02 [04]

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STEVE

"Sono passati ventitré giorni da quando Thanos è venuto sulla Terra." Parlò Rhodey. "Il governo mondiale è a pezzi, le parti che ancora funzionano stanno cercando di fare un censimento. Sembra che abbia fatto-" Nat fece una pausa, emettendo un respiro profondo "Ha fatto esattamente quello che aveva detto avrebbe fatto." Continuò, "Thanos ha spazzato via il cinquanta per cento di tutte le creature viventi." Fissai l'immagine che mi lampeggiava davanti di Camille. Era solo un promemoria per ricordarmi di quanto mi mancasse. Il mio cuore si sentì come se qualcuno l'avesse afferrato e sbattuto contro il muro, frantumandolo in un milione di pezzi diversi, e in attesa che qualcun altro lo rimettesse di nuovo insieme. 

C'era solo una persona che avrebbe potuto farlo e non sapevo nemmeno se l'avrei mai riavuta indietro. "Dov'è adesso? Dove?" La voce di Tony interruppe i miei pensieri, seduto su una sedia a rotelle, ancora debole dato tutto il tempo trascorso arenato nello spazio. "Non lo sappiamo." risposi "Ha aperto un portale e l'ha attraversato". Tony sospirò prima di mettersi fissare un punto impreciso. Seguii il suo sguardo, e i miei occhi si posarono su Thor, seduto in un angolo, con un'aria imbronciata. Onestamente, nessuno di noi poteva biasimarlo. "Cosa c'è che non va in lui?" Chiese. "È incazzato, pensa di aver fallito." rispose Rocket prima che potessi io, "E, ovviamente, l'ha fatto, ha fallito, ma sono successe molte cose, non è vero?" 

"Onestamente, fino a questo momento esatto, pensavo che fossi un peluche." Chiusi gli occhi, potevo quasi sentire la risata di Cam nella mia testa, anche se lei non era qui. "Forse lo sono."  rispose Rocket con un sospiro "Stiamo dando la caccia a Thanos da tre settimane." Ripresi l'argomento "scansioni dello spazio, satelliti, niente di niente". 

"Tony, hai combattuto contro di lui" Cominciai a chiedere ma venni interrotto. "Chi te l'ha detto? Non l'ho combattuto. No," disse Tony, "Lui mi ha completamente annientato mentre lo stregone di Bleeker dava via la pietra. Ecco come è andata, nessuna lotta." 

"Ti ha dato qualche indizio?," continuai, "Qualche coordinata?" 

"Pfft, l'avevo previsto qualche anno fa." disse Tony "Ho avuto una visione. Non volevo crederci, pensavo fosse un sogno" Mi lasciai scappre un sospiro, "Tony, ho bisogno che ti concentri." 

"E io avevo bisogno di te, intendo nel passato." disse Tony, qualcosa in lui sembrò scattare. "Questo supera, il tuo bisogno. È troppo tardi amico, spiacente." Sospirò frustrato: "Sai di cosa ho bisogno? Ho bisogno di radermi." Disse alzandosi dal suo posto e spingendo alcune cose giù dal tavolo, facendogli emettere un fastidioso frastuono. Tutti nella stanza sussultarono al rumore, mentre Tony si strappò dal braccio l'ago collegato alla flebo, cosa che fece intervenire Rhodey rapidamente.

"Tony. Tony, fermati." Rhodey fece del suo meglio per calmarlo. "E se non sbaglio avevo detto a tutti voi, ai viventi e ai non viventi, che avevamo bisogno di un'armatura attorno al mondo. Ve lo ricordate?" Continuò "Che ciò abbia influito o meno sulla nostra preziosa libertà, era quello di cui avevamo bisogno". 

"Beh, direi che non è andata, no?" Gli chiesi, ma lo fece arrabbiare ancora di più. "Io ho detto 'Perderemo', e tu 'Faremo anche questo insieme'. E indovina un po', Cap?" Tony sbuffò "abbiamo perso, e tu non c'eri. Ma è quello che facciamo, giusto? Diamo il meglio a fatti compiuti!" 

"Tony-" Rhodey cercò di rimetterlo a sedere man mano che diventava più agitato. "Noi siamo gli Avengers?" Disse diventando visibilmente più agitato rivolgendosi a Rhodey, "Noi vendichiamo, non preveniamo, giusto?" 

"Va bene, hai reso l'idea" disse Rhodey continuando a cercare di farlo tornare a posto, "Siediti e basta, okay?" 

"No, no. La rendo ora l'idea." Continuò, spingendolo via, "L-Lei è fantastica, comunque. Abbiamo bisogno di te, carne fresca" Disse, indicando Danvers prima di inciampare verso di me. "Tony!" Rhodey urlò ancora una volta, ma i suoi sforzi per calmarlo vennero ignorati. "Questi vecchi somari stanchi! Non ho niente per te, Cap!" Sputò velenoso, puntandomi un dito al petto.

"Non ho coordinate, indizi, strategie, opzioni. Zero. Zip. Nada. Zero fiducia, bugiardo". Tremava di rabbia, poi si fermò pensando se ne valesse la pena o no dire le prossime parole.  "Forse se mi avessi ascoltato, Cam sarebbe ancora qui adesso." Sbottò, "Dove dovrebbe essere. Dove dovrebbero essere tutti loro." 

"Tony, basta così." Rhodey lo trattenne. Le sue parole erano come pugnalate, ma lo lasciai continuare. Dopo tutto, aveva ragione a dirle. Me lo meritavo. Tony si liberò di nuovo dalla presa di Rhodey, fissandomi con occhi colmi di disprezzo. "Ecco prendi questo." Dissee, strappandosi il reattore ad arco dal petto e mettendomelo nella mia mano. "Tu trovi lui, ti metti questo. Ti nascondi." 

Non pensavo fosse possibile, ma il cuore mi fece più male di prima alla vista di quello che era diventata la nostra squadra. "Tony!" Urlai quando cadde a terra, tutti nella stanza accorsero in suo aiuto. "Sto bene."  Insistette, testardo come sempre. "Io..." biascicò prima di svenire. 

Danvers si precipitò portandolo nell'ambulatorio assieme a Rhodey mentre il resto di noi aspettava fuori. Mi passai una mano sul viso, emettendo un profondo sospiro mentre camminavo su e giù per la stanza. "Nessuno di noi avrebbe potuto cambiare quello che è successo." Disse Nat, rompendo il silenzio. "Cam avrebbe potuto." dissi "Se solo gliel'avessi permesso, sarebbe potuta andare ad aiutare Tony. Le cose sarebbero potute andare diversamente". 

"Dovevi fare una scelta, ed è esattamente quello che hai fatto." cercò di consolarmi Nat "Non essere così duro con te stesso". Gli eventi di quel giorno continuarono a ripetersi nella mia testa, come un ciclo infinito. "Abbiamo litigato per questo."  Borbottai "E non ho mai avuto la possibilità di scusarmi". Nat aprì la bocca per dire qualcosa, ma venne presto interrotta da Rhodey che stava uscendo dalla stanza. "Bruce gli ha dato un sedativo." ci informò Rhodey "Rimarrà fuori uso per il resto della giornata". 

"Voi ragazzi prendetevi cura di lui." disse Danvers "E porterò un elisir di Xorrian quando torno".

"Dove stai andando?" Le chiesi quando si girò per andarsene. "A uccidere Thanos." rispose lei. Natasha e io ci scambiammo uno sguardo prima di inseguirla. "Ehi," la chiamai dopo, ottenendo con successo la sua attenzione, "Sai, di solito lavoriamo come una squadra qui, e che resti tra te e me, il morale è un po' fragile in questo momento" 

"Ci rendiamo conto che lassù è più il tuo territorio, ma questa è anche la nostra battaglia." affermai. "Sai almeno dov'è?" Chiese poi Rhodey. Carol alzò le spalle, "Conosco persone che potrebbero" 

"Non preoccuparti," si unì al discorso Nebula sbucando dall'altra parte della stanza. "Posso dirti io dov'è Thanos."

Artemide : il settimo Avenger; Steve Rogers [1]  TRADUZIONEWhere stories live. Discover now