Il Grande Giorno

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Il Grande Giorno

«Muoviti Grangy, o finiremo stanotte!» esclamò con aria impaziente un ragazzo biondo, seduto accanto ad una giovane donna intenta a scrivere.
«Se invece di lamentarti mi aiutassi. Sulla copertina c'è scritto "Progetto di Granger e Malfoy", ma tu fino ad adesso non hai ancora fatto nulla.
«Di chi è stata l'idea degli avvincini? E quella di posizionare dei folletti della Cornovaglia per il bosco?»
«Nulla in confronto a ciò che ho fatto io!»

«Dai Granger! Voglio uscire da questa maledetta biblioteca e prepararmi per questa sera con calma. E anche tu dovresti!»
«Calmo... ho quasi finito. Certo che te la prendi con molta calma visto che mancano dieci ore e quarantacinque minuti!»
«Quarantatré, Grangy!»
La ragazza alzò gli occhi al cielo e sbuffò.

«Finito!» annunciò posando con aria sfinita una penna.
«Grazie, Herm!» esclamò improvvisamente lui, scaraventandosi giú dalla sedia e afferrando il manoscritto che avrebbe poi consegnato alla McGranitt. Poi passando accanto alla ragazza le posò un bacio sulla fronte e scappò via, verso il suo dormitorio.

Non solo mi ha chiamata Herm... mi ha baciato sulla fronte! Si ritrovò a pensare Hermione stupita e al settimo cielo.
Però Draco aveva ragione. Se non si sarebbe sbrigata non avrebbe potuto prepararsi per la festa come avrebbe voluto. Si fiondò in camera. Tirò fuori dal mobiletto del bagno dei petali di rose profumati, due creme e un asciugamano. Poi ai capelli e al trucco ci avrebbero pensato Calí e Lavanda.

Ginny sarebbe stata troppo occupata a curare il suo di aspetto fisico, per aiutarla. Mise in una borsa ciò che aveva tirato fuori dall'armadio e si sdraiò sul letto per leggere un libro. All'ora di pranzo prese la borsa e si diresse verso la Sala Grande, per mangiare. Anche se si era ripromessa di stare leggera, Hermione, non riuscí ad evitare le cosce di pollo, uno dei suoi piatti preferiti. Quel giorno non scambiò nemmeno una parola con Harry e Ron. Solo un semplice "Ciao".

Una volta finito il pranzo, la ragazza, si ritrovò a dover salire alcune rampe di scale marmoree, prima di giungere alla sua meta. Il bagno dei prefetti. Aprí la porta e si diresse verso l'enorme vasca. Aprí alcuni dei numerosissimi rubinetti che spruzzavano bagnoschiuma nella piscina. Aprí la borsa, prese i petali di rosa e ne cosparse la vasca. Poi vi ci si immerse. Stette lí parecchie ore, rilassandosi. Coprí il suo corpo con diversi strati di creme profumate e uscí dalle acque calde, che cominciavano a raffreddarsi. Si asciugò, si rivestí, prese la borsa è si diresse verso la sua camera.

Le 3.05
Calí e Lavanda sarebbero arrivate, solamente, da lí a quaranta minuti. Si ridistese sul letto e continuò la lettura. Quando le amiche arrivarono, inforcarono spazzole e pennelli ed iniziarono il loro lavoro. Mentre Hermione teneva i piedi in una bacinella d'acqua piena di petali floreali, Calí, le lavava i capelli, cospargendoli di shampoo, balsamo e olii ricostituenti.

Lavanda, invece le stava limando e passando un piccolo pennello tozzo sulle unghie che, poco a poco, erano diventate rosso fuoco. Hermione si sentiva un burattino. Non aveva il controllo nè dei suoi capelli, nè delle sue mani nè del suo volto, però era una sensazione piacevole, irritante, vero, però piacevole.

Era rilassata, cosa che all'ansiosa Hermione Granger era capitata poche volte. Era contenta che le amiche volessero aiutarla. Però ancora una cosa la turbava, e certamente non centrava con il suo aspetto fisico. Cosa avrebbe fatto quella sera? Come si sarebbe dovuta comportare?

Sapeva che sarebbe stata circondata da un gruppo di serpi, persone che l'avevano presa in giro fino al giorno prima, e che, molto probabilmente, l'avrebbero presa in giro anche quella stessa sera. Per un attimo si chiese se fosse a quello che miravano, se fosse stato solamente un piano per ridicolizzarla. No, Draco non lo avrebbe permesso. E se anche lui fosse stato coinvolto?

No. Non poteva. E come poteva lei, adesso, star dubitando di uno dei suoi piú grandi amici. Lui ci sarebbe sempre stato per proteggerla. Convinta di questo, la ragazza riccia si guardò allo specchio. Quella che vedeva non era certamente lei.

In accappatoio bianco, una ragazza dai capelli lisci e lucenti la guardava con faccia stupita. Le unghie colorate dalla forma perfetta che sfioravano la cornice piatta che proteggeva ciò che rifletteva la sua figura.

My Angel //Dramione ♡Onde as histórias ganham vida. Descobre agora