L'appuntamento (pt.2)

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L'appuntamento (pt. 2)

Hermione uscí dalla stanza. Malfoy era giá lí, appena fuori dalla stanza ad aspettarla.

«Finalmente sei arrivata, Grangy!»
«Ma se sono in anticipo di cinque minuti!»
«Tre, per la precisione!»
«Da quando cosí precisino, Malfoy?» chiese lei imitando il suo ghigno.

«Da quando sto senza le mie sigarette... non ho fumato solamente per te!» detto questo iniziarono ad avviarsi lentamente verso il portone che da sul parco che circonda il castello.
«Davvero?»
«Sí!» rispose lui, poi si affrettò a cambiare discorso «Lo sai che sei veramente bellissima, questa sera?» accompagnò l'affermazione con un sorrisetto, simile ad uno dei suoi famosi ghigni.

«Grazie! Le mie compagne di stanza mi hanno aiutato a prepararmi!»
«Si vede!» esclamò lui
«Come?» fece lei indignata
«Non saresti stata in grado di fare questo capolavoro da sola. Ed era altamente probabile che fossero state Brown e l'indiana ad aiutarti. Entrambe sono molto carine e ben tenute, in oltre sono le tue compagne di stanza, perciò ho dedotto fossero state loro!»

«Wow, Malfoy! Dopo quindici anni il tuo cervello ha deciso di azionarsi! E poi cosa vuol dire "Entrambe sono molto carine e ben tenute" stai insinuando che io non lo sono?»
«Sai cosa voglio dire, Grangy!» disse facendo l'occhiolino.
Nel frattempo erano arrivati al portone di quercia, era aperto. I due uscirono. Si affacciarono dal balcone e ammirarono la bellezza de parco.
«Wow!» si lasciò sfuggire Hermione

Sulla sinistra, in lontananza, il Lago Nero rifletteva le sfumature rosse, arancio e rosine del cielo in tramonto. Il campo da Quidditch, vicino al lago, era animato dalla squadra dei Corvonero che si allenavano sfruttando gli ultimi minuti di luce. Spostandosi piú a destra si scorgevano le cime degli alberi di varie sfumature di verde, attraverso le quali filtravano sottili raggi di luce rossastra.

La capanna di Hagrid era baciata dall'ultimo spicchio di sole della giornata. Il mezzogigante stava coltivando le zucche nel suo orto. Era cosí buffo vedere l'enorme figura muoversi impacciatamete nel suo piccolo appezzamento di terra. Lo sguardo della ragazza si rivolse verso il cielo. Era striato di rosso, arancio, oro, rosa e viola e contornato da nuvole bluette e azzurre.
Verso il Lago Nero il le sfumature colorate stavano diventando sempre piú buie sino ad assumere un colorito celeste, e le prime stelle iniziavano a scorgersi. Piccoli puntini luminosi che spiccavano contro lo sfondo scuro.

«Oh Draco! È bellissimo!»
«Giá... lo so! Volevo solo mostrarti qualcosa di stupendo quanto te!»
Hermione, inizialmente, era convinta di aver capito male.
Malfoy ha veramente detto che io sono stupenda quanto il tramonto?

La ragazza arrossí violentemente... lo aveva veramente detto ed ora la fissava con quei suoi magnifici occhi di ghiaccio che, quando incontravano quelli di lei si infiammavano.
«Draco...» chiamò lei a bassa voce
«Sí!» Sussurrò lui di risposta
«Sinceramente... sinceramente tu pensi quello che hai appena detto?»

Lui intensificò lo sguardo, voleva ammirarla, guardarla, memorizzare il suo volto per poi sognarlo tutta la notte. Era lo scenario perfetto per un bacio, ma lo sfondo era l'ultimo dei pensieri di Draco. Lui voleva baciarla perchè se lo sentiva dentro, era come un'impulso.

Voleva le sue labbra esattamente in quel momento. Cosí le prese il viso tra le mani e la baciò. Era tutti perfetto. Solo che Draco aveva tralasciato un piccolo, semplice, insignificante dettaglio: lo status di sangue della ragazza. Con delicatezza si staccò dalla sua bocca.

«Cosa c'è?»
«Niente...»
«Non è vero! Draco, ti puoi fidare di me! Dimmi cosa c'è che non va!»
«I miei genitori, ecco cosa!»
«Se loro lo sapessero... sapessero di me e di te... loro! Mia madre potrebbe capire ma mio padre...»
«Tuo padre non è qui adesso!»
«No, ma lo scoprirà di sicuro! Lui ha tutti i mezzi per farlo, soprattutto ora che gestisce una missione per Tu-sai-chi!» Draco pronunciò l'ultima parola con un filo di voce.

Era preoccupato, triste e si sentiva in colpa allo stesso tempo! Hermione non potè fare a meno di pensare al suo amico Ron Weasley, che aveva la sfera emotiva di un cucchiaino, lui certamente non avrebbe mai provato tutti quei sentimenti insieme.
«Non è colpa tua, Hermione è solo per via...»
«Del mio sangue!» fece lei triste e imbarazzata, si sentiva fuori luogo

«Tu però mi piaci, mi piaci molto! Anche se sei una mezzosangue» molti lo avrebbero preso come un insulto, ma Hermione sapeva che quello, detto da Draco Malfoy, era un gran complimento
«Tuo padre ti spaventa cosí tanto?»
«... sí! Sembra ridicolo, no? Aver paura del proprio papá!»
«No, non è ridicolo. Mi hai raccontato come ti tratta. Cosa succede in casa tua!»
«Lui è la cosa che piú temo... una sua frase o un suo commento potrebbero rovinare i miei sogni e i miei progetti!»

Il cielo si era fatto di un blu scuro. Ormai le stelle erano quasi del tutto visibili.
Hermione abbracciò l'amico.
«Ti voglio bene, Draco!» il sorriso tornò sulle labbra del ragazzo, un bel sorriso, non il ghigno consueto.
«Anche io ti voglio bene!» rimasero cosí per qualche minuto, abbracciati sotto la luce della luna, che faceva sembrare il tutto piú magico.

«Buonanotte, Grangy!» la congedò lui baciandola dolcemente sulla fronte
«Notte Draco!» sorrise lei.
Ognuno tornò nella propria stanza, con le palpebre che iniziavano a farsi pesanti e la bocca che si contorceva in uno sbadiglio.

Hermione aprí la porta della sua stanza, dove Lavanda e Calí la stavano aspettando per chiederle di descrivere l'appuntamento in ogni singolo dettaglio, ma la ragazza rimandò il racconto al giorno dopo. Era troppo stanca anche solo per mettersi il pigiama.




My Angel //Dramione ♡Where stories live. Discover now