Parte 12

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I giorni scorrevano veloci tra la scuola, il dover fuggire da Ryan e cercare di portare in salvo anche Kelly, per Baylee era giunta un'altra gara, e poi un'altra ancora e così via passarono diverse settimane. Nick da orgoglioso quale era non voleva ammettere il buon lavoro che stava facendo Ryan, nonostante ciò fosse evidente a tutti nel loro gruppo, e non faceva altro che metterlo sotto pressione, ma Brant tenne duro, guadagnava bene e non poteva permettersi di perdere tutto solo per la paura che gli incuteva il "capo". 

"Baylee! Puoi sederti un attimo?" 

Quel pomeriggio dopo pranzo si era preparata per incontrarsi con Ryan, ormai vedeva più lui che le sue amiche. Fatta eccezione nei giorni in cui lui inconsapevolmente la faceva arrabbiare col suo comportamento da falso bullo, il che era ripetitivo maggiormente ad inizio settimana. Stava per uscire di casa quando il padre la fermò. Il suo tono era severo, e questo la preoccupò. Era forse la prima volta che lo sentiva così arrabbiato, e non ne capiva il motivo.

Si accomodo su uno dei quattro sgabelli che stavano attorno alla penisola della cucina, in attesa che il padre parlasse.

Lui le passò una busta bianca. Busta su cui stava scritto Baylee Manson e l'indirizzo di casa.

"Cos'è?" chiese ingenuamente non capendo e non osservando in mittente.

"Il motivo per cui tu adesso mi consegnerai le chiavi della tua auto"

"Cosa?" continuava a non capire "Stavo per uscire, mi serve."

"Prenderai un mezzo pubblico se proprio necessario. E ringrazia che non ti chiudo a casa."

"Stai scherzando? Cosa ho fatto?"

"Quando ti ho comprato quell'auto sapevo di star sbagliando, è troppo potente per una ragazza, eppure ti ho accontentata." Baylee cominciò a capire di cosa potesse trattarsi e dentro di lei la preoccupazione prese vita. 

Aprì immediatamente la busta e trovo una multa di 190 dollari e una seconda di 125 dollari per superamento limite di velocità avvenuto due volte in una sera. E non si spiegò come fosse possibile. Era stata durante una corsa, e non doveva succedere poiché Dylan avesse il compito di manomettere sempre le telecamere e gli autovelox sulla rete. 

"Cos'è? Dici sempre che esci con le amiche e poi vai a fare corse clandestine sulla statale?" Al sentire quelle parole la ragazza sbiancò. Era arrivata la sua condanna.

"Papà, non..." non riusciva a parlare senza tremare.

"Ehi, sto scherzando. So che non faresti mai una cosa del genere, ma evidentemente hai insistito un po' troppo col piede sull'acceleratore, ed è giusto che impari dalle conseguenze. Dammi le chiavi!"

Baylee senza aprir bocca gliele passò. "Quando potrò riaverla?" chiese ancora con voce leggermente tremante.

"Fra tre mesi, quando si azzererà la multa. Sai che se ne fai un'altra la polizia non sarà così clemente." 

A quelle parole Baylee voleva urlare e dare di matto, non poteva stare tre mesi senza auto, le serviva già nel fine settimana per un'altra gara. 

"Non fare quella faccia, è per il tuo bene." era una situazione a cui lei non voleva credere. "A proposito, dobbiamo comunicare il dati della tua patente, stasera lo faremo insieme, adesso ho un impegno di lavoro." guardò il Rolex che teneva al polso e prese la sua valigetta in pelle marrone per poi uscire di casa.

Baylee si portò la mani tra i capelli, ispirò profondamente per poi buttare via l'aria. "merda!" batté un pugno sulla busta che giaceva ancora sul marmo della penisola. 
Immediatamente chiamò Nick, quel problema andava risolto. 

"Dove sei?"

"Al bar."

"Dobbiamo parlare."

"Ti aspetto qui."

"Sono a piedi, devi passare a prendermi da casa." Era troppo lontano e prendere un mezzo per arrivare lì significava arrivare tra 40 minuti anziché 15 di macchina.

Nick sbuffò ma poi acconsentii.

Una volta davanti la villetta Baylee entrò in pochi secondi in auto. Non lo salutò neanche e gli disse di radunare gli altri due nel garage dove di solito sistemavano l'auto e dove stavano i computer che Dylan usava durante le gare.

"Che succede?" Nick prese il telefono mandando un messaggio.

"che Dylan è un'idiota." gli passò la busta. Lui la aprii e rise. "Cosa ridi?"

"Niente, è solo che avrà sbagliato e anzi non è nemmeno troppo cara, puoi pagarne milioni di queste tu."

"E tu se non la spetti di ridere e trovi una soluzione perderai milioni per tre mesi" disse giusto nel momento in cui la macchina riprese la marcia e si immise in strada.

"Cos'è, ti ho fatto il favore di prendere il coglione nella squadra e tu adesso ricambi facendo i capricci di non correre per tre mesi?" rise "Davvero, non è divertente"

"se riesci a farti ridare le chiavi da tuo zio io corro, in caso contrario cazzi tuoi e di Dylan."

"Sul serio?" la guardò per una breve frazione di secondi.

"Punizione. Niente auto per tre mesi, e devo comunicare i dati della patente. Alla prossima sai bene come funziona in questa città."

"fanculo!" accelerò, giusto per essere in tema, rischiando di fare anche lui un'infrazione. "Adesso mi sente."

Via di FugaWhere stories live. Discover now