Capitolo 13

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Savannah's pov

Singhiozzi strozzati riempiono la stanza, sempre più acuti, sempre più impossibili da placare.
Non avrei mai voluto arrivare a tanto, ma non mi ha lasciato scelta.
Ho dovuto farlo, per il suo bene e per il mio.

"Mi dispiace, Savannah." sussurra tra un singhiozzo e un altro. "Mi dispiace così tanto..."

Quando sta per avvicinarsi, indietreggio e con la testa gli faccio cenno di rimanere fermo.
"Non farlo, per favore. Non si può tornare indietro. Non più."

🔶🔸🔶🔸🔶

Un'ora prima

Lawrence è andato via da soli cinque minuti e già sento la sua mancanza. Mi ha fatto bene