Parte 4

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Un'altra gara era andata, e  un'altra vincita aspettava di essere riscossa da Goldie, e soprattutto da tutti coloro che avevano puntato su di lei e la sua macchina vincente. Ogni settimana era ormai la stessa storia: stesso percorso, stessi sfidanti, e stessa vincitrice. per Goldie ed il suo team andava bene così, stessa cosa per i suoi fans, se così possiamo chiamarli. Andava bene a tutti tranne agli sfidanti che ormai erano mesi che non intascavano più un centesimo da quelle gare. Era chiaro che Goldie aveva la velocità nel sangue, era agile, molto più di chi a quelle corse clandestine ormai partecipava da anni. Il pubblico era ormai diviso in amore e odio per lei e la sua auto. L'unica ragazza a gareggiare ed uscirne sempre vincitrice.

"Sei stata grande Bae!" Dylan corse verso la ragazza che era appena uscita dall'auto nera. 

"Diamine Dylan, sei un idiota! Quante volte ti ho detto di non pronunciare il mio vero nome?" lo spintonò facendosi spazio per raggiungere Nick e riscuotere i soldi. 
Quella era l'intenzione, ma la faccia del cugino non raccontava nulla di buono.

"Che succede?"

"Succede che quel figlio di puttana ci ha fregato di nuovo i soldi, e stavolta è scappato prima del previsto." Sembrava che Ryan Brant c'avesse preso gusto dei furti. Eppure Baylee non ne capiva il motivo, era ricco tanto quanto lei, a cosa gli servivano altri soldi?

"Prima del previsto? Sei serio Nick?" rise "Perché, cosa prevedeva il tuo fottuto cervello? Che sarebbe scappato dopo averti salutato con un bacino sulla guancia?" scosse la testa esasperata "E' già la seconda volta che vi fate fregare da quello, continuando così farete arrabbiare qualcuno che possibilmente punta anche bene."

Rientrò in macchina sbattendo forte la portiera. Era davvero arrivata all'eccesso. Non le interessavano tanto i suoi soldi, ma più che altro quelli di chi aveva puntato su di lei. Era un peccato perdere quei tifosi. 

"Dove vai adesso?" 

"A fanculo!" e partì sgommando sull'asfalto leggermente umido. Pensò di andare a prendere da bere per sbollire la rabbia, ma aveva anche pallino in testa che le diceva di recuperare i soldi. Ma al tempo stesso non sapeva come fare, non conosceva i luoghi frequentati da Ryan, né tanto meno la sua abitazione. L'unica cosa da provare era quella di percorrere la strada della volta precedente e sperare di trovarlo lì.

Pigiò maggiormente il piede sull'acceleratore facendo alzare i giri del motore e salì di marcia aumentando al contempo la velocità dell'auto. Poi intravide un tizio vestito di nero con un cappuccio a coprire la testa e uno zainetto rosso in spalle. Proprio anti sgamo pensò. Non c'erano dubbi su chi fosse.

Continuò ad accelerare fino al sorpassare il ragazzo per poi fermarsi di traverso tagliandogli la strada. 
Il ragazzo finì con il scivolare sull'auto, troppo distratto dalla musica che si riproduceva nelle cuffiette al suo orecchio.

All'inizio deglutì impaurito pensando che Nick e i suoi amici lo avessero trovato, ma appena riconobbe l'auto si riprese. "Ma che cazzo, volevi farmi fuori?" urlò una volta che Goldie uscì dalla vettura.

"Tranquillo, lo farà qualcun altro al mio posto se continui così." 

Lui entrò in auto accomodandosi dal lato del passeggero come niente fosse. 

"Mi prendi per il culo?" Goldie rientrò dentro "Stavolta non ti salverò. Consegnami i soldi e togliti dai piedi prima che io chiami i rinforzi."

Ryan a quelle parole sbiancò, aveva seriamente paura di Nick e gli altri due, sapeva che non lo avrebbero lasciato illeso dopo averlo trovato.

"Senti, mi servono." 

"Non me ne frega un'accidenti! Non sono soldi tuoi. Dammeli!"

Il ragazzo tolse lo zaino dalle spalle e fece per aprirlo. "Me ne lasci una piccola parte?" 

Goldie rise, era davvero assurdo cosa stava succedendo in quell'abitacolo. "Non vuoi proprio capire" Prese il telefono e finse di comporre il numero del cugino. 

"Ok, ok. Tieni." svuotò lo zainetto sul sedile, e in men che non si dica corse verso casa.

Goldie fiera della sua missione prese la sua parte di soldi, fece retromarcia e tornò al luogo della corsa, dove Nick era con uno zigomo rossastro. Qualcuno si era arrabbiato.

"Perché diamine sei tornata? Per ridere?" si lamentò visto che la cugina lo stava beffando. 

"Ho recuperato i tuoi soldi." glieli porse. "peccato che adesso non puoi dare in dietro quel pugno." continuò a prenderlo in giro non appena Nick si mise a dividere le vincite tra quelli che erano ancora lì. Ma lui la ignorò.

"Un giorno mi svelerai il tuo segreto, dolcezza." Dylan la avvicinò accarezzandole il viso, cercando di guadagnare una serata con lei, ma era tutto tempo perso il suo. Goldie non si sarebbe mai abbassata a tanto, e lui non aveva intenzione di arrendersi.

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