XXVI

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Harry sa che sta arrivando. Sta arrivando da molto tempo e, francamente, ha avuto più tempo con Louis di quanto avrebbe mai pensato di ottenere dal giorno in cui gli è stata diagnosticato il cancro; e dovrebbe essere grato ma invece è solo arrabbiato, arrabbiato perché non vuole perderlo e si arrabbia perché Louis non riesce più a ricordare una dannata cosa e uno di questi giorni si sveglierà e dimenticherà anche il suo nome. Questa sarà l'ultima goccia, e non può affrontare la morte di Louis sapendo che non sa chi è, sapendo che non ricorda ogni dettaglio, ogni notte che hanno passato aggrovigliati insieme, ogni mattina a guardarsi l'un l'altro a colazione, ogni spettacolo con l'adrenalina che scorre nelle loro vene e l'amore nei loro cuori, e

Fanculo. Harry non può farlo. Fanculo.

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Louis è vivo il giorno del compleanno di Harry.  Harry non riesce a crederci e si sente come la persona più fortunata del pianeta.

"Non... non ti ho preso niente," dice tristemente Louis, stringendo saldamente al petto l'aeroplano di carta e il ciondolo del battito cardiaco. I suoi occhi sono scusanti e quasi imbarazzati.

Harry quasi lo schiaccia con il suo abbraccio, sussurrando: "Sei qui. Sei qui con me, Lou. È il miglior regalo che avrei mai potuto chiedere."

E questo è.

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Le ciglia di Louis svolazzano. Pensava di essere stanco, e lo è. Ma questa volta il sonno non lo prende immediatamente. È strano.

La voce di Harry lo prende alla sprovvista: suona dura, rotta e stanca. Non è abituato a sentire Harry in quel modo. Sbirciando tra le ciglia, lo vede seduto in un angolo della stanza, il viso illuminato dalla luce fioca della lampada da scrivania, il telefono premuto contro l'orecchio, la testa in giù.

"Cazzo, non lo so. Sta diventando davvero brutto. Tipo, peggio del solito. Ha molti problemi a capire le cose che dico e non mangia né beve nulla. Cazzo, potrebbe essere stanotte. È come se stesse a malapena appeso lì". Una pausa incinta, poi: "Cazzo, no. Non sono pronto. Non lo sono davvero. Ho paura di dormire, perché non voglio... perderlo. Ho paura che io mi addormenterò e quando mi sveglierò se ne sarà andato. Non voglio che sia... tipo, da solo quando succederà, sai? Voglio solo che stia bene."

Certamente non è una conversazione che avrebbe avuto se avesse saputo che Louis era sveglio, e in qualche modo questo rende le cose ancora peggiori.

Non vuole morire, ma deve.

Il pensiero lo rende triste, quindi rotola su se stesso e stringe gli occhi, il cervello implode ed esplode ancora e ancora e lui vuole solo che sia finita.

Spera che Harry possa dormire stanotte.

- ITALIAN - hoping this cold blue water scrubs me clean and spits me out againWhere stories live. Discover now