Belzebù

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"Buon uomo, ti prego. Non richiedere così tanto cibo, ne avanzerà troppo. Oltretutto, finirai le risorse che potrebbero sfamare i poveri." Jin sospirò combattuto. "Non cadere nel peccato di gola, le conseguenze sarebbero disastrose."

La virtù della sobrietà stava aiutando un ricco vassallo, il quale sembrava aver accolto le parole dell'angelo. Tuttavia, Jin era consapevole che c'era sotto lo zampino di qualche demone.

Scrutò per bene attorno a sè, inizialmente senza esito. Poi, lo vide. La sua coda appuntita che sbucava da dietro una tenda della sala.

"Fatti vedere, demone!" Minacciò l'angelo, spada bianca alta davanti al suo viso, pronta per difenderlo. L'essere stranamente obbedì, mostrandosi in tutta la sua bruttezza.

Era piccolo, gobbo, e di carnagione arancione. La sua faccia sfigurata e piena di peli quasi nascondeva le piccole corna che sbucavano dai lati alti della sua fronte.

Jin constatò che sì, era un demone della gola. E , era ripugnante. "Hai fatto già abbastanza danno. Vattene" si avvicinò l'angelo, eliminando la distanza tra la punta della spada e il collo del demone.

La creatura oscura spostò la testa dall'arma il più possibile, avvertendo l'energia bianca emanata da essa. "Presentati alle porte di entrata all'inferno con Luca. O Marianne muore"

Il demone aveva parlato con voce tombale e mostruosa. Il sangue di Jin si gelò, e la sua bocca e occhi si spalancarono in terrore.

Marianne. Arcangelo, oltre che sua cara amica da sempre. Qualsiasi cosa volessero farle, non avrebbe permesso che la ferissero per colpa sua. Doveva sbrigarsi.

°

"Eccoti, finalmente. Stavo per darle un po' di carica" Namjoon sorrise alla virtù, che era appena arrivata seguita da Luca. Sulla faccia dei due angeli c'era un'espressione ansiosa e frustrata.

Jin strinse la mascella, sfoderando la spada e puntandola verso il peccato d'ira, che appariva fin troppo calmo per i suoi gusti.

"Non ti conviene, Samiele. Se non abbassi la spada..." Jimin parlò impassibile, con un sottotono di meschinità nella voce. Nel frattempo il suo braccio si alzò, portando la mano aperta verso il cielo.

Marianne fluttuava, stremata, piegata su stessa, come una bambola di pezza. Le braccia penzolavano prive di forza a pochi centimetri dalle gambe, coperte dal candido vestito indossato dell'arcangelo. Anche il capo rimaneva chino, lunghi capelli biondi che cadevano verso il basso in una spaventosa realizzazione per Jin.

Asmodeo teneva Marianne per le imponenti ali bianche, spiegate e allungate verticalmente. Non si sarebbero staccate così facilmente, ma la forza esercitata dal demone verso l'alto era notevole, e si poteva capire dai gemiti sofferenti dell'arcangelo.

Jin non potè che fare come ordinato, guardando abbattuto la sua amica. Si sentiva impotente, e il pizzicore agli occhi cominciava a farsi sentire.

Luca, al suo fianco, era altrettanto addolorato. Se avesse scagliato un attacco di energia bianca contro Amone o Asmodeo, l'altro avrebbe fatto del male a Marianne. Erano in trappola.

Oltretutto l'arcangelo non capiva cosa avesse da guardare così insistentemente quell'altro demone vicino ad Amone. Prima che potesse studiarlo ulteriormente, il peccato d'ira parlò.

"Samiele, vieni qui. Dobbiamo fare una chiacchierata" Namjoon disse autoritario, per poi rivolgersi al demone vicino a lui: "Oran, non mi interessa cosa gli fai, hai carta bianca. Ma non ucciderlo. Ci serve, sono stato chiaro?" tuonò il demone al sottoposto, che rispose solenne "Sì, signore."

the fall :: taehyung x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora