Aurora
1 settimana dopo
È trascorsa una settimana da quando sono tornata da Ischia. Dopo aver parlato con Thomas ho chiesto a Chiara di rientrare a Napoli, ormai non aveva più senso restare. Thomas mi ha cercato molte volte in questa settimana, ma io non ho mai risposto ai suoi messaggi. Sono passata tante volte davanti al suo negozio, però non l’ho mai visto, forse sarà tornato con la sua ex. Mi fa tanta rabbia: ma come può essere che un uomo di 30 anni scappi davanti a una situazione simile! Era compito suo dirmelo, non di Cristina. Certo, anche lei mi ha delusa perché non mi ha detto fin da subito la verità. Non ci capisco più nulla, ma come può avermi tradita in questo modo, non è da lei. Ho imparato a conoscerla, è una ragazza buona, disponibile e generosa, perché comportarsi in questo modo?
Oggi sono andata in parrocchia, purtroppo è giunto il termine del campo estivo dei bambini e del mio volontariato. I miei piccoli erano molto entusiasti, abbiamo organizzato un piccolo spettacolo per loro. Ma no, non io, non ne sarei capace anche perché sono molto timida, però ho aiutato i bambini a imparare i loro piccoli copioni. Mi fanno stare bene, a volte penso come sia possibile che dei piccoli tanto innocenti riescano a rallegrarmi le giornate. Nel frattempo sento squillare il telefono, guardo il display e vedo che è Chiara
<Ciao Chiara. > La saluto felice di sentirla
<Ciao, tesoro è una settimana che non ti vedo, ti sei nascosta di nuovo?> Sorrido
<Ma no, che vai a pensare! Chiara lo sai che in parrocchia c'è molto da fare con la recita dei bambini alle porte. Tu non vieni? > Chiedo speranzosa.
<Certo che vengo, è tutto pronto per domani sera? >
<Si Chiara, dobbiamo solo decidere cosa indossare. >
<Tesoro mio, tu sei sempre bella, qualunque cosa indossi. > Mi fa sorridere, e chiudiamo la telefonata. Verso le 18:00 faccio per tornarmene a casa ma, mentre cammino, mi sento chiamare, mi volto:
è Cristina
<Ciao Aurora. > Mi saluta
<Ciao. >E’ palesemente imbarazzata
<Aurora io… Ecco, volevo chiederti scusa per quanto successo. Lo so, non ti ho detto la verità ma… L’ho fatto per il tuo bene, credimi.> Esordisce, ma non capisco le sue parole
<E quale sarebbe il mio bene? Sai, non ti capisco, credevo che fossi mia amica. > Le dico con amarezza
<Aurora un giorno capirai ma ti prego, allontanati da Thomas, lui non è adatto a te. >Afferma perentoria e io rimango sconvolta, ma come può parlare così di suo cugino? Lei, che mi ha sempre detto che lui ci teneva per davvero a me.
<Sai una cosa? A me Thomas non interessa quindi puoi stare serena. Vorrei solo che mi rispondessi a una domanda: sei stata tu a dire a Elena di andare da Thomas? > Abbassa la testa. Non ci posso credere
<Cristina mi hai delusa!> Sbotto, poi mi volto e torno a casa.
Il giorno dopo
Oggi è il gran giorno per i nostri bambini in parrocchia. Dopo lo spettacolo di recitazione, ci sarà un buffet che abbiamo preparato noi educatori, per i nostri amici che hanno collaborato con noi per l’allestimento, e per i genitori dei piccoli attori. Sono agitata ma emozionata, per me è stato un onore aver aiutato i bambini a socializzare e a divertirsi con noi. È stata una esperienza stupenda che porterò sempre con me, mi ha arricchito di tanti piacevoli momenti in loro compagnia. Faccio una doccia veloce e decido cosa indossare: un abitino lungo fino metà gamba, semplice, a fiori sul rosa antico ma foderato per intero perché altrimenti sarebbe trasparente.
Chiamo Chiara e ci mettiamo d'accordo di vederci in chiesa; mi dice che ad accompagnarla sarà Lorenzo e spero che Thomas non venga con lui. Arrivo in parrocchia: i bambini sono tutti contenti ed entusiasti, uno di loro mi si avvicina, si chiama Michele ed è un bambino dolcissimo. Era molto chiuso i primi giorni ma, col mio aiuto, adesso riesce a socializzare bene con gli altri.
<Ciao maestra, volevo dirti che ti voglio tantissimo bene e che mi mancherai molto. >I miei occhi iniziano a inumidirsi per l'emozione e le lacrime rigano il mio volto. E’ bellissimo sapere che per qualcuno sei importante anche se si tratta di un bambino. Mi chino su di lui
<Michele, non devi essere triste, ci rivedremo presto. Ma promettimi che farai amicizia con i tuoi amichetti. > Gli sorrido benevola.
<Promesso maestra. > Di colpo mi salta addosso e io lo stringo in un forte abbraccio. E il mio cuore esulta dalla gioia.
<Dovrei essere geloso? > Mi si gela il sangue quando mi volto e vedo Thomas davanti a me.
Indossa un completo Blu Navy e camicia stretta nera, col primo bottone del collo sbottonato. E’ un adone! Bellissimo rimaniamo a fissarci. Non so cosa mi succeda ma mi basta sentire la sua voce per sentire i battiti del mio cuore accelerati. Sento verso di lui un forte legame che non riesco a spiegare; era da tanto che non provavo una sensazione così forte, anzi, oserei dire che nemmeno con Davide ho provato un tale trasporto. Ma devo ricordarmi le sue bugie, non posso farmi distrarre dalla sua bellezza, né tantomeno dai suoi modi arroganti e presuntuosi.
< Cosa ci fai qui? > Dico fredda mentre Michele si aggrappa meglio addosso a me.
<Volevo vederti > Ma che sfacciato
<Ecco, mi hai vista, adesso puoi andartene. > Dico risoluta
<Maestra lui chi è? >Chiede Michele. Thomas si abbassa al suo livello.
<Ciao, io sono Thomas, un amico di Aurora. >
<Io sono Michele, lei è la mia maestra. > Risponde il mio bambino, è davvero come fosse mio. Thomas gli sorride e io mi perdo nei suoi occhi e nella sua bellissima espressione di pura gioia verso il mio piccolo amico. Non posso certo negare che lui sia entrato con prepotenza nella mia testa e nel mio cuore, non so come né quando ma ci è riuscito, e so bene che è un grosso sbaglio.
<Che ne dici Michele, mi lasceresti un po’ da solo con la tua maestra? > Ma va, adesso chiede il permesso a un bambino! Michele annuisce e corre felice verso gli altri amichetti.
<Ti vuole bene. > Si rivolge a me ma si riferisce a Michele
<Cosa vuoi Thomas? > Mi guarda
<Stasera esci con me. > Sembra più un ordine che un invito
<No! > Rispondo secca
<Aurora, sai bene che dobbiamo parlare. >
<Io ti ho detto tutto ciò che dovevo a Ischia, non abbiamo più nulla da dirci. > Sta per replicare ma si ferma per l’ arrivo di Chiara con Lorenzo.
Dietro di loro intravedo una ragazza bruna dagli occhi chiari che tiene per mano un bambino, non l’ ho mai vista prima d'ora, ma la cosa strana è che quando Thomas la vede cambia espressione e si irrigidisce. Poi si avvicina di più a me
<Ti prego Aurora, ho davvero bisogno di parlarti. >Insiste ma io non gli rispondo, mi guarda ancora per pochi istanti e poi va via. La donna appena arrivata non gli toglie gli occhi di dosso, chi sarà?
Lo spettacolo dei bambini procede benissimo; le mamma si sono divertite nel vedere i loro figli esibirsi in modo genuino e spensierato. Chiara e Lorenzo non hanno fanno altro che scherzare e questo mi fa molto piacere, intanto osservo con curiosità la donna bruna che non smette di fissarmi. Lo spettacolo è terminato. Chiara ha tenuto il suo discorso di ringraziamento per la bellissima organizzazione dell’ evento e per la partecipazione nonché prezioso aiuto dei collaboratori e dei bambini. Le mamma si sono congratulate con noi per lo splendido lavoro fatto e per il tempo dedicato amorevolmente ai loro figli. Dopo i saluti di rito, abbiamo sistemato tutto ciò che era rimasto da fare nel cortile della parrocchia.
<Aurora qui abbiamo finito, con Lorenzo andiamo a cena fuori, vuoi venire con noi? > Chiara mi chiede ma non mi sembra il caso.
<Ragazzi vi ringrazio, ma preferisco tornare a casa, sono stanca. >
<Va bene ma ti diamo almeno il passaggio. >
<No davvero, preferisco fare due passi a piedi. >Li saluto e vado via.
Mentre cammino per le strade di Napoli, vedo gruppi di ragazzi in auto che si divertono tra loro. Vorrei avere la loro spensieratezza. Passeggiando, mi fermo davanti al negozio di Thomas, ormai chiuso, e ripenso al nostro primo incontro.
<Aurora. >Sobbalzo spaventata e mi volto
<Sei un idiota! Vuoi farmi venire un infarto? > Sorride, si avvicina e il mio cuore inizia a battere forte.
<Scusami, non era mia intenzione, ma cosa ci fai qui da sola a quest'ora? Sai che è pericoloso, è tardi.> Sbuffo, ma chi si crede di essere
<Thomas so badare a me stessa! Adesso vado, ciao.> Sento afferrare la mia mano.
<Vieni a cena con me. >Ancora insiste, io intanto ammiro i suoi bellissimi occhi e mi ci perdo come non ho mai fatto prima.
<Non posso, i miei mi stanno aspettando.> Invento una banale scusa.
<Chiamali, dì loro che vai a cena con le tue amiche, ti prego Aurora ho bisogno di parlarti.> Sembra quasi una supplica e io non riesco a dirgli di no.
<E va bene, vengo, ma dopo ognuno prenderà la sua strada. > Sorride sornione e addio il mio voler resistergli a tutti i costi. Chiamo casa e invento una bugia per mia madre, odio farlo ma non ho potuto dirle la verità, nessuno sa di Thomas, solo Chiara. Arriviamo in un ristorante caratteristico, ci accomodiamo ma Thomas sembra nervoso.
<Aurora, lo so che sono uno stronzo, hai ragione a non volermi più vedere. Ma… cerca di capirmi, ho agito d'impulso senza pensarci. Ma ci tengo per davvero a te e ti voglio nella mia vita. > Ascolto rapita le sue parole, il cuore che non cessa di battere in modo furioso e le farfalle che continuo a sentire svolazzare nello stomaco. Lui vuole me, possibile?
<Perché dovrei crederti? Ti è bastato vedere una volta la tua ex e sei andato in confusione scappando via, lontano da tutti, anche da me. Chi mi dice che non lo farai di nuovo? >
<Dammi la possibilità di dimostrarti che non è come pensi. Aurora sono complicato, lo so, ma…ecco, io ti amo! >Oddio, non può averlo detto davvero!
<Ripetilo. >Sono emozionata.
<Io ti amo piccola. > E il mio cuore scoppia di gioia!!! Era questo che volevo sentirmi dire. Io provo lo stesso per lui ma non posso dirglielo, non adesso.
<Ascoltami Thomas, ancora una volta voglio darti fiducia e credere alle tue parole d’ amore, ma se mi stai prendendo in giro ti assicuro che uscirai dalla mia vita per sempre. > Affermo convinta. E lui mi sorride.
Dopo aver cenato e scherzato, ritorniamo a casa a piedi perché ho voluto fare una passeggiata in quanto mi piace e mi rilassa. Nei pressi della mia abitazione, ho chiesto a Thomas di lasciarmi, non voglio che mio padre lo veda, non ancora. Poi mi sento afferrare dalla vita, le sue braccia muscolose mi avvolgono. Ci guardiamo negli occhi, quasi le nostre labbra si sfiorano, inizio a sentire un brivido, che mi accarezza l'anima, percorrermi la pelle.
<Dimmi anche tu che mi ami, ne ho bisogno. >Ma io non riesco a dire nulla, sono sopraffatta da tutto quello che sento per lui.
<Dimmi che il tuo sguardo è solo per me. >
<Thomas ti prego, non chiedermi questo. >
Poggio le mani sulle sue forti braccia che ancora mi cingono in una morsa. Ci fissiamo imbambolati, sembra che i nostri occhi siano gli unici a parlare e mentre succede tutto questo, le sue calde labbra si avventano sulle mie, e finalmente mi lascio andare perché ne ho bisogno come l'aria. Ho bisogno di lui per tornare a respirare.
Buongiorno e
Ben trovati amici lettori ☺️
Primo bacio 🎉🎉🎉
Siete contenti?
Aurora avrà fatto bene a credere nelle parole di Thomas?
Chi sarà la famosa donna bruna con un bambino?
Continuate a seguire la storia ❤️