Sangue

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Namjoon aprì gli occhi, lentamente. Subito il dolore alla schiena si fece acuto, ricordandogli dove si trovava.

Si alzò da terra, notando la desolazione intorno a lui. Cupo e spettrale come una volta, non era cambiato proprio niente.

Il caduto conosceva ogni centimetro del posto come il palmo della sua mano, e sapeva esattamente dove andare.

Durante il tragitto in molti lo guardarono storto. Non che non fossero abituati agli angeli caduti, visto che ultimamente tanti erano stati banditi dal paradiso, oltre le tre, ora quattro, virtù.

Lo guardavano storto per la debole energia bianca ancora presente in lui, resistente solo perchè il suo potere da virtù era notevole.

Ai demoni non fregava tanto, non si preoccupavano di capire che tipo di angelo fosse. Non tutti erano in grado di capirlo dall'energia che emanavano, in ogni caso.

Arrivato davanti al castello, le guardie schernirono Namjoon, assottogliando la vista su di lui.

"E tu dove pensi di andare, mh?" Chiese una delle due, puntando una lancia minacciosa sul collo del caduto.

Ciò lo costrinse ad alzare il viso, mostrando i suoi occhi rossi. Le guardie corrucciarono le sopracciglia in confusione, ma Namjoon non diede loro tempo di parlare.

"Dentro, fottuti deficienti. Fatemi entrare" il caduto li fulminò con lo sguardo, e quelli sembravano combattuti sul da farsi. Intanto abbassarono le lance.

"Non possiamo fare entrare chiunque-" uno dei due disse, ora persa qualsiasi traccia di spavalderia nella voce.

"Ma io non sono chiunque" rispose l'ex angelo della mitezza con tono spettrale e cupo, attaccando al muro una delle guardie.

Quelle persistevano "Abbiamo ordini da Lucifero di non fare entrare nessuno a meno che lui non ci avvisi di fare diversamente" parlò la vittima della crescente rabbia di Namjoon, spaventata.

"Me ne sbatto degli ordini di Lucifero. Aprite la cazzo di porta" la pressione della mano ancora insanguinata del caduto aumentò sul petto della guardia.

"N- non possiamo- Lucifero ci uccide-"

Non finì la frase. Namjoon gli staccò la testa in uno scatto violento, sporcandosi di nero di conseguenza.

Si girò poi verso l'altra guardia, che aveva gli occhi sbarrati. "Allora?!" sbottò urlando, e l'altro si sbrigò a tirare fuori le chiavi per aprire.

Con passi veloci camminò per i grandi spazi del palazzo, bui e tetri, freddi. Non troppo tempo dopo, arrivò davanti alle porte della sala del trono.

Questa volta non era in vena di tante storie, così prese la spada di uno dei due e li decapitò entrambi, giusto mentre quelli erano sul punto di parlare contrariati.

Aprì le porte con un presuntuoso ghigno, vedendo gli altri tre peccati sul trono, in lontananza.

"Ne è passato di tempo, fratelli" sorrise storto, occhi rossi che risplendevano nel buio della stanza.

Camminò verso i tre demoni, seduti e soddisfatti. "Avresti dovuto avvisare le guardie del mio arrivo, Lucifero." parlò ancora, arrivando davanti al peccato di superbia.

Taehyung sogghignò quasi impercettibilmente, i suoi occhi viola maligni e felini.

Aveva la gamba destra elegantemente posata sulla sinistra, la schiena dritta sullo schienale mentre la sua mano destra giocherellava con il pugnale, al livello della sua faccia grazie al gomito appoggiato al bracciolo.

the fall :: taehyung x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora