Il mio adorabile rimpianto

By silvi1096

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Sequel de "Il mio adorabile vicino di casa". Una notte, mille ricordi, un solo rimpianto. Danny Owen, l'unic... More

Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Epilogo
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Capitolo 5

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By silvi1096

Savannah's pov

"Sei bellissima Savannah, sei la persona più gentile ed altruista che io abbia mai conosciuto. Ti voglio bene."

Sorrido al mio migliore amico, mi lancio tra le sue braccia e li rimango, in attesa di una sua mossa.
Ho sempre desiderato avere una persona come lui al mio fianco, e adesso non permetterò che me lo portino via. Lui è tutto quello di cui ho bisogno, la mia intera esistenza gira intorno a lui.

"Ti voglio bene anch'io, Cam." lo stringo ancora più forte, riesco a sentire il battito del suo cuore costante. Il mio, invece, sta battendo all'impazzata.

Ad un tratto, mi stacco da lui, come colta da un'improvvisa illuminazione divina. Perché il suo cuore non batte alla stessa velocità del mio?
Non è felice quanto me di vedermi?
Non mi vuole bene come invece vuole farmi credere?

"Perché il tuo cuore..." Non faccio in tempo a terminare la frase che dietro di lui compare una figura.

Il mio corpo si riempie di brividi, indietreggio d'istinto, e per poco non inciampo su un cumulo di vestiti.
Alzo gli occhi verso i due ragazzi, e mi rendo conto del cambiamento.
I loro corpi sono privi di indumenti, stanno sorridendo in maniera inquietante, mentre avanzano verso di me.

"Non hai scampo, amica mia. Vedrai, ti divertirai."

Non ho scampo, penso tra me e me. Non ci sono vie d'uscita, o almeno credo. Tutto intorno a me sparisce, rimaniamo soltanto noi tre, dietro soltanto un maledetto letto matrimoniale.

"Savannah..." Sto per arrendermi quando odo una voce familiare chiamare il mio nome.

Dalla mia bocca non esce alcun suono, sono del tutto impossibilitata a rispondere.
Eppure è lì, la mia via d'uscita. È lui, ne sono certa.

"Savannah, ti prego..." Mi sta supplicando... perché?

Dovrei essere io a supplicare lui, vista la situazione in cui mi trovo.
Riprovo, ma le mie corde vocali non ne vogliono sapere di collaborare.

"Lui è sempre stato la tua prima scelta, dico bene? Adesso faresti meglio a riconsiderare le tue preferenze, mia cara Savannah." Il viso di Cameron adesso si trova ad un centimetro dal mio. "Danny non ti ama più, e sei stata proprio tu a lasciarlo andare. È solo colpa tua, lui sarà il tuo peggior rimpianto per il resto dei tuoi giorni. E non c'è nulla che tu possa fare per rimediare, un'altra ragazza ha preso il tuo posto."

No, non può essere vero. Danny riuscirà a sentire le mie suppliche silenziose e a salvarmi. Lui si prenderà cura di me, ed io starò bene.

"Sei solo un'illusa." mi schernisce Bret. "Guarda tu stessa." Punta il dito verso la sua destra.

Seguo la direzione indicatami e i miei occhi si soffermano ad osservare due ragazzi intenti a baciarsi.
No, non può essere lui. Danny non mi farebbe mai una cosa del genere.
Lui...lui mi ama. Ed io amo lui, più della mia stessa vita.

"Sei stata tu, è tutta colpa tua. Tutto quello che ti è successo non è altro che la conseguenza delle tue scelte. Ti hanno fatto del male a causa della tua voglia matta di fare amicizia. Danny ti ha abbandonato a causa delle tue parole."

Stavolta non sono i due ragazzi a parlare, ma una ragazza che identifico all'istante.
Sono io, quella ragazza sono io. Ed ha ragione.
È tutta colpa mia.

Vengo svegliata dall'arrivo di un messaggio. Apro gli occhi di scatto, e mi metto a sedere, sudata e in preda al panico.
Mi guardo intorno, preoccupata. I miei amici stanno ancora dormendo, del tutto ignari della situazione.

Mi passo una mano sul viso, prima di afferrare il telefono dal comodino e controllare l'ora. Sono le otto del mattino e il mio amico Lawrence mi ha appena mandato un messaggio chilometrico.

"Ciao Savannah,
sono le sette del mattino e sono seduto sul mio letto con il telefono in mano, la testa piena di idee e una voglia matta di rivederti. Se ti ho svegliato, chiedo umilmente scusa, ma non potevo aspettare ancora. Ho bisogno di sapere che stai bene, che non ti sei dimenticata di me. Da quando hai rimesso piede a Sandown, non hai più provato a contattarmi. Ed io, ho fatto altrettanto. Pensavo che lasciarti i tuoi spazi avrebbe portato a qualcosa di concreto, ma non è stato così.
Quando Cassidy mi ha raccontato della vostra conversazione, avrei tanto voluto prendere la macchina e presentarmi sotto casa tua. Ma non l'ho fatto, e sai perché?
Avevo paura...paura di rivederti. Paura di infastidirti, di asfissiarti con le mie domande e la mia costante voglia di proteggerti.
Sappi che non ho mai creduto alle tue parole, ho sempre pensato che, dietro al tuo comportamento, ci fosse dell'altro. Adesso ne ho avuto la conferma. Mi sono fatto da parte, ho lasciato che tu ci raccontassi soltanto una parte dei tuoi problemi, ma ora basta. Non ci sto più, Savannah. Mio cugino ti ha fatto del male e tu, hai pensato prima agli altri che a te stessa. Hai allontanato Danny per proteggerlo, così come hai fatto con Benji. Anche lui muore dalla voglia di vederti, ma sei soltanto tu colei che può decidere quando e se rivederlo. Spero che questo messaggio non ti abbia infastidito, volevo dirti che verrò da te, che non me ne starò più in disparte. Hai bisogno di tutto l'amore possibile ed io non ti abbandonerò mai. Ti voglio un bene dell'anima e te ne vorrò per sempre."

Quando gocce solitarie bagnano lo schermo del cellulare, mi rendo conto di star piangendo. Non mi aspettavo un messaggio del genere da parte sua, gli sono grata per aver capito e per non avermi bombardato di chiamate. Avevo bisogno di rimanere da sola, a casa mia, lontano da occhi indiscreti.
Lawrence, così come Cassidy, hanno sempre cercato di strapparmi un sorriso. Con una chiamata, o semplicemente inviando una emoticon spiritosa.
Ci sono sempre stati, e adesso è arrivato il momento che io mi faccia avanti.

🔸🔶🔸🔶🔸

"Sbrigati, o faremo tardi." Sono appoggiata allo stipite della porta, le braccia incrociate e una voglia matta di trascinare Leah fuori da camera mia.
Oggi mi sento meglio, il messaggio di Lawrence ha riacceso dentro di me un barlume di speranza. Mi ha fatto capire di non essere sola, nonostante lo sapessi già.
Per troppo tempo non ho fatto altro che pensare ai miei problemi, trascurando quelli dei miei amici. L'ho già fatto una volta, con Leah e Ryan, e non intendo rifarlo con Lawrence e Cassidy.

"Arrivo." Leah si precipita fuori dalla mia stanza, e insieme scendiamo le scale che conducono al piano di sotto e quindi all'ingresso.

"Buongiorno, ragazze." La voce di Alan si espande per la stanza, facendoci voltare di scatto.

"Ciao, Alan." Come ho già detto, mi sento motivata.

"State andando da qualche parte?" prosegue.

Leah risponde al posto mio. "Da Lawrence."

"Bene, divertitevi." Lo osservo allontanarsi e scomparire dentro camera sua.

"Andiamo, amica, non vedo l'ora di fartelo conoscere."

Quando metto piede fuori dalla porta, però, il sorriso che contornava il mio viso si spegne all'istante. Il mio corpo inizia a tremare, e nella mia mente appaiono le immagini di Cameron e Bret, svestiti e con un sorriso malizioso sulle labbra. Non mi era mai capitato prima d'ora, ma d'altronde non avevo mai provato a mettere piede fuori casa. Tutto l'entusiasmo che sentivo scorrere nelle vene, svanisce in un batter d'occhio.

"Ehi, va tutto bene?" mi chiede Leah. Deve essersi accorta del mio cambiamento d'umore.

Ad un tratto, la paura si impossessa di me, non mi permette quasi di respirare. Sento un peso formarsi all'altezza del petto, scariche elettriche si diffondono in tutto il mio corpo, mentre pensieri malsani si impossessano della mia mente. Lacrime amare, impregnate del mio dolore, solcano le mie guance, ed io non posso fare altro che lasciarle scorrere.

"Savannah?" Più la mia amica prova a stabilire un contatto con me, più la paura si fa grande. Mi attaglia l'anima, mi confonde, mi terrorizza.

Non riesco a muovermi, ho il fiato corto e una paura matta di non riuscire a rimanere lucida. "Leah..." riesco a sussurrare. "Leah, portam..." Succede tutto in un istante...le gambe cedono sotto il mio peso, sto per toccare terra quando due braccia forti e muscolose mi afferrano dai fianchi.

