità.
Sempre tuo, Ciro."

Edoardo mi abbraccia, prova a confortarmi ma la verità è che Ciro ha torto.
Io non sono riuscita a salvarlo, non ce l'ho fatta.

Il migliore amico di mio fratello Where stories live. Discover now