Finale alternativo [01]

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CAMILLE

Ansimai quando i miei occhi si spalancarono. La prima cosa che vidi fu il cielo blu del Wakanda. Immediatamente, mi costrinsi a mettermi in piedi, cercando Steve e Nat, o qualcuno della squadra, ma nessuno in vista. Invece, di fronte a me vidi un mucchio di cenere prendere vita, ricostruendosi come pezzetti di un puzzle che si rimettevano insieme. Poi il resto dei detriti cadde a terra, rivelando un Bucky ansimante.

"Bucky!" lo chiamai, correndo avanti al suo fianco. Respirava pesantemente, cercando di riprendere fiato, "Cosa è successo?" chiese. "Non ne ho idea." Risposi.

I cespugli si mossero improvvisamente e da essi emerse Sam che si stava spolverando la strana cenere di dosso. Sam esalò un sospiro di sollievo non appena ci vide, "Grazie a Dio vi ho trovati ragazzi. Dove diavolo sono tutti gli altri?" Non appena ci pose la domanda, delle scintille d'oro iniziarono a comparire alle sue spalle e da lì si aprì un portale, uno che assomigliava molto ai miei, cambiava solo il colore. Un uomo uscì dal portale, un mantello rosso attaccato alla schiena.

Fummo immediatamente pronti all'attacco quando lo strano uomo ci fermò. "Non sono il nemico." disse "Il mio nome è dottor Stephen Strange" Si presentò, "Ho combattuto al fianco del vostro amico contro Thanos. Tony Stark?" ci informò "Conosci Tony?" chiesi "Dov'è?"

"Di nuovo sulla Terra ormai." disse "A combattere contro Thanos".

"Combattere Thanos?" chiese Bucky "Ma Thanos è qui. L'abbiamo visto".

"Temo che siano passati cinque anni da allora." disse Strange "Cinque anni? Oh, diavolo no!" Sam esclamò "Mi stai dicendo che siamo via da cinque anni?"

"Sì, ma non abbiamo molto tempo. Ho bisogno che tu raduni tutti quelli che riesci a trovare. La tua squadra ha bisogno del tuo aiuto." disse il dottore. Annuimmo, pronti a metterci al lavoro prima che Strange mi fermò di nuovo. "Mi piacerebbe scambiare due parole con te se non ti dispiace." continuò "Solo te" aggiunse quando Bucky e Sam si fermano sui loro passi. Mi guardano incerti, e se ne andarono solo quando feci loro cenno di andare.

Mi rivolsi al Dottore: "Di cosa si tratta?"

"Non c'è modo di dirtelo in un bel modo, ma ho visto il futuro, come andrebbero le cose e non finisse bene, non per Stark" disse, facendomi perdere un battito "Tuttavia, prima di rinunciare alla Pietra, ho dato un'altra occhiata. Il futuro era cambiato. Non è mai successo prima".

"Perchè me lo stai dicendo questo?" chiesi confusa. "Non posso dirti esattamente cosa succede, oppure non succederà." Mi guardò, i suoi occhi pieni di quella che sembrava tristezza, "Ma penso che tu sappia già il motivo."

...

Uscii dal portale appena in tempo per guardare Danvers venire gettata in un mucchio di macerie dalla forza dell'esplosione del tunnel quantistico, facendo volare il guanto dalle sue mani. Ero di fronte al Titano, che non mi notò nemmeno, aveva gli occhi troppo occupati a guardare il suo premio giacere sul terreno a pochi metri da lui. Proprio mentre Thanos cercò di raggiungere il Guanto, creai un campo di forza intorno a noi, la cupola non gli diede nessuna possibilità per raggiungere il Guanto. Il suo viso si contorse quando si voltò verso di me, e poi comparve un sorriso divertito. "Credi davvero di potermi sconfiggere da sola?" Rise.

"Non sono una che si tira indietro" Risposi "Ammiro il tuo coraggio, davvero." disse iniziando a girarmi intorno "Ma a volte è difficile distinguere coraggio e stupidità". Il Titano iniziò a corrermi incontro e io mi chinai appena in tempo. Andai in scivolata, afferrando le mie lame, e puntando alle sue caviglie. Emise un grido di dolore, prima di voltarsi verso di me, sembrava molto più arrabbiato di prima. Riprovò, caricò in avanti con il pugno alzato, pronto a colpire, e appena mi raggiunse, aprii un portale e ci entrai sfuggendo dalla sua presa.

Ricaddi sopra la testa di Thanos e mi lasciai cadere sulla sua schiena, affondando la mia lama nella sua spalla. Emise un urlo, un misto tra dolore e rabbia mentre si allungò e mi strappò via dalla schiena. Mi sollevò e mi sbatté a terra così forte che rimasi sorpresa che le mie ossa non si fossero frantumate per l'impatto. La cupola intorno a noi iniziò a svanire mentre un dolore acuto mi attraversò il corpo. Gemetti, costringendomi ad alzarmi in piedi mentre Thanos si diresse ancora una volta verso il guanto, finalmente libero dai suoi confini. Corsi in avanti il ​​più velocemente possibile.

Riuscì ad afferrare il Guanto, ma Tony gli piombò addosso, dandogli un pugno in faccia e facendolo inciampare all'indietro. Colsi l'occasione, per sgattaiolare via mentre Tony combatteva contro il Titano. Mi tuffai alla ricerca del Guanto, ma appena le mie dita sfiorarono il metallo un piede mi schiacciò il braccio. Un nauseante scricchiolio risuonò nell'aria, come se un gambo di sedano fosse stato appena spezzato in due. Immediatamente un dolore inesorabile mi attraversò il braccio. Provai a trattenere un urlo ma non ci riuscii.

Entro un paio di secondi, Steve fu al mio fianco come se fosse uscito dal nulla. "Cam!" Steve si inginocchiò accanto a me, cercando di aiutarmi ad alzarmi, ma ogni piccolo movimento non faceva che accentuarmi il dolore acuto. "Ho bisogno di rinforzi qui! Cam è ferita!" urlò Steve nell'auricolare. Mi guardai alle spalle per vedere Tony ancora combattere contro Thanos. L'unica cosa che avevo in mente in quel momento era che dovevo fermarlo. Ripensai a Steve, i cui occhi si riempiono di preoccupazione mentre mi esaminava in cerca di altre ferite. Mi si strinse il cuore, ricordando le parole che mi aveva detto prima, "non posso perderti di nuovo".

Ma non c'era altro modo per farlo. "Non può essere lui." Mormorai tra me e me. Steve mi guardò, e la confusione si diffuse sul suo viso. "Che cosa?" Aggrottò le sopracciglia. "Ti amo." dissi "Mi dispiace".

"Cam, cosa..." Non riuscì a finire la frase quando evocai un portale dietro di lui e lo spinsi di nuovo dentro. Dopo essermi assicurata che il portale lo avesse depositato al sicuro a metà del campo di battaglia, mi trascinai in piedi ignorando il dolore irradiante al braccio. All'inizio barcollai, le mie ginocchia minacciavano di cedere ma mi decisi a correre verso Thanos proprio mentre prese in braccio Tony e lo lanciò da parte.

Quando lo raggiunsi, era già troppo tardi. Aveva il Guanto e lo aveva già indossato. Grugnì quando l'energia lo attraversò, illuminandolo di un bagliore iridescente. Gli afferrai il pugno, ma non fui all'altezza di lui. Iniziò a chiuderlo, trascinandomi man mano che lo alzava. Affondai i piedi nella terra sotto di me, rifiutandomi di lasciarlo vincere per la seconda volta. "Non vincerai mai." mi sorrise beffardamente, facendomi ribollire il sangue. La determinazione mi riempì il petto mentre continuavo a combattere contro di lui. Improvvisamente, notai che stava iniziando a perdere splendore e le pietre iniziarono ad offuscarsi, sapevo esattamente perché. Potei sentire l'enorme ondata di potere colpirmi e il mio braccio non fece più male.

Guardai le mie mani, e mi resi conto che avevano iniziato a brillare, proprio come avevano fatto quelle di Thanos. Cercò di scrollarmi di dosso, ma nei suoi sforzi per farlo, il Guanto gli scivolò via. Non volendo sprecare un altro momento, me lo infilai. Un'altra esplosione di energia mi attraversò il corpo e mi sono sentii ancora più forte di prima, cosa che non pensavo fosse possibile. Alzai lo sguardo verso il Titano, il bagliore iridescente nei miei occhi si rifletteva nei suoi. "È finita, Thanos." dissi "Hai perso".

"Cam, no!" Sentii la voce di Steve chiamarmi, in qualche modo era riuscito a tornare da me. Alzai lo sguardo per vedere lui e Clint correre disperatamente in mio aiuto. Incontrando i loro occhi, e gli offrii un ultimo sorriso e mi preparai a schioccare le dita. Sentii l'energia salirmi attraverso il mio corpo, facendo tremare il terreno sotto i miei piedi e il cielo rimbombare. Immediatamente, mi sentii come se stessi per svenire, e poi una tonnellata di energia mi colpì, scorrendo di nuovo nelle mie vene. "No, questo è impossibile." sentii mormorare incredulo, Thanos.

Abbassai lo sguardo sulle mie mani per vedere che brillavano più luminose di prima e intorno a me, l'esercito di Thanos stava iniziando a svanire proprio come una volta. Mi lanciai contro Thanos, abbattendo rapidamente il Titano con pochi pugni veloci. Quindi, evocai il potere che era in me che, colpì come un fulmine nel cielo, Thanos. Urlò di rabbia quando i raggi lo colpirono e anche lui cadde a terra, trasformandosi in un mucchio di cenere. Vidi il bagliore intorno alle mie mani diminuire e poi lentamente, scomparire completamente.

Il dolore e la pura stanchezza mi colpirono tutto in una volta, e finalmente riuscii a piangere mia sorella, che non avrei più avuto la possibilità di rivedere. La mia testa girava. Lasciare che mi miei occhi si chiudessero sembrò molto allettante, e così feci.

Artemide : il settimo Avenger; Steve Rogers [1]  TRADUZIONEOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz