Capitolo 6.

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Le guardie l'avevano trascinata attraverso i corridoi del Palace Theatre, prendendo scale e svoltando angoli che non avrebbe potuto memorizzare anche se ci stesse provando.

Svoltarono un angolo e trovarono una guardia davanti a una porta. Lo superarono, e poco prima di girare un altro angolo e scendere le scale, sentì un forte schianto e girò la testa per vedere un piccolo elfo in piedi al centro del corridoio.

"Cuppy è qui per tre lotti" squittì.

L'avevano trascinata dietro l'angolo prima che potesse sentire altro.

Più scendevano, più spesso sentiva uno schiocco seguito da una vocina. Usavano gli elfi per trasportare i lotti.

Supponeva che non fossero più "Lotti". Schiavi? Concubine?

La spinsero in uno sgabuzzino vuoto. Guardò mentre si mormoravano il numero della stanza, uno di loro lo scriveva e batteva la bacchetta sulla pergamena.

Chiusero la porta e la lasciarono nell'oscurità. Provò la maniglia della porta, sorpresa quando non si mosse.

Si sedette al centro del pavimento, abbracciando le ginocchia al petto, e aspettò.

~ * ~

"Ci sono ragazzi a scuola che ti piacciono?"

Hermione fece scattare gli occhi su sua madre, fissandola sopra la ciotola di pasta per biscotti. "Mamma!"

Sua madre rise. "Sto solo chiedendo! È Harry?"

"Oh, mamma, no." Hermione alzò gli occhi al cielo e prese una manciata di pasta dalla ciotola. "Harry è... no."

"O Ron? Passi più tempo con la sua famiglia che con la tua, sai." Colpì l'anca di Hermione mentre metteva la palla di pasta sulla teglia.

Hermione aggrottò la fronte. "Ron è infuriato. È pigro e dorme troppo ed è sempre in ritardo." Sbuffò e si scostò i capelli dal viso. "Era così scortese con me lo scorso a Natale. Quasi non l'ho perdonato. È un bambino."

Sua madre ridacchiò e aprì la porta del forno. "Crescerà. Sono sicura che un giorno ti volterai e scoprirai che è completamente cambiato." Mise la teglia sulla griglia. "E nessun altro? Non hai lasciato le cose un po' incompiute con quel Vincent?"

"Viktor" lo corresse Hermione. "Viktor Krum. Sì, ci scriviamo ancora ma..." Hermione si lavò le mani. "Immagino che non fosse proprio il mio tipo. È molto bello. Ma... penso che mi piaccia..."

Si fermò, aggrottando la fronte verso la schiuma.

"Sì?"

"I capelli più chiari" decise.

Sua madre spinse i riccioli di Hermione sopra l'orecchio. "E c'è qualcuno che ha i capelli chiari?" Poteva sentire il sorriso nella sua voce.

"C'è." Hermione prese lo strofinaccio e si strofinò il tessuto sulle mani. "Ma è crudele, viziato e arrogante." Gettò l'asciugamano. "E io sono una stupida."

Sua madre le baciò la tempia. "Che bello, eh?"

Hermione gemette. "I suoi capelli sono così belli, mamma."

Sua madre rise.

~ * ~

Non aveva modo di contare il tempo, ma sospettava di essere stata chiusa nell'armadio per due ore. Strano, perché altri erano stati ritirati appena conclusa l'Asta.

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