Capitolo 29

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Vi siete mai chiesti che piega avrebbe preso la vostra vita se al posto di prendere decisioni vi foste limitati a rimandarle?
Io si, ogni giorno. Oggi in particolare, mentre vengo caricata su una barella e portata in ospedale.
Ho una gamba dolorante, ma non è la parte messa peggio del mio corpo.
Un attimo prima di chiudere gli occhi ripenso a ciò che è successo, e una lacrima scende sulla mia guancia, solitaria, incurante degli sguardi dei medici.
Forse, e dico forse, avrei dovuto ascoltare i miei amici e lasciare che fosse mio padre ad occuparsi di tutto.
A quest'ora lui sarebbe ancora vivo.

Due ore prima

Picchietto il piede sull'asfalto, mentre aspetto l'arrivo di colui che avrei preferito non dover più rivedere. 
Continuo a ripetermi di aver fatto la scelta giusta, eppure una strana sensazione nello stomaco non mi permette di rilassarmi. È come se avessi un brutto presentimento... Spero proprio di sbagliarmi, perché se dovesse succedere qualcosa durante questo incontro, non so fino a che punto riuscirei a sopportarlo.

"Savannah."

La voce di Cameron attraversa il mio corpo, procurandomi brividi di paura dappertutto. Aspetto qualche secondo prima di voltarmi. Ho paura, paura che sia venuto qui per farmi del male. Non sono pronta per rivivere quell'inferno, non voglio riviverlo mai più. 

"Savannah, ti prego guardami." continua, la voce perfetta come la ricordavo. Quella voce mi ha ossessionato per mesi, così come il suo viso. 

Quando trovo il coraggio di voltarmi, mi ritrovo davanti una persona completamente diversa da quella che ricordavo. I capelli di Cameron sono cresciuti a dismisura, indossa vestiti sgualciti e i suoi occhi... I suoi bellissimi occhi verdi, un tempo pieni di vita, adesso sono spenti.
Non proferisco parola, mi limito ad osservarlo.
Oh Cameron... Perché sei stato così cattivo con me?

È lui a dar voce ai miei pensieri. "Mi dispiace per averti fatto del male, Savannah. Sono una persona orribile, lo so, però voglio cambiare, e spero che tu voglia aiutarmi in questa impresa."

Aiutarlo a cambiare... Io? E come?
Mi ha fatto del male, non si può aiutare il proprio carnefice.
E poi, se c'è una cosa che ho imparato è che le persone non cambiano. Per quanto si sforzino di farlo, non cambieranno mai.

"No." rispondo, finalmente.

Un sorriso compare sul suo viso. "Immaginavo che avresti risposto così." Fa una pausa, durante la quale fa un passo avanti mentre io ne faccio uno indietro. "Ho chiesto di incontrarti per chiederti scusa, non voglio rovinare niente. "

"Hai già rovinato tutto." commento, addolorata. "Hai rovinato tutto nell'esatto momento in cui le tue sporche manacce hanno toccato la mia pelle."

"Cosa posso fare per rimediare? " si passa una mano tra i folti capelli. Sembra sofferente, ma non mi lascio commuovere.

"Niente." sospiro. "Avresti dovuto pensare prima alle conseguenze, Cameron. Ho sofferto per colpa tua, ho allontanato tutte le persone a cui volevo bene per colpa tua. Per colpa tua... ho detto addio all'amore. " confesso, troppo stanca di tenermi tutto dentro.

Cameron sussulta. "Tra te e Danny... " non completa la frase, non ce n'è bisogno.

Scuoto la testa. Mi appoggio al muro, distante da lui, e continuo a parlare. Ora o mai più Savannah. "Perché l'hai fatto, Cameron? Io ti volevo bene... "

"Te l'ho già detto il perché, Savannah. Io e Bret volevamo vendicarci di Danny, tu non c'entravi nulla." emette un sospiro profondo. "Anche se... "

"Anche se? " lo incito a proseguire. "Completa la frase Cameron."

" Anche se una parte di me voleva che tu lasciassi Danny per stare con me. Ero geloso, Savannah, fottutamente geloso di lui. " Si alza di scatto, facendomi sussultare.

Il mio adorabile rimpiantoWhere stories live. Discover now