"Savannah..." La voce di Alan arriva alle mie orecchie e li rimane finché non vengo completamente avvolta dal buio.

🔸🔶🔸🔶🔸

Danny's pov

Il sole illumina il volto di Mavis, rendendola ancora più bella. Potrei stare ore ed ore ad osservarla, la sua bellezza mi ha colpito fin dall'inizio.
Il costume che indossa le fascia perfettamente il corpo, inoltre l'azzurro non fa altro che mettere ancora più in evidenza il colore dei suoi capelli.

"Danny, a cosa stai pensando?"

Scuoto la testa. "A quanto sei bella, e a quanto sono stato fortunato ad incontrarti." È la verità, e non smetterò mai di ripeterlo.

Mavis arrossisce, e si copre la faccia con le mani. Adoro il suo modo di fare, si può voler bene ad una persona a tal punto da permetterle di essere il centro del proprio mondo?

Ti è già successo...o hai cancellato la sensazione dalla mente?

La mia coscienza...sempre presente e sempre pronta a ricordarmi colei che ha distrutto il mio cuore, più di quanto avesse già fatto Celeste.

"Ti va di fare il bagno? Sto morendo di caldo." Le porgo la mano, che lei osserva come se fosse ricoperta da una strana sostanza indefinita.

"Devo proprio?" mi chiede, ancora rossa in viso.

"Eh sì." ridacchio.

Qualche minuto dopo, i miei occhi stanno osservando il bellissimo fisico di Mavis entrare in contatto con l'acqua.

"Per favore, non metterti a schizzare acqua." mi supplica, intuendo già quale sarà la mia prossima mossa.

Sono così prevedibile?
A mio avviso, sei soltanto cretino.

Con tutte le buone intenzioni di questo mondo, mi avvicino e le porgo la mano. "Dai, afferra la mia mano. Non te ne pentirai."

Ceeerto, e io sono Tate di American Horror Story.

Mavis, dapprima sembra valutare attentamente la mia proposta, poi però la sua mano si chiude sulla mia e si lascia trascinare in acqua. Subito la afferro per i fianchi e premo le labbra sulle sue. Sono morbide, piacevoli da baciare.
Rimaniamo così, a baciarci, per qualche minuto, finché sento una voce pronunciare il mio nome.

Si tratta di Trevor. Insieme a Liz, sta attraversando la spiaggia con un ombrellone poggiato sulla spalla. "Ehi amico." si sbraccia per attirare la mia attenzione.

Lascio andare Mavis e ricambio il saluto. "Trev, che piacere rivederti."
Poi mi rivolgo alla rossa al mio fianco. "Andiamo a salutarli?"

Mavis annuisce e, mano nella mano, usciamo dall'acqua per andare incontro ai nostri amici.
"Trevor, Liz,che piacevole sorpresa." commenta Mavis al mio fianco.

Liz le sorride affettuosa, mentre Trevor fa scorrere gli occhi lungo tutto il suo corpo.
"Se non la smetti, giuro che ti affogo." sussurro ad un centimetro dal suo orecchio.

Trevor scoppia a ridere, attirando l'attenzione delle ragazze. "Scusa amico, ma devo ammettere che Mavis è un bel... Ahia!" esclama ad un tratto.

Liz gli ha appena assestato uno schiaffo sul braccio e, a giudicare dal rossore, deve aver usato tutta la sua forza. "Sei sempre il solito, Grey. Non cambierai mai." sbraita.

Mavis si mette a ridere, mentre io alzo gli occhi al cielo. Non cambieranno mai quei due, amano prendersi in giro e bisticciare. Non c'è che dire, sono fatti l'uno per l'altra.

"Ehi Mavis, ti andrebbe di venire a casa mia questo fine settimana? Sto organizzando un pigiama party, ci saranno anche Cassidy e Avery. Inoltre, ho intenzione di estendere l'invito anche a Savannah e alla sua amica."

Drizzo le orecchie sentendo pronunciare il nome di Savannah, e la mia bocca si muove da sola. "Veramente speravo di passare del tempo con la mia ragazza, questo fine settimana." mento. Non permetterò che Savannah e Mavis si incontrino così, devo essere io a presentarle. Lo devo alla ragazza che per molto tempo è stata al centro dei miei pensieri e dei miei sogni.

"Eddai, amico, non fare il guastafeste. Mavis merita di passare una serata in compagnia delle sue amiche.  Così come noi meritiamo di passare del tempo tra di noi, come i vecchi tempi. Questa storia delle uscite di coppie sta diventando fastidiosa." Punta gli occhi su Liz, in attesa di una risposta.

"Si, sono d'accordo. Io e Trevor ci amiamo, però abbiamo anche bisogno di passare del tempo con i nostri amici. Le amicizie non si abbandonano soltanto perché ci si fidanza."

"Hanno ragione." esordisce Mavis, sorprendendomi. Poi si rivolge alla mia amica, con il sorriso sulle labbra. "Accetto, Liz, grazie per aver pensato a me."

Okay, sono rovinato. La mia ex ragazza e la mia attuale ragazza si incontreranno ed io non potrò essere lì ad assistere.

Quando ritorno a casa, trovo Alan disteso sul divano, l'aria affranta e i capelli scompigliati. Deve averci passato le mani più del dovuto.

"Ciao, fratello. Tutto bene?" lo raggiungo.

Alan si sistema meglio sul divano, prima di rispondere alla mia domanda. "Si, tutto come al solito. È stata una mattinata...noiosa."

"La mia invece è stata alquanto interessante, oltre che irritante." commento, coprendomi gli occhi con il braccio.

"Spara."

"Liz ha invitato Mavis a partecipare ad un pigiama party ed ha intenzione di chiedere a Savannah e a Leah di unirsi a loro. Ti sembra una cosa corretta da fare?" sputo il rospo.

Alan, però, non risponde. Si limita a fissare un punto indefinito del pavimento. "Ehi, ci sei?" lo scuoto leggermente.

Lo osservo scuotere la testa e ritorna a guardarmi. " Si, tutto bene. Stavo pensando a... Cassidy. Ci sarà anche lei, giusto?"

Annuisco.

"Comunque, secondo me Mavis ha il diritto di conoscere Savannah. Lo stesso vale per la tua ex. Chissà, magari diventeranno amiche."

"Pensi che potrebbe accettare l'invito?" Ti prego, Alan, dimmi di no.

"Non lo so. Non dopo quello che..." si blocca, le parole gli muoiono in gola.

"Cosa?" lo sprono a continuare, incuriosito dal suo repentino cambio d'umore.

"Niente. Mi riferivo a quello che ha dovuto passare in questi mesi." si giustifica.

Annuisco per la seconda volta. Nel suo sguardo c'è qualcosa che non va, i suoi occhi saettano da una parte all'altra, come se stesse nascondendo qualcosa.
Nonostante ciò, non indago ulteriormente. Credo alle sue parole, dopo quello che è successo tra noi ci siamo ripromessi di essere sempre sinceri l'uno con l'altro. Dubito voglia ricommettere lo stesso errore, non farebbe altro che allontanarci.

"Vado in camera, ho bisogno di fare una doccia. Ho i capelli pieni di sale." Mi alzo, e Alan fa lo stesso.

"Vado anch'io, ho un appuntamento con...una ragazza." I suoi occhi continuano ad essere schivi, impossibili da decifrare.

"Va bene, ci vediamo dopo allora." Alan annuisce, mentre si allontana strani presentimenti prendono vita dentro di me, ma li scaccio subito. Come ho già detto, mi fido di lui e delle sue parole. E, se dice che va tutto bene, allora deve essere per forza così.

__________

Buongiorno, come va?
Vi starete chiedendo: perché aggiorni sempre dopo una settimana?
Mi dispiace ma per scrivere un capitolo ho bisogno di ispirazione, inoltre deve piacermi. Non riesco a scrivere qualcosa che non mi piace soltanto per poter pubblicare presto. Sono la prima lettrice della mia stessa storia 😂

Comunqueeee, cosa ne pensate del capitolo?
Il malore di Savannah non sarà né il primo né l'ultimo, purtroppo. Quello che le è successo l'ha segnata nel peggiore dei modi e non bastano di certo cinque mesi a cancellare tutto. Per ritornare a stare bene, ci vuole tempo, oltre che tantissimo aiuto.

Danny. Mavis sta diventando importante per lui, le vuole un bene dell'anima, l'ha persino definita il centro del suo mondo.
Secondo voi, però, verrà a sapere di Savannah e del suo "problema"? Se si, come reagirà?

Mavis e Savannah ( e il pigiama party). Secondo voi, Savannah accetterà e, soprattutto, riuscirà ad uscire di casa senza avere attacchi di panico e svenimenti? Tratterà Mavis come una ragazza normale o farà di tutto per sfogare la sua rabbia su di lei?

Alan. Sta mentendo al fratello, ma per un buona causa. Nel prossimo capitolo scoprirete perché.

All the love, S. Al prossimo capitolo, x.

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