Una birra inaspettata

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Damon pov

Alex mi trascina fino agli spogliatoi, perché Emma non parla con me?, perché mi dice che mi ha perdonato, con le lacrime agli occhi?

Perché?

Alex: “Damon ascolta… non è colpa di nessuno se sta così… le passerà da solo

Non capisco come possa reagire così! Lei nemmeno riesce a parlarmi e io, dovrei aspettare e sperare le passi!?

Damon: “Come posso aspettare che le passi! E’ quasi Natale! Lei lo adora, dovrebbe star sorridendo

Lui fa un sospiro…

Alex: “Fidati le è quasi passato…, senti io non so bene come funzionano queste cose…, sono robe da ragazze, le mie compagne ancora non  hanno di questi problemi…

Cosa intende? Che c’entrano le sue compagne! Più parlo con Alex e meno capisco, cosa sta succedendo!

Damon: “Alex già c’è Emma a darmi problemi, puoi evitare di confondermi e irritarmi? Per favore” – dico andandomene dallo spogliatoio. 

Emma pov

Dopo tutti quei pianti, sono arrivata a casa stanchissima e con il mal di testa…, però sono felice, domani sarà la vigilia, con i ragazzi, ci siamo messi d’accordo di festeggiare, tutti insieme, il 25 pomeriggio, Damon passerà il Natale con la madre e, finalmente, anche io starò un po’ tranquilla a casa con i miei…

Mi vado a preparare tutta contenta, mi metto nel letto, spengo la luce e, appena sto per addormentarmi, mi torna in mente che:

NON SO ANCORA COSA REGALARE A DAMON!

Damon pov

Dopo aver deciso con i ragazzi che festeggeremo il 25, ognuno se ne va, e io chiudo la palestra; Emma, prima di andarsene mi sorride, aggiungendo un altro po’ di confusione nella mia testa.

Mentre ritorno a casa, vedo tutte le case addobbate e piene di lucine …, cazzo! Le avevo promesso che sarei andato ad aiutarla! Come ho potuto dimenticarmi! L’aveva resa così felice… Per favore, qualcuno faccia finire questo giorno, va tutto a rotoli da questa mattina. 

Quando arrivo davanti casa rimango a bocca aperta, è tutta illuminata, c’è di tutto, fiocchi di neve, vischio, pupazzi di neve, lo zerbino di Natale… Apro la porta e mi dirigo al soggiorno ma, inaspettatamente, non dorme sul divano… 

Vado in cucina per prendermi dell’acqua ma, appena entro, vedo una figura in penombra. 

Subito mi metto in allerta e, lentamente, avvicino la mano al pulsante della luce…, la accendo e vedo mia madre con una padella in mano, tirare un sospiro di sollievo…

Eleonore: “Damon, sei tu?! Pensavo fosse un ladro

Damon: “E pensavi di cacciarlo con la padella?

Eleonore: “Non la sottovalutare… non ho paura di usarla

Ci mettiamo entrambi a ridere e poi, mia madre, fa ciò che mai mi sarei aspettato…, si avvicina al frigo e tira fuori due birre.

Eleonore: “Ti va una? E’ stata una dura giornata

Ci sediamo sulla panca sotto la finestra, nessuno dei due parla, stiamo fermi a guardare fuori…, la guardo e mi rendo conto di quante rughe si siano formate sul suo viso…, i suoi lineamenti dolci sono più duri, quello che ho passato io lo ha passato anche lei… e, solo ora, mi accorgo di quanto forte sia, a sorridere nonostante tutto, e quante preoccupazioni le ho dato, solo per capriccio…, che stronzo che sono!

Damon: “Mi dispiace…” – lei si gira confusa – “per oggi, di non essere venuto

Eleonore: “Non preoccuparti…” – mi dice sorridendo e, dopo un sorso di birra, continua – “tu invece, dimmi, hai litigato con Emma?” Quasi mi strozzo, come diavolo ha fatto a capirlo.

Damon: “Cosa te lo fa…”

Eleonore: “Hai una faccia da funerale!

Damon: “ Ah sì?? E’  che l’ho ferita… ma non volevo

Lei mi mette una mano sulla spalla, sorridendo lievemente

Eleonore: “Le hai chiesto come stava, così?

Damon: “No! E’ colpa mia perché richiederglielo?

Eleonore: “Immagino tu ti sia scusato giusto?” 

Damon: “Sì, e lei mi ha detto che mi perdonava, ma ha continuato ad essere triste…

Eleonore: “Perciò non sei tu… noi donne siamo complicate ma, a volte, bastano parole semplici per decifrarci

Io rimango senza parole…, lei mi porge la bottiglia e la alza.

Eleonore: “Buona Vigilia tesoro” – dice, prima di scomparire dietro l’angolo… 

Che cos’era tutta questa complicità, io non mi ero mai comportato così…, mi è venuto naturale.

Finisco la mia  birra e, anche io, salgo e vado a dormire, questa volta, però, un po’ più leggero.

Emma pov

Apro gli occhi e, nonostante tutto, mi accorgo che non è tardissimo, mi volto entusiasta verso la finestra, ma purtroppo niente neve, però è Natale!

Un grande sorriso si dipinge sul mio viso, scatto fuori dal letto con il mio pigiamone rosso e mi concedo un bel bagno a suon di canzoni natalizie.

Una volta pronta, vestita con il mio fantastico maglione natalizio, scendo giù in cucina, c’è ancora un sacco da fare!

Appena entro, trovo mia mamma intenta a preparare la cena che avrà circa duemila porte, e mio padre a impacchettare, come un ossesso, gli ultimi regali per i parenti…

Emma: “Buongiorno, Buona Vigilia!” – affermo, mentre mi muovo al ritmo di Michael Bublé.

Mamma E.: “Buona Vigilia!

So già di cosa occuparmi io…, la casa! Tutto dovrà essere perfetto, prima di tutto, però, una bella colazione.

Dopo aver mangiato, mi metto subito all’opera, mi occupo di prendere i tappeti e cambiare il copridivano con quello natalizio, di mettere luci calde e coperte per il soggiorno, i miei amati cuscini giganti e la poltrona, accendo le lanterne alla porta, sulle scale e il vialetto, lavo e spolvero piatti e bicchieri del corredo e mi metto a piegare a origami i tovaglioli, ovviamente rossi. Per gli invitati, sarà perfetto!

Sotto l’albero, in salone, metto i regali appena impacchettati da mio padre…, continuo a pensare a cosa poter regalare a Damon… però, ogni idea sembra non soddisfarmi a pieno, voglio dargli qualcosa di speciale.

18:30 gli invitati iniziano ad arrivare, tutti hanno apprezzato molto le decorazioni e, mia nonna, da ancora sulla porta, mi mostra già il suo borsellino pieno di spicci x giocare a tombola…, non è nulla di speciale il mio Natale, però si ride e si è felici, e per me questo basta per renderlo meraviglioso.

LA LUCE DELLE LUCCIOLEWaar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu