Parte 2

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Come da rituale, dopo la gara Baylee tornò sulla via di casa, quella che lei tanto odiava. A vista di altri poteva sembrare perfetta: una grande casa con molte stanze, una famiglia ricca, una camera tutta per sé, un auto costosa anch'essa per sé, un giardino enorme, e una bellissima piscina sul retro di cui la madre ne vietava però l'utilizzo. Ecco, il problema per lei erano forse i genitori. Da quando la sua sorella più piccola all'età di 10 anni era stata affetta da una leggera malattia batterica, la madre era entrata in paranoia diventando germofobica, e di conseguenza mise regole quasi drastiche in tutta la casa, e una di queste era di non usare la piscina perché è piena di germi e batteri. Baylee non sopportava tutto ciò, lei era uno spirito libero e soprattutto non era ciò che conoscevano i suoi genitori. 
Fermò l'auto all'interno del suo parcheggio privato e si affrettò a togliere tutto il trucco che risiedeva sul suo viso, indossò i suoi orecchini di perle, cambiò giacca con una di un tessuto e un colore più gradito ai suoi genitori, e con essa anche le scarpe. Era la stessa storia tutte le volte che usciva per gli affari suoi. L'eleganza prima di tutto, questo era il motto di suo padre, un riccone senza buon gusto, come lo definiva lei. Tutti quei ghingheri, quella perfezione, quei tessuti pregiati, non facevano parte del suo essere, lei amava il nero, le giacche in pelle e le magliette non stirate. 
Entrò in casa cercando di fare il meno rumore possibile, e andò poi nel suo bagno personale dove si affrettò a fare una doccia, la terza della giornata come da regola. Corse in camera, dove il cellulare aveva appena finito di suonare. Nick, l'unico cugino con cui andava d'amore e d'accordo, forse perché condividevano le stesse passioni. Notò un paio di messaggi, sempre da parte sua. 

"Non dirmi che hai salvato il culo a quel pezzente." rise leggendo

"E anche se fosse?"

Si mise il pigiama, e poi troppo pigra per asciugare i capelli si stese sul letto.

"Diamine Baylee! Ci ha fregato tutti i soldi delle scommesse e tu lo hai pure aiutato a fuggire" rise ancora.

"Fortuna che avevo già riscosso i miei." sapeva di star facendo infastidire il cugino, e la cosa la divertiva maggiormente.

"Baylee!!!"

"Scusami se te lo dico, cugino, ma tu e quei due state perdendo colpi. Non sarà mica la vecchiaia?"

"Fanculo." rise più forte sperando comunque che i suoi non la sentissero e dopo spense tutto per andare a letto. Era stata una giornata pesante, soprattutto la serata, ma tutto ciò l'aveva resa felice e soddisfatta. 

La sveglia suonò puntuale alle 6.30 ricordandole che un'altra notte era passata. Il sole non era ancora salito al cielo, era nascosto ancora tra i monti che circondavano la città. Beato lui, poteva riposare ancora un po'. L'odoro di pancake, croissant e crostata di mele invadeva già la casa, segno che Amber, la domestica era già all'opera da almeno un'oretta. Baylee adorava quella donna, perché sapeva sempre quando era il momento di prepararle i suoi piatti preferiti per tirarla su di morale, ed era soprattutto un'ottima confidente per lei. 

Si preparò per la scuola, indossando la sua fastidiosa divisa che stava in un gilet verde con sotto una camicia, accompagnato da una cravatta blu e una gonna, per non parlare delle orribili calze bianche con una riga verde in alto che le arrivavano fin sotto al ginocchio. Mise gli enormi occhiali da vista e poi prese lo zaino in spalla, e insieme ai suoi capelli gonfi, conseguenza per non averli asciugati la sera prima, scese giù dove tutti la aspettavano per la colazione. 

"Bibi, sei in ritardo di cinque minuti" la riprese la madre, e la ragazza fu costretta a scusarsi, la puntualità era sacra lì. Poi prese un caffelatte insieme ad una fetta di crostata, e una volta finito scappò alla fermata dell'autobus che se fosse stato per la madre avrebbe evitato ma il padre aveva avuto la meglio sulla scelta dei mezzi per andare a scuola, e la macchina era stata vietata per quel tragitto.

"Il mio Ryan ha un occhio nero." la accolse la sua amica Kelly, infatuata da anni ormai del povero Ryan Brant. Solo che lui non ne era mai venuto a conoscenza.

"Oh come mi dispiace." la prese in giro. Non perché sapesse il motivo, ma semplicemente perché Brant si credeva un po' un bullo, e non c'era settimana che non prendesse di mira lei e il suo gruppetto almeno una volta. Ma ciò nonostante Kelly rimaneva infatuata dalla sua bellezza.

"So che c'è del buono in lui." Si difese l'amica. Baylee si voltò a guardare nella stessa direzione in cui lo sguardo dell'amica era perso ormai da diversi minuti, e quando oltre ad un occhio nero notò anche cinque dita stampate sulla guancia destra di Ryan rise da morire. 

"Non ridere, poveretto, avrà provato dolore."

Ovviamente lui se ne accorse, e la guardò nel solo modo in cui sapeva fare nei suoi confronti: minaccioso. 

L'amica per salvarle la pelle la tirò per un braccio costringendola a rifugiarsi in classe, dove lui non poteva avere campo libero. Ma il rifugio non sarebbe durato per sempre.

Via di FugaWhere stories live. Discover now