Il riincontro

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Il riincontro

Un ventenne, dall'aria triste e afflitta, uscí da una villetta che pareva costruita da poco. Il ragazzo, vestito con giacca e cravatta era pronto per recarsi al lavoro, era obliviatore, al Ministero della Magia.

Aveva scelto questa mansione perché la trovava affascinante. Ora, voi vi starete chiedendo cosa il giovane trovasse di affascinante nel cancellare la memoria alle persone, la risposta è molto semplice: perchè i suoi ricordi, malgrado la giovane età, erano orribili. Cupi, tormentati, agghiaccianti. Non c'era da sorprendersi dopo tutto quello che aveva vissuto. Un padre in prigione, una madre disperata, diventare Mangiamorte, assistere e provocare torture inimmaginabili. La paura era una compagna che lo aveva perseguitato per molti anni. Troppi.

Era ora di cambiare, di provare a cancellare i brutti ricordi, non di crearli. Perciò il ragazzo trovava affascinante il mondo degli obliviatori. Cancellare ricordi strazianti a povere persone che cercano pace. Questo voleva fare. Portare pace alle menti tormentate.

Draco Malfoy si scostò una ciocca bionda dal volto e lo sguardo gli cadde sulla casetta vicina alla sua. Quella abitata da certi Weasley e Granger. Il ragazzo si chiedeva se Granger si riferisse a quella Granger. La sua Granger. Il suo angelo.

Dalla porta dell'abitazione uscí una figura. Era una donna, o meglio, una ragazza. Non era troppo alta, ma era piuttosto magra, aveva lucenti capelli castani e ricci che le arrivavano poco sotto le spalle. Era vestita con un leggero abito rosa trapuntato di fiori dai colori pastello. Era bellissima. Ma d'altronde lo era sempre stata.

Una volta in giardino si avvicinò ad una pianta di rose e ne annusò il profumo. Draco adorava l'odore di rose. Era quello dei capelli Hermione, la ragazza appena uscita dalla casa accanto. La ragazza che in passato aveva tanto amato.
«No, Ron. Oggi vado al lavoro un po' piú tardi!» il biondo la sentí urlare «Certo... che tornerò sempre alla solita ora! Alle otto» continuò.

Draco si chiese se Hermione si ricordasse di lui...
Bhè... difficile dimenticare il tuo primo bacio. Soprattutto se lo hai scambiato con il ragazzo piú carino della scuola! Pensò il ragazzo.
Rallegrato dall'unico ricordo felice che possedeva, l'unico che non avrebbe mai permesso a nessuno di cancellare, l'unico che importava nella sua deprimente vita, si incamminò verso il cancelletto che portava fuori da casa sua, pronto a smaterializzarsi.

Avrebbe tanto voluto farsi riconoscere, ma avrebbe avuto moltissimo tempo per farlo. E per di più stava tardando al lavoro. Quando sentí una voce chiamarlo
«Amore! Che ne dici se questa sera usciamo a cena? Per festeggiare il trasloco?» era Astoria, ferma sull'uscio di casa.
«Hemm... certo, va bene!» rispose Draco incertamente. Ora aveva paura di essere riconosciuto. Non sapeva il perchè. Forse sperava in un'entrata piú teatrale nella vita dei due vicini di casa. Ma quale presentazione poteva essere maggiormente teatrale rispetto a questa?

No, non era per questo. La realtá era che aveva paura di affrontare la realtá. Avrebbe preferito continuare a spiare Hermione da lontano. Ma ora era troppo tardi.
«Oh! Buongiorno! Scusate se non mi sono presentata prima. Io sono Hermione Granger»
«Io invece sono Astoria. Astoria Greengrass e lui è...»
Ma la sua voce venne interrotta da quella di Draco

«E io sono Malfoy.» si girò, in modo che i vicini potessero vedere la sua faccia e non le sue spalle «Draco Malfoy»
«Piacere.» rispose Hermione scrutando ed analizzando il volto di Draco. Ricordava il suo sguardo. I suoi occhi. Erano grigi, color del ghiaccio, freddi ma bellissimi. Magnifici. Ricordava la facilità con la quale si scioglievano in contando i suoi, che parevano infuocati.

Si riscosse dai suoi pensieri.
«Allora... ogni tanto ci potremmo sentire» disse «Odio quando i vicini di casa non dialogano tra loro» fece a mo' di scusa.
Draco si accorse che da quando si era voltato, Hermione non aveva distolto lo sguardo da lui.
«Hemm... sí, certo... per me va benissimo» stettero a guardarsi per parecchi secondi che a loro parvero un tempo infinito e risuccesse. Lo sguardo di ghiaccio si sciolse al calore di quello di fuoco. Erano soltanto loro. Loro due. Il resto del mondo, Ron, Astoria... erano stati esclusi.

«Allora ci vediamo... devo andare al lavoro... » fece Draco.
Appena uscito dal cancello si smaterializzò.

My Angel //Dramione ♡Where stories live. Discover now