Il matrimonio

1.7K 97 14
                                    

Il matrimonio

Era un fresco e soleggiato sabato mattina, quando, Hermione, scorse  un'alta figura bionda avvicinarsi a passo svelto verso casa sua.
Quell'idiota...

Non gli era bastato farla soffrire da ragazzina. Ma d'altronde lui che colpa ne aveva!?! Non voleva che lei si innamorasse di lui Non le aveva rifilato l'Amortentia. Lui, semplicemente, non l'amava. Questo era quello che pensava Hermione, una giovane ragazza intraprendente che aspettava con agonia l'arrivo del ragazzo che le piaceva

Toc-toc

Eccolo... era arrivato...
«Arrivo subito!» urlò, mentre cercava di sistemarsi velocemente i capelli, guardandosi allo specchio.
Poi con le gambe tremule e la voce che si rifiutava di parlare, aprí la porta di legno.

«Draco!» esclamò, con falsa aria sorpresa. Il ragazzo sembrava scoraggiato, rassegnato. Con sé portava i tipici segni dell'insonnia e del malessere: le occhiaie, la carnagione ancor più pallida e l'assenza di quel meraviglioso luccichio che, solitamente, illuminava i suoi stupendi occhi color del ghiaccio.
«Hermione, posso... entrare?»
«C... Certo che puoi, Draco! Qualcosa non va?»

Lui le avrebbe voluto rispondere che niente andava nella sua vita, si sentiva un fallito, anzi peggio, la ragione del fallimento della sua famiglia. Le voleva dire che aveva imparato a convivere con incubi, paure e sensi di colpa che lo avevano sempre soffocato. Le voleva dichiarare il suo amore, lo voleva fare in un modo sorprendente quanto lo era stato la prima volta... quella festa... quel meraviglioso vestito... quella ragazza... il suo angelo.

«Io ti volevo... ti volevo invitare e... poi...»
«Invitare dove?»
«Al mio matrimonio»
Si sentiva morire... le corde vocali pietrificate, come tutto il resto del corpo. Qualcuno le aveva lanciato un incantesimo? No. È cosí che ci si sente quando il nostro sogno piú grande, il nostro unico, vero, sogno viene schiacciato violentemente e brutalmente, appallottolato come un foglio di perganena.
Soprattutto se la persona che lo aveva distrutto era la persona che amavi. Quella che avevi sognato.

La sua mente era completamente svuotata, l'unica cosa che la riempiva e la soffocava era l'eco di quell'ultima frase, pronunciata con cosí tanta asprezza da sembrare vera:
"Al mio matrimonio"
"... ti volevo invitare e... poi..."
"Invitare dove?"
"Al mio matrimonio"
"AL MIO MATRIMONIO"
"AL MIO MATRIMONIO"

Una parte di lei parve risvegliarsi... sentiva bagnato... acqua... lacrime amare solcarle le guance truccate con un filo di cipria colorata di rosa. Poco a poco il suo cervello parve riavviarsi, la ragione parve tornare, l'autocontrollo ripristinarsi.

«Io...»
"sono felice per voi"?
"se sei contento tu, lo sono anche io"?
«...non ci posso credere!» Disse infine la ragazza crollando sul divano.
«In che senso?» Nell'espressione sconsolata del ragazzo si era mescolato un pizzico di curiositá.

«Io... non puoi capire... lo so che potrebbe sembrare sciocco ma... mi sono innamorata di te. A dire il vero lo sono sempre stata. I pomeriggi insieme in biblioteca, i pianti, le risate, le avventure. Io... non posso dimenticare... non posso lasciarti andare in questo modo»
Le calde lacrime scendevano, ormai, sul volto di lei.
Il viso del ragazzo, invece, sembrava scioccato.

«Tu... davvero, tu... mi ami?»
«... sí, sembra stupido, non è vero?»
«No, non lo è. Perchè anche io provo lo stesso nei tuoi confronti»
«Resterai con me?»
«Sempre»

To be continued...

My Angel //Dramione ♡Where stories live. Discover now