05 [01]

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«Ah, un'altra visitatrice» Il Dio si voltò verso di me «splendido».

Ero riuscita a sgattaiolare nella sezione della detenzione, senza attirare attenzioni indesiderate.

«Sfortunatamente, tua sorella è appena andata via, l'hai mancata per un soffio» sorrise.

«Peccato. Sarebbe stato interessante parlare con voi due insieme.» borbottò Loki.

Ignorai i suoi commenti cercando di ottenere delle risposte: «Clint Barton» andai dritta al punto. «Dov'è?»

«Divertente, è la stessa cosa che ha chiesto tua sorella» rise, camminando su e giù per la sua cella.

«È stato lui ad addestrarti, non è vero?» gli sorrisi sarcasticamente «Non sono affari tuoi»

«Oh,» disse, con un accenno di divertimento nel suo tono, «In realtà mi ha già detto tutto quello che ho bisogno di sapere.»

Mantenni un espressione costante cercando di non far tralasciare nessuna emozione, e rifiutandomi di dargli qualsiasi tipo di informazione.

«Sei stata catturata, non è così? Detenuta per dieci mesi?» Si fermò, guardandomi pensieroso.

«Ma ora che ci penso, non ha mai menzionato quello che ti hanno fatto là dentro»

Scossi la testa, «Divertiti a marcire nella tua cella». Dissi mentre mi voltai per andarmene «Vuoi sapere dov'è Barton?» disse, facendomi fermare, «Lo rincontrerai prima di quanto pensi e mi assicurerò che tu lo veda mentre prima uccide tua sorella e poi te, il tutto mentre questa nave precipita dal cielo» proferì.

«Idiota» dissi ridacchiando e voltandomi per affrontarlo. «Non ho nemmeno dovuto provarci»; il sorriso compiaciuto sul suo viso fu sostituito da un'espressione confusa.

Premetti un dito sul mio auricolare, cercando di contattare gli altri, «Ho bisogno che tutti voi stiate in allerta. Loki sta pianificando un attacco alla nave. Qualcuno mi riceve?»

La linea rimase in silenzio, facendomi schioccare la lingua sul palato infastidita. Corsi fuori dalla sezione di detenzione, dritta verso il laboratorio.

Capii il motivo dell'assenza di una risposta ancor prima di mettere piede nella stanza.

Riuscii a sentirli dal fondo del corridoio. Ognuno di loro urlava, litigando come dei bambini a cui era stato appena rubato un giocattolo.

Le discussioni continuarono, e una volta là dentro, Stark si accanì nuovamente su di me. «Ah, la star del momento» disse. «Dov'eri? Fuori ad eseguire gli ordini di Loki per caso?»

Lo ignorai, mantenendo la calma, mentre, a braccia conserte, mi addentrai nella stanza. «Ehi, non cercare di ignorarmi» disse provando ad inseguirmi, fu però fermato da Steve.

«Che fai? Scappi via ora?» il Capitano si gonfiò il petto, fissando Stark. «Metti la tuta, facciamoci un giro.» Lo sfidò.

Una risatina scappò dalla bocca di Thor, «Voi umani siete così meschini... e patetici.» Ridussi gli occhi a fessure guardandoli battibeccare. Perché si comportavano così? Tutti erano visibilmente turbati.

Diedi un'occhiata veloce alla stanza, e i miei occhi si posarono sullo scettro di Loki, la pietra blu incastonata in esso pulsava. 

Non era una coincidenza. Sbattei il pugno sul tavolo più vicino, non potendo sopportare un altro secondo il fastidioso litigio. «Basta!» urlai, ottenendo silenzio; «Ragazzi, davvero non vi rendete conto di cosa sta succedendo? Quella cosa vi sta facendo impazzire. Ci mette l'uno contro l'altro».

Artemide : il settimo Avenger; Steve Rogers [1]  TRADUZIONEWhere stories live. Discover now