Ladro

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Hoseok stava a terra, scura e gelida. Come pian piano riacquistava coscienza, cominciava a rabbrividire al sentire il freddo penetrargli nelle ossa.

Provò a tirarsi su, riuscendo a malapena a reggersi in piedi. Subito notò il bruciore alla schiena, ricordo doloroso della sua caduta, e guardandosi intorno, vide una distesa di nero, monti spigolosi e scoscesi e distese di lava qui e là.

Il cielo era grigio/rossastro, e faceva da sfondo alla più totale desolazione. E allora, mentre l'angelo caduto si faceva un'idea di ciò che lo circondava, un rumore di scarpe ruppe il silenzio tombale.

Si girò in quella direzione, vedendo niente di meno che Taehyung e Jimin.
"Fratello" parlò serio il primo, e per la prima volta Hoseok non si sentì schernito dal suo tono di voce.

"Lucifero" lo guardò negli occhi sospettoso.

"Perchè sono così debole... ?!" disse con voce grave e respiro affaticato. "Dovrei essere più forte, con i poteri. Non ho niente! Mi avete ingannato forse?" Alterato e aggressivo il caduto dai capelli rossi disse.

Asmodeo rise divertito; ", Jimin. Avevi ragione, sono diventato avido." Hoseok disse guardando intensamente il demone della lussuria. "Quindi datemi quello che mi spetta." Dichiarò infine tombale, fulminandoli con lo sguardo.

"Non ti abbiamo preso in giro, Hoseok." Taehyung rimase ancora impassibile, avvicinandosi al caduto mentre Jimin indossava una spavalda e presuntuosa espressione soddisfatta.

Lucifero porse quindi il coltello ad Hoseok "Lo stesso pugnale con cui ti ha ferito Jimin per fare uscire il tuo peccato. Usalo ancora per completare la tua trasformazione." Disse poi.

Il caduto guardò l'arma con diffidenza, per poi prenderla in mano. Esitò qualche secondo, e poi se la conficcò nello stomaco. Un gemito strozzato gli si fermò in gola non appena il pugnale fu entrato tutto nella sua carne.

Si sentì immediatamente più forte, e l'energia oscura che gli stava entrando dentro lo stava cambiando, gli stava dando piacere.

I suoi capelli si tinsero lentamente di nero pece, contemporaneamente alla sua pelle che, impallidita, si riempì di segni tribali neri su tutto il petto, braccia e gambe.

La sua faccia rimase immaccolata, snellendosi però ulteriormente e affilando così i suoi lineamenti, ora minacciosi e sinistri.

I suoi occhi si schiarirono, acquistando un acceso color oro. Nel frattempo, ali nere come quelle degli altri due fratelli gli crebbero sulla schiena, ultimando tutto il processo.

"Bene. Adesso che sei un demone, è il momento di farti ricordare." Taehyung disse, e Jimin aggiunse "E io so già come"

Hoseok li scrutò attenti, non capendo di cosa stessero parlando.

"Capirai presto" spiegò Taehyung infine.

°

"Cosa sono quelli?" Il demone dell'avarizia chiese, entrando nella sala del trono. "I nostri animaletti."

Una volpe si avvicinò ad Hoseok. Aveva i suoi stessi occhi dorati, il pelo arancione spento che copriva in gran parte il suo fin troppo grande corpo per essere quello di una volpe.

Schiva, furba, maligna. "Hoseok, questo è Yako" disse Jimin, e l'altro si abbassò al livello dell'animale per accarezzarlo. Dalla mitologia giapponese, le yako sono volpi pericolose e malvagie.

"Miei signori" chiamò un demone dalla soglia della porta, chinando il capo in rispetto. "Zisiel è qua"

Hoseok girò il capo e lo vide entrare, lo stesso demone che già aveva visto prima di cadere. "Zisiel, fai il tuo lavoro" ordinò Lucifero, sedendosi sul trono e scrutando con superbia la scena davanti a lui. Asmodeo fece lo stesso, senza ovviamente dimenticare la mano sul pacco.

the fall :: taehyung x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora