Erano spariti... e invece

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Emma pov

Questa sera il cielo sembra più scuro del solito, le nuvole oscurano anche la flebile luce della luna…, un brivido mi percorre la schiena, meglio accelerare il passo, ho un brutto presentimento.

Appena giro l’angolo, un uomo mi viene incontro e mi trattiene per le spalle…, cerco di divincolarmi, alzo lo sguardo… non può essere. Lucas!

Emma: “Lucas! LASCIAMI! LASCIAMI ANDARE

Lucas: “Calmati, non ti voglio fare del male

Emma: “LASCIAMI!” 

Cerco di divincolarmi con tutte le mie forze, gli tiro un calcio negli stinchi e sento la sua presa diminuire. Devo andarmene!

Poco più avanti vedo una fermata, e un pullman in arrivo…, e la mia occasione!

Lucas: “Aspetta!... Volevo solo

Nulla da fare cocco, io non aspetto chi, potenzialmente, mi rapirà e rinchiuderà in qualche scantinato dimenticato da Dio, quindi giro i tacchi e salgo.

DRIIIIN! DRIIIIN!

La campanella di entrata, mi devo sbrigare. 

Dopo l’esperienza di ieri notte, di dormire proprio non c’era modo e così, questa mattina, non mi sono svegliata.

Adesso, mi sto facendo tutta la strada di corsa e, dire che sono spaventata, è un eufemismo!

Sono totalmente nel panico. Mi guardo attorno e, ogni angolo, mi sembra un salto nel vuoto; quando finalmente sono davanti al cancello, qualcuno mi ferma per un braccio… AIUTO!

Damon pov

Appena arrivo a scuola, dallo specchietto vedo Emma affrettarsi verso il cancello, si comporta in modo strano, si guarda attorno, come se qualcuno la seguisse.

Tolgo il casco e lo appoggio sulla moto, lei mi passa di fianco, senza notarmi, ma che le prende?

La afferro per un braccio e la sento sobbalzare e irrigidirsi al mio tocco…, non avrà paura di me?!

Damon: “Ehi, stai bene?” 

Lei, sentendo la mia voce, si rilassa e si gira verso di me.

Emma: “No! Ieri sera Lucas ha provato ad aggredirmi

Damon: “Cosa! Ti ha fatto del male!?” - se le ha torto, anche solo un capello, giuro che lo smonto come un giocattolo della Lego.

Emma: “No… no, per fortuna sono riuscita a scappare

Vedo il suo sguardo ancora molto spaventato… 

Quel grandissimo coglione, come ha potuto aspettarla a quell’ora di notte, quel maniaco!

Damon: “Non ti preoccupare, non permetterò che nessuno ti faccia del male, men che meno lui!” 

Vedo il suo sguardo un po’ rincuorarsi e, un leggero sorriso, comparire sul suo viso.

Emma: “Grazie… scusami faccio tardi” – e, dopo un attimo, è tornata alla sua corsa…

Emma pov

Come può proteggermi, non può mica tenermi d’occhio ogni momento! Devo contare sulle mie forze.

Mi dirigo verso i sotterranei della scuola, dove si trovano i laboratori di plastiche, non avevo mai notato quanto poco fosse illuminato questo corridoio e quanto fosse lungo.

Sento un rumore e una luce apparire alle mie spalle, faccio un sobbalzo e mi giro, era solo l’ascensore… è vuoto.

Quando vado per girarmi nuovamente, qualcuno mi afferra e mi  mette una mano sulla bocca, riconosco il tatuaggio, Lucas!

Qualche secondo dopo mi ritrovo in una stanza in penombra, vedo le sagome di sedie accatastate e materiale di scorta…, siamo nei magazzini! E io neanche sapevo ci fossero…

Mentre mi guardo attorno, vedo la sagoma di Lucas con le braccia incrociate al petto.

Subito mi faccio ancora più vicino al muro, cosa vuole da me!

Emma: “Non so cosa tu voglia ma, sappi, che se mi fai del male, non otterrai nulla, perché le maniere forti, sono sempre le meno indicate quando si vuole ottenere qualcosa ma, visto che forse non lo sapevi, beh…, possiamo provare a ricom-

Lucas: “Quanto cazzo parli! Mamma mia, ieri ho provato a parlarti in modo civile, ma mi sono solo beccato un calcio negli stinchi, quindi vogliamo riprovare? Beh, calmati

Emma: “MA MI SPIEGHI COME DIAVOLO POSSO CALMARMI? MI

HAI PRESA CONTRO LA MIA VOLONTA’ E RINCHIUSA IN UNO SCAN-

TINATO BUIO CHISSA DOVE

Lucas: “Mio Dio che melodramma, siamo due porte prima della tua aula, mica in un edificio abbandonato!

Ok, si mi sono un po’ lasciata trasportare ma, ehi mi hanno rapita, avrò pure il diritto di svalvolare un po’?!

Lucas si avvicina e accuccia di fronte a me. 

Lucas: “Devi fare una cosa per me: convincere Damon ad ascoltarmi. E’ importante

Emma: “Non ti volevo parlare io, e tu credi che Damon…, stiamo parlando dello stesso Damon? Mi spiace, credo sia impossibile, anche volendo

Vedo la sua mascella contrarsi di scatto e spezzare la matita che aveva in mano…, aiuto! Questo tipo è proprio inquietante!

BAAM!

La porta viene spalancata e io sono costretta a coprirmi gli occhi dall’intensa luce che viene accesa… che sia Damon?

Quando riesco ad aprire gli occhi, ciò che vedo non è un Damon furioso ma, bensì, una Veronica che guarda Lucas con un’espressione contrariata.

Veronica: “Sei veramente un rozzo, mamma mia!” - sposta lo sguardo su di me addolcendolo - “Scusalo è nato così…” - si avvicina e mi porge la mano, aiutandomi ad alzarmi.

Emma: “Eravate spariti!

Veronica: “Io ero tornata ad Abram, ma la scorsa settimana, Lucas mi ha contattata e mi ha raccontato cosa è successo dopo che è, come dici tu, sparito e penso che, sia tu che Damon, lo dobbiate ascoltare

 

LA LUCE DELLE LUCCIOLEWaar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu