Capitolo 27

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Leah e Ryan, le mie guardie del corpo, mi affiancano sul marciapiede, gli occhi vigili e le unghie pronte a graffiare chiunque dovesse provare a farmi del male.

Mi guardo intorno, alla ricerca di una via di fuga. Per quanto io apprezzi lo sforzo, dubito che Cameron si lascerebbe scoraggiare da loro. Lo conosco troppo bene, non si arrenderà finché non avrà ottenuto ciò che vuole. Forse, e dico forse, l'unica cosa da fare è anche quella più rischiosa. Incontrarlo mi permetterebbe di comprendere finalmente il perché delle sue azioni; potrei finalmente lasciarmi alle spalle quella terribile sera e andare avanti.

"Ragazzi, mi fate paura. " esordisco, arrestando il passo. "Sul serio, continuerete a fare così per molto? "

Prima, la sola idea di uscire da sola mi mandava in tilt. Adesso, credo di aver superato, in parte, quella fase, e vorrei che anche i miei genitori se ne rendessero conto, oltre che i miei amici. Non ho bisogno di una balia, non ne ho mai avuto bisogno. Ero solo troppo spaventata per accorgermene.

"Finché non avranno condannato Cameron per quello che ti ha fatto. " È Leah a rispondere per entrambi. Alzo gli occhi al cielo e ricomincio a camminare. Gli edifici mi passano accanto, carichi di vita, mentre io sto buttando la mia, segnata da un passato burrascoso ma comunque carica di aspettative.

Raggiungiamo il bar vicino il negozio di abbigliamento preferito di mamma e ci mettiamo in coda. La gente preferisce uscire e fare colazione in giro piuttosto che sorseggiare un delizioso caffè, comodamente seduti nella loro cucina. Odio la confusione, e odio ancora di più aspettare.
"Sentite, perché non andiamo da un'altra parte? " propongo, dopo cinque minuti di attesa.

Ryan scuote la testa. "Più gente c'è, meno probabilità ci sono che Cameron ti si avvicini."

Alzo gli occhi al cielo, decidendo però di collaborare.
Un quarto d'ora più tardi sto sorseggiando il mio cappuccino decaffeinato, con al fianco le mie fedelissime guardie del corpo intente a battibeccare tra loro.

"Il cioccolato fondente è più buono di quello al latte. "

"Ti sbagli di grosso, tesoro. " ribatte Ryan, irritato. "Il cioccolato al latte è fantastico, quello fondente è amaro e per niente adatto alla farcitura di torte."

Leah scoppia a ridere, attirando però l'attenzione dei presenti. "Ti lascio parlare soltanto perché sei il mio migliore amico, a quest'ora ti avrei già riempito i capelli di cioccolata calda. "

Non faccio in tempo a dire la mia, dalla porta principale entra un ragazzo alto e dalla chioma nera. Scruta i tavoli, per poi soffermarsi sul nostro e sorridere compiaciuto.
Ci raggiunge a passo spedito. Sul mio viso compare un sorriso spontaneo.

"Buongiorno carissimi, come state? " Il ragazzo si siede accanto a me, e mi sorride.

"Ciao Isaac, hai cambiato colore di capelli? " rispondo con un'altra domanda.

Il ragazzo si passa una mano tra i capelli, divertito. "È il mio colore naturale, mi ero stancato di quel biondo finto così ho deciso di ritornare alle origini. "

Ottima scelta, aggiungerei.

"Wow, stai benissimo così Isaac. " commenta lei, gli occhi a cuoricino.

"Grazie." ammicca nella sua direzione.

Alzo gli occhi al cielo per la centesima volta nell'arco della mattinata. Ad Isaac piacciono i complimenti, ecco perché mi guardo bene dal non farglieli.

Una volta conclusa la nostra inconsueta colazione al bar, Leah e Ryan decidono di fare di un giro per negozi e di lasciarmi in compagnia di Isaac.
"Allora... "inizio. " Come mai da queste parti? "

Il mio adorabile rimpiantoWhere stories live. Discover now