Il racconto di una madre

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Il racconto di una madre

Quel sabato, Astoria, aveva annunciato al fidanzato che sarebbe andata a trovare la sorella, Daphne, che stava per sposarsi. Doveva aiutarla con l'abito e i fiori, i gioielli e il menú del ricevimento. Quindi, quella giornata di sole estivo, Draco Malfoy, era a casa, da solo.

A pochi metri dalla sua abitazione, Hermione, era stata lasciata sola da Ron, che era dovuto andare al lavoro e non sarebbe tornato fino a sera tarda, malgrado fosse sabato.
Hermione, quel giorno libera da qualsiasi impegno lavorativo, decise di bussare alla porta dei due vicini, insieme ai quali, la sera precedente, era andata a cena. Ad aprirle era stato il bel ragazzo dai capelli platinati e gli occhi grigi

«Hey! Buongiorno, Hermione!»
«Buongiorno, Draco!» lo salutò lei «Ero venuta per sapere se oggi eri libero...»
«Libero? Per cosa?»
«Non lo so... passare del tempo insieme...»
«D'accordo! Oggi Astoria è da sua sorella, Daphne. Sono libero fino all'ora di pranzo!»
«Ok!»

Uscirono di casa e passarono una divertentissima mattina al parco. Lui spingeva lentamente lei sull'altalena, il vento le accarezzava le guance truccate con poco fard rosa, gli occhi chiusi per godersi al meglio quel bel momento... lei, Draco, il panorama, l'altalena, il canto degli uccellini... 
No... aspetta... COSA??? Draco?

Il suo fidanzato era Ronald Bilius Weasley, colui che le aveva sempre fatto battere il cuore. Anche se... i ricordi di quando era la fidanzata di Draco le appannarono la mente. Il profumo della sua bocca, dei suoi baci, pasta dentifricia alla menta... il profumo che sentiva quando annusava l'Amortentia, il filtro d'amore piú potente.
«Draco...» sussurrò, come se si fosse ricordata solo ora di lui. A dire il vero, in quei giorni, si era sorpresa un paio di volte a pensare al suo passato con Malfoy.

«Ti ricordi quella sera? Quando eri vestita da angelo è ti ho chiesto di diventare la mia ragazza?» chiese lui, quasi leggendo nella mente di lei.
«Certo che me lo ricordo! Come farei a scordarmelo?!?» fece Hermione
Dopo alcuni minuti di silenzio, minuti nei quali entrambi avevano pensato a quel ballo, la ragazza interruppe il silenzio
«Oh! Meglio iniziare ad incamminarci... è mezzogiorno! Tra poco tornerá Astoria!»
«Astoria? No, lei è da Daphne... non sono libero per pranzo... bhè, perchè...» borbottò qualcosa di confuso
«Come?» gli chiese di ripetere
«Viene a pranzo!»
«Chi?»
«Bhè... mia... mia madre!»

Hermione parve stranita...
Ma che carino! Draco invita la mammina a pranzo!!!
Pensò lei.
«Se vuoi poi unirti a noi!» la invitò lui, non avrebbe desiderato altro.
«Oh, no! Non voglio disturbare!»
«Quale disturbo? Sono lieto di invitarti a pranzo, e so che mia madre apprezzerà la tua presenza!»

«Dici davvero?» gli chiese Hermione, ricordando quando era stata torturata in quella vecchia dimora che Draco chiamava "casa". Un quell'occasione la signora Malfoy non aveva mosso un dito per aiutarla, lei aveva pregiudizi contro i Nati Babbani come lei.
«Certo che ne sará felice!» esclamò lui.
«D'accordo... verrò!» esclamò lei decisa.

Andarono insieme a casa di lui, prepararono la tavola e cucinarono insieme, proprio come una vera coppia.
All'una men'un quarto, Narcissa Malfoy, bussò alla porta di casa. Un'elegante signora fece capolino nell'ingresso. Salutò il figlio e la ragazza che lo accompagnava, benché non fosse la sua fidanzata.
«Madre, non le spiace se ho invitato un'amica, vero?»
«Oh, no! Certo che no, Draco! Sono felice di conoscere i tuoi amici, lo sai»
A prima vista sembrava una donna dolce e amichevole, forse, dopotutto, a lei non importava la qualità del sangue di Hermione...

Pranzarono insieme, chiacchierando del più e del meno, di quanto fosse cambiato Lucius, il padre di Draco, dopo la Guerra di Hogwarts, di quanto fosse vuota la casa senza il biondino, poi passarono ad argomenti di cui Hermione avrebbe preferito non parlare
«Allora, Draco... come hai conosciuto Hermione?» dopo qualche secondo di farfugli e borbotti, il figlio decise di raccontare la loro storia alla madre che, con grande sorpresa della ragazza riccia, non sembrò spaesata o stupefatta, tutto il contrario, raccontò loro la sua di storia

«Giovani amori... Sapete, quando io frequentavo la scuola di magia e stregoneria, ero innamorata di un ragazzo...»
«Mio padre... » commentò Draco borbottando
«No, Draco! Era molto romantico, ma purtroppo apparteneva alla casa di Corvonero. Aveva la mia stessa etá. Purtroppo, però, i miei genitori, un anno dopo aver lasciato Hogwarts, mi obbligarono a spostare Lucius. Noi non ci siamo opposti, sapevamo quale fosse il nostro destino... non di certo la felicità.

Tuttavia, tra di noi c'era qualcosa di speciale, non era amore era piú... ammirazione o compassione per ciò che avevamo e avremmo dovuto sopportare... » i suoi occhi si annebbiarono di lacrime «Noi eravamo una squadra, ci volevamo bene ma non ci amavamo, con il tempo abbiamo però imparato a convivere...

Qualche anno dopo esserci sposati è arrivato Draco, con quei suoi dolci occhioni grigi... era bellissimo! Giurammo che avremmo fatto di tutto pur di proteggerlo.

Ma... suo padre era un Mangiamorte, non poteva disobbedire agli ordini del Signore Oscuro. Quella fatidica missione... con quella avrebbe ottenuto la gloria che gli spettava da tanto tempo. Accettò la sfida, voleva dimostrare a... Voldemort... che gli era fedele.

Avrebbe, quindi, rubato la profezia su Harry Potter per conto suo. Io non volevo che fallisse,  non volevo che mio figlio crescesse senza il padre... io ho aiutato Lucius durante la missione... attraverso Kreacher, il mio vecchio elfo domestico, distrassi mio cugino Sirius.

Ovviamente non avrei mai voluto nè desiderato la sua morte. Non mi stava simpatico, ma era pur sempre mio parente, io ero cresciuta insieme a lui!

A confronto di mia sorella, Bellatrix, a me importava veramente di Andromeda e Sirius, che erano stati diseredati dalla famiglia. Anche io avrei voluto avere il loro coraggio, andare contro mio padre, non giocare alla finta della purissima famiglia Black... mi sono odiata per questo... per non aver sostenuto le giuste idee dei ribelli della mia famiglia... per aver sostenuto quelle sbagliate e brutali di mio marito.

Non era colpa nostra, però. Noi eravamo solamente due ragazzini... facevamo ciò che ci dicevano, ragionavamo come avevamo visto fare dai nostri genitori... volete una ricompensa? Fate lavori pericolosi per conto del Signore Oscuro! Avevamo paura! Volevamo proteggere nostro figlio, ma lo abbiamo solamente messo in pericolo!

Con suo padre ad Azkaban, si è sentito in obbligo di far qualcosa per la famiglia, di unirsi a loro, ai Mangiamorte... io non volevo, era troppo pericoloso, non avrei mai lasciato un sedicenne nelle mani di quel pazzo, tanto meno se il sedicenne era mio figlio.

Lo hanno obbligato a fare cose orribili, minacciandolo di uccidere lui e la sua famiglia se non ci fosse riuscito! Mi spiace, Draco...» la voce rotta dal pianto, la madre si coprí la bocca con le mani e abbracciò il figlio.

My Angel //Dramione ♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora