Il Pensatoio

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Il Pensatoio

Tutti si ritrovarono immersi in un'argentea foschia... si sentivano delle voci ovattate, come se fossero imprigionate in un tempo lontanto...
"... loro sono stati scelti per il loro talento!"
Poi la voce dura e insolente di un ragazzino
"Nessuno ha chiesto il tuo parere... sporca Mezzosangue!"

L'immagine iniziò a farsi strada nella foschia vorticante...
Si scorgeva una distesa verde... un prato e il cielo, limpido e azzurro... si trovavano lí. Proprio durante quel giorno di inizio autunno, dove Draco Malfoy aveva insultato cosí pesantemente una ragazzina che allora riteneva solo... una sporca Mezzosangue.

Le figure di due gruppi di ragazzi comparvero poco a poco, sempre piú distinte in mezzo al prato.
"Mangialumache..." Ron si era appena lanciato l'incantesimo. Ora il rosso era disteso sull'erba, contorcendosi e vomitando lumache. Poi la scena sbiadí di nuovo e lentamente ne apparve un'altra. Erano un po' piú grandi. Draco Malfoy teneva stretto un binocolo nero, e guardava qualcosa, a quanto pareva dall'espressione sua e dei suoi compagni, estremamente divertente.

Tre ragazzi arrivarono bisbigliando tra loro. Sembravano arrabbiati ed estremamente tristi. Erano Harry, Ron e Hermione. La ragazzina, notato lo strano comportamento del biondo di fronte a lei, gli si scagliò contro urlando:
"Tu... Brutto, Perfido, Lurido, Schifoso Scarafaggio!" urlò tutto d'un fiato.
E detto ciò gli puntò la bacchetta addosso. Il ragazzo pareva impaurito. Lei stava per infliggere l'incantesimo quando abbassò la bacchetta e si voltò, fece per andarsene ma... si rigirò di scatto verso il biondo e tirò un pugno dritto sulla faccia strafottente dell'arrogante ragazzo.

Hermione ricordava quel momento come fosse successo il giorno precedente. Ricordava il dolore al polso, l'eccitazione che aveva provato quando aveva colpito in pieno viso il suo Draco... ripensava all'esperienza sempre con un misto di vergogna e divertimento, benché fosse molto fiera del gesto che aveva fatto... "L'ho colpito per una buona causa..." era solita ripetersi.

Hermione d'un tratto archiviò i suoi pensieri sul passato e si concentrò sul piano. Ammirò l'espressione degli amici, dei parenti e della sposa, catapultati in ricordi ed esperienze che non sapevano nemmeno essere esistite. Le espressioni dei maghi e delle streghe erano stupite, qualcuna perfino scandalizzata.

Ma i loro pensieri erano indecifrabili. Sarebbero riusciti a convinvincerli? Sarebbero stati in grado di convincere anche solo una minima parte di loro che l'amore fiorito tra lei e Draco valeva la pena di essere vissuto? Avrebbero convinto qualcuno che lui non amava Astoria? Ma questione piú importante: avrebbe convinto qualcuno che lei amava veramente Draco?

Giá sentiva le voci dei pettegoli gracchiare
"Non l'ha sposato perchè lo ama! Lo ha fatto solamente per entrare a far parte di una famiglia di veri maghi e streghe! Una famiglia Purosangue come si deve!"

I ricordi apparivano e scomparivano accompagnati da vortici argentei. Una serie di scambi di sguardi durante il Ballo del Ceppo, la Professoressa McGranitt che annunciava loro che avrebbero dovuto lavorare insieme.

Lei svenuta, lui che la trasportava, portandola in braccio. Draco che si sfogava raccontandole i problemi della sua famiglia. Il loro primo bacio... quelli che seguirono, e poi l'invito che Draco aveva preso il disturbo di scrivere personalmente.

La festa di Halloween. Lei che scendeva la scalinata con quel meraviglioso completo da "angelo", le ali di piume, gli occhi che brillavano.

Hermione aveva sempre sospettato che Draco avesse cambiato il ricordo. Lei non era mai stata cosí bella, nemmeno quella sera.

Ed infine ecco la parte del ricordo tanto temuta da entrambi... quella che avrebbe dovuto far cambiare  opinione agli invitati. E se cosí non fosse stato... era inutile tentare, perchè nulla all'infuori di quella memoria avrebbe mai funzionato.

Erano seduti sui divanetti bianchi, immersi in un mare di Serpi. Lo sguardo maligno di Pansy Parkinson puntato su di lei. Poi, d'un tratto, Hermione, fu trascinata nel mezzo della stanza da un affascinante ragazzo, gli occhi di ghiaccio che brillavano sotto le luci delle candele della sala del pub "Testa di Porco". Ballarono un breve lento. Entrambi erano ottimi ballerini. Poi la melodia, una melodia dolce e familiare sfumò fino a diventare un romantico sottofondo.

Gli occhi dell'uno puntati in quelli dell'altra.
"Posso chiederti una cosa?" chiese il biondo dagli occhi turchesi.
Lei annuí in risposta, con un lieve movimento del capo. Dopodiché il suo principe azzurro le si inginocchiò davanti e scandí le parole
"Hermione Jean Granger, vuoi tu diventare, ufficialmente, la mia ragazza?"

Hermione ricordava quell'attimo... quell'istante di euforia che aveva vissuto. Quanti dubbi le ronzavano per la testa...
Per di piú la scena era avvenuta sotto lo sguardo sempre piú sospettoso ed indagatore di Ginny Weasley, all'epoca come ora, la sua migliore amica.
Per qualche momento, Hermione, aveva pensato di rifiutare la proposta del ragazzo. E come avrebbe potuto lei, inutile Mezzosangue, essere all'altezza del "grande Draco Malfoy"? Aveva riflettuto ironicamente. Ma poi dalle labbra coperte di rossetto le uscí un
"Sí, lo voglio!"

Per la prima volta, Hermione, aveva ragionato con il cuore e non con la testa.
L'immagine sfuocò. E venne seguita da brevi spezzoni di loro due che discutevano il fatto della sua missione da Mangiamorte.
"Cosa posso fare?" chiedeva lui in lacrime, disperato.
"Chiedi aiuto a Silente! Lui può proteggerti!"
"No, nemmeno Silente può farlo! Lui mi ucciderà... ucciderà me e la mia famiglia!"

Poi, tra singhiozzi ed abbracci di consolazione, l'immagine scomparve. Prima che la foschia lasciasse intravedere la scena successiva, si sentirono due voci adulte ridere spensieratamente, felici, libere.

E finalmente loro due: lei seduta su un'altalena e lui che la spingeva delicatamente. Chiacchieravano allegramente, proprio come vecchi amici. Una scena splendida, luminosa, forse la piú bella di tutte. Ogni cosa sprizzava allegria e felicità.  Dal sole iridescente che illuminava il parco, al canto degli uccellini. Una sola parola descriveva la scena: felicità.

Tutti vennero avvolti nuovamente dall'Argentina foschia e vorticarono assieme ad essa per qualche secondo, finchè non si dissolse completamente, fino all'ultimo sbuffo.
Erano tornati alla realtá. Hermione aveva ancora in mano la fialetta di vetro che conteneva i frammenti dei ricordi suoi e di Draco.

Dopo un attimo di silenzio, Hermione, si rivolse agli invitati che ancora non si erano del tutto ripresi dal viaggio tra le memorie dello sposo e una ragazza che la maggior parte di loro non aveva mai visto.

«So che siete molto sorpresi da ciò che avete visto. E so che molti di voi non hanno capito nè mai capiranno quelle immagini. Ma quello che vi chiedo... che vi chiediamo...» si corresse guardando in direzione di Draco che fece un cenno di consenso ed incoraggiamento con la testa
«è di lasciare che noi siamo felici insieme! Molti di voi troveranno ingiusto ciò che sto facendo. Molti di voi non saranno d'accordo... non sono d'accordo che una sporca Mezzosangue come me...» il suo sguardo indugiò su un gruppo di ex Mangiamorte

« sposi un Malfoy. Ma... io lo amo. Lo amo davvero. Voi non potete immaginare come io mi sia sentita quella sera, sulla Torre di Astronomia, quando mi ha annunciato che era un Mangiamorte. Che si era unito al suo esercito. Che era diventato il burattino di... Voldemort! Io tenevo a lui piú che a qualsiasi altro. Poi, quando qualche mese fa ho scoperto che era lui il mio nuovo vicino di casa... pensavo fosse soltanto una cotta adolescenziale. Ma non è cosí. Lui mi piace. Mi piace davvero. Io lo amo💖»

con il volto solcato da calde lacrime, Hermione, terminò cosí il suo discorso. Poi fece una piroetta ed il mini-abito bianco si trasformò in un elegantissimo abito da sposa, con le maniche di piume, come piccole ali. Era stupenda, proprio come quella sera. L'angelo era tornato.

My Angel //Dramione ♡Where stories live. Discover now