XIV

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Harry gli fa una lista sul telefono, una piccola lista intitolata Parole per Lou :), tutta piena di parole che Louis dimentica spesso, ma la lista sembra crescere in modo esponenziale ogni giorno che passa, ed è un po' difficile stare al passo.

"Ti sei ricordato di dare da mangiare al... il-" Louis si interrompe, la fronte si increspa per la concentrazione mentre si lecca le labbra e Harry sente un'ondata di dolore che si abbatte su di lui mentre Louis è lì, gli occhi che si restringono mentre si sforza di trovare la parola che sta cercando.

Avvolgendo delicatamente le braccia attorno alle spalle di Louis e premendo un bacio in cima alla sua testa, che può solo sperare sia confortante, Harry mormora: "Il cane, amore?"

Louis si inoltra nell'abbraccio di Harry e nasconde il viso tra le sue clavicole. Il riccio sente il suo cuore affondare fino alle ginocchia quando sente l'umidità che si accumula lì.

"Ehi," dice dolcemente, facendo passare una mano tra il petto di Louis e il suo per afferrargli il mento, costringendolo ad incontrare i suoi occhi. Gli occhi di Louis sono lucidi e cerchiati di rosso, e lui sembra così patetico e senza speranza mentre i suoi fanno la stessa cosa. Ma non piangerà - non ora, perché questa volta Louis ha bisogno che sia lui quello forte. E lo sarà.

"Piccolo," mormora, camminando lentamente all'indietro finché la sua schiena non sbatte contro il muro mentre tira Louis con sé, sprofondando sul pavimento in modo che il maggiore possa riposare nello spazio tra le sue gambe. Passano solo uno o due minuti prima che i singhiozzi di Louis si fermino completamente, ma la sensazione di impotenza rimane. "È okay," dice, afferrando una delle mani di Louis - così piccolo, lo è sempre stato; è una delle cose preferite di Harry - mentre traccia delle linee sul suo palmo, almeno finché Louis non si è completamente calmato e si è seduto in posizione eretta, stringendo il tappeto con la mano libera.

"Mi sento così stupido," mormora Louis, le guance arrossate mentre abbassa la testa, quasi vergognosamente. "Tutto il tempo."

"No." Harry quasi ringhia, la voce diventa aspra in un modo che normalmente non accade con Louis. La testa di Louis si alza di scatto al tono della sua voce, sembra sorpreso ma a Harry non importa, perché non sa cosa fare e odia sentirsi impotente in questo modo. Vuole premere Louis nel loro materasso e sussurrargli sulla pelle tutte le parole che gli stanno attraversando la mente, ma hanno posti dove andare e non c'è tempo. Non c'è mai, e il suo stomaco vacilla perché il tempo sta finendo e lui ha così tanto da dire.

Invece, tira vicino Louis in modo che i loro volti siano a livello, i naso che si sfiorano. Il loro respiro è quasi scherzosamente rumoroso nel silenzio quieto dell'appartamento. "Non sei stupido," insiste Harry con fermezza, le mani tengono ferma la faccia di Louis cosicché non possa dimenarsi. "Non sei mai stupido, piccolo. Non mi piace sentirti dire cose del genere." Lo sguardo di Louis si abbassa e Harry sa che ricomincerà a piangere, quindi lo bacia prima che possa farlo.

È solo un casto sfiorare di labbra, ma è sufficiente.

——————



"Non capisci," ribatte Louis, voltandosi verso di lui quando Harry sta cercando di coccolarlo per tirarlo su dopo aver dimenticato la parola pianta. Pianta, per l'amor di Dio. "Non sai cosa vuol dire svegliarsi e dimenticare le cose più stupide, come dov'è il tuo spazzolino da denti o quale porta è quella della nostra stanza."

Il suo labbro inferiore trema e lo morde forte. Non è triste, è arrabbiato e vuole così tanto che Harry capisca ma non può fottutamente farglielo capire, e non è giusto provarci ma sembra che stia inciampando in una distesa infinita, di notte e senza luna. E non è la cosa più dannatamente terrificante, ma non è sicuro di cosa sia.

"Tesoro," dice Harry gentilmente, gli occhi luccicanti e Louis sa che sta per piangere. "Lo so. Mi dispiace. Ho solo... cazzo. Vorrei poter fare qualcosa. Non so cosa fare o come aiutare e mi sento fottutamente impotente e lo odio, Lou-"

"Non lo so, io..." Louis piange improvvisamente, interrompendo Harry e si sente come se stesse per svenire, sta tremando così tanto. "Dimenticherò... tutto. Lo sai, vero? Questa è la parte migliore rispetto a quanto andrà male? Non sarò in grado di cantare e nemmeno di parlare, Harry," piagnucola. "Non voglio dimenticarti."

Ha a malapena il tempo di elaborare i propri singhiozzi prima che Harry lo inghiottisca, le braccia si avvolgono strette intorno a lui, le dita gli affondano la schiena. Louis si lascia scappare dei silenziosi singhiozzi che gli sconvolgono il corpo e dal modo in cui trema sa che anche Harry ha iniziato a piangere.

"Mi dispiace," sussurra Louis, asciugandosi gli occhi sulla maglietta di Harry. "So che ci stai provando. Sei perfetto. Mi dispiace di aver detto qualcosa a riguardo."

Non riapre mai più quella conversazione.

——————



Harry si avvicina a Louis rannicchiato sotto le coperte con le ginocchia al petto, il quale sta scarabocchiando freneticamente su un pezzo di carta del taccuino, alternando lo scrivere al fermarsi e picchiettare il mento con la penna mentre pensa.

"Cosa stai facendo?" Chiede Harry, dando una gomitata alle gambe di Louis. Louis si limita a stringere gli occhi e tira fuori la lingua, gli occhi ancora puntati sul foglio di fronte a lui.

"Dai, dimmi" si lamenta Harry, scivolando timidamente accanto a Louis e dandogli una botta sul fianco con il naso.

Louis sospira, chiudendo la penna e piegando il foglio in un piccolo quadrato, tenendolo saldamente in mano. "Una lettera", dice semplicemente.

Harry agita scherzosamente le sopracciglia. "A chi? Al tuo unico vero amore? Mi stai tradendo, boo?" Allunga la mano per solleticare i fianchi di Louis e il suo cuore fa un balzo quando Louis cede e strilla ridendo, raggomitolandosi poi su se stesso.

"Harry, smettila," implora attraverso le sue risate, cercando invano di scacciare le mani di Harry. Harry però non si ferma, perché la risata di Louis è musica per le sue orecchie e vuole ascoltarla tutta la notte. Le sue mani, però, si fermano quando sfiora le costole di Louis, la sporgenza scioccante del suo osso iliaco lo spaventa. Sa perché: l'appetito di Louis è stato inesistente ultimamente ma è ancora più terrificante quando si rende conto di quanto sia piccolo.

"Così minuscolo," mormora tristemente, le dita si avvolgono intorno al bicipite di Louis e persino lui è sorpreso quando riesce a far passare tutto il suo braccio nell'occhiello tra il pollice e l'indice.

"Sono sempre stato minuscolo," replica Louis, tirando le coperte più in alto, come se stesse cercando di nascondersi.

"Non così," sussurra Harry, girando i suoi occhi tristi per incontrare lo sguardo di Louis. Le guance di Louis sono arrossate, come se fosse quasi imbarazzato.

"È una lettera per te," dice dolcemente, il naso arricciato come quando pensa che qualcosa sia divertente, e Harry si ferma.

"Per me?"

Louis annuisce, rotolandosi sulla pancia. "Per te."

"Posso leggerla?"

"Mmm," mormora Louis, gli occhi socchiusi mentre sbircia Harry scherzosamente, sorridendo. "Non ancora. Non l'ho ancora finita."

"Presto?"

"Sì," dice Louis, il viso quasi illeggibile. "Può essere."

- ITALIAN - hoping this cold blue water scrubs me clean and spits me out againDove le storie prendono vita. Scoprilo ora