Parte 21

7 0 0
                                    

Quella nuova settimana, doveva essere una settimana tranquilla, ed invece si dimostrò essere una settimana frenetica, piena di sorprese, di problemi, di scelte da fare.

Il martedì, nel pomeriggio, mentre Ryan passava per le vie della periferia dopo aver terminato delle commissioni per conto della madre, vide Dylan in un parcheggio quasi desolato, in compagnia di un uomo. Lo stesso uomo che ronzava attorno alla macchina di Goldie la sera dell'incidente. Subito si insospettì e si fermò dietro ad un albero, in modo da non farsi notare. Prese il cellulare e fece partire una registrazione video, riprendendo i due che parlavano, e di lì a poco anche uno scambio di soldi. Dylan diede una certa quantità di verdoni a quel tizio. Qui il sospetto di Ryan iniziò a dare i primi segnali di conferma. Secondo lui Dylan c'entrava qualcosa con l'incidente, ma ne aveva già il sospetto da quando in ospedale lui era l'unico del team non presente. Ed era strano perché Dylan girava troppo spesso attorno a Goldie.

Appena i due si dileguarono dopo una stretta di mano, Ryan pensò bene di avvisare Nick.

"Ehi coglione, non so dove sia mia cugina, quindi risparmiati la domanda." Rispose così, e stava proprio per chiudere la chiamata.

"Devo parlare con te, subito!"

Nick, appoggiato sul muretto, roteo gli occhi prima di rispondere. "Non farò da cupido, hai capito?"

"Ma che cazzo stai dicendo? Qui sei tu che non hai capito. Devo parlarti, subito, a quattrocchi."

"Boh..." Nick non capiva cosa potesse essere successo. "Sono al garage. Muoviti coglione, che ho da fare." chiuse lì.

Ryan scosse la testa, non sopportava quel nomignolo, e sperava di non doverlo più sentire uscire da quella bocca.
Si affrettò a prendere il primo autobus per la destinazione più vicina al garage di Jack, per poi continuare il percorso a piedi. Ci impiegò una ventina di minuti ad arrivare.

"Ti avevo detto di essere veloce"

"Non ho una macchina, ti ricordo." Ryan salutò Jack con un cenno di capo, e lui ricambiò mentre continuava a lavorare ad una macchina. Diede un'occhiata in giro, e di Dylan nessuna traccia. Questo un po' lo rassicurava.

"Cosa devi dirmi?" 

"In privato." 
Così Nick lo trascinò nel piccolo ufficio di Jack.
Passando per l'officina vide la macchina sul ponteggio che stava sistemando Jack, era quella di Goldie.

"Conosci questa persona?" Mostrò a Nick un fotogramma del tizio che aveva preso i soldi da Dylan.

"Quel bastardo di Christopher detto il parrucchino." Chiamato così perché portava dei strani capelli lunghi che davano l'impressione di una parrucca.

"Che rapporti avete voi del team con lui."

"Cazzo, mi sembra di stare ad un interrogatorio con un poliziotto." borbottò

"Allora?" continuò Ryan.

Nick batté un pugno sulla scrivania prima di parlare "E' un figlio di puttana, lo odiamo tutti. E con tutti intendo anche altri che gareggiano." Batté ancora un pugno, si era innervosito solo a vederlo in foto, figuriamo appena seppe la novità. "Da qualche mese cerca di immischiarsi nelle corse."

"Dylan evidentemente non la pensa come te" Sganciò la bomba.

Nick rise "Lui lo odia più di tutti" continuò a ridere. Così Ryan gli mostro il video che lo mise a tacere.

"E' lo stesso tizio che ha manomesso l'auto." Gli diede la mazzata finale. 

Nick che poco prima stava per dire qualcosa rimase bloccato con la bocca semiaperta. Non poteva credere a tutto ciò. Poi prese il portapenne in metallo e lo scaravento contro la porta.
"Merda! Io me lo sentivo che Dylan stesse tramando qualcosa, era strano da troppi giorni, ma non pensavo fosse qualcosa contro tutti noi. Pensavo ai suoi soliti casini in giro."

"Credo che se vuoi il bene di tua cugina per un po' non dovrai farla correre."

"No, devo prima di tutto buttare fuori quel pezzo di merda dal team." Si alzò di scatto e fece per prendere il cellulare dalla tasca, "Adesso mi sente" ma Ryan lo fermò.

"Non farlo! Io devo fargliela pagare a questo bastardo, quando meno se lo aspetta." Non sembrava nemmeno lui dopo quella dichiarazione, ma Nick a sentire l'odore della vendette gli si drizzarono le antenne e cominciò a rimuginare su un piano.

"Come te la cavi coi computer?" gli chiese di punto in bianco.

"So usarlo, come tutti."

Nick lo osservò a fondo. "Tu sarai il nuovo hacker del team entro fine mese"

"Cosa?" Ryan pensò che il ragazzo di fronte a lui stesse dando i numeri "Ma io non ne sono capace"

"Lo sarai." affermò Nick "Hai appreso il sistema delle scommesse in tempo record, lo farai anche col sistema delle telecamere."

"Tu sei fuori.. non ci penso proprio."

Ma Nick era deciso, ed alla fine riuscì a convincere Ryan.

"Le basi te le insegno io, il vero lavoro sporco lo rubi a quel bastardo questo sabato."

E da li stilarono un programma di studio, di incontri per fare pratica.

Chissà cosa sarebbe uscito fuori.

Via di FugaWhere stories live. Discover now