Triste verità ~capitolo 2

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Avevo completamente perso interesse per quelli che si definivano "la mia famiglia", non mi interessava più nulla di loro e delle loro morti, volevo solo delle risposte.

Ero di fronte alla porta, normalmente non entravo mai li dentro, perché quello era il posto dove nacquero i miei traumi che creò mio "padre", così entrai nell'ufficio, sulla destra c'era un'armadietto con dentro i coltellini e strumenti di tortura con cui si divertiva mio "padre".. Dio santo come lo odiavo.

Andai vicino alla scrivania in fondo alla stanza e cercai in tutti i cassetti ma non trovai nulla, per puro caso mi arrivarono molti messaggi dai miei amici che vennero a sapere di mia "madre" e quando provai a prendere il cellulare, quest'ultimo mi scivolò dalle mani cadendo per terra, così mi piegai per prenderlo e quando alzai lo sguardo vidi che si trovava una piccola cassaforte attaccata sotto la scrivania.

Provai con la data di nascita di mia madre e funzionò, la cassaforte si aprì facendo cadere per terra alcuni fogli.

Uno di questi fogli era un assegno pagato da un certo Stilinski non riuscivo a capire chi fosse quest'uomo fino a quando non girai il foglietto e vidi che dietro si trovava un indirizzo e una frase: 'avete i soldi, ora portatemi indietro mio figlio '.

'Quindi lui pagò per riavermi con se ma non mi riconsegnarono mai', 'mia madre mi ha mentito' pensai, ora avevo solo un obbiettivo in mente, dovevo assolutamente trovare i miei veri genitori e vivere la vita che mi spettava.

Mi chiamò la mia migliore amica, Michela, dicendomi che era corsa in ospedale, mia madre era morta e io non ero lì. Rimasi sempre più sconvolto, d'altronde lei era la madre che mi aveva cresciuto, ma ormai non mi interessava.

Gli spiegai tutta la situazione e lei rimase senza parole, era una situazione davvero incasinata e lei capiva meno di me. Conclusi il discorso dicendogli che sarei partito per l'America, a trovare la mia vera famiglia, lei provò a convincermi sul non partire, ma io avevo le idee chiare e alla fine lei appoggiò la mia scelta, così feci le valigie e salutai tutti i miei amici più cari, per poi partire e lasciare l'Italia.

La mia storia ~ TeenWolfWhere stories live. Discover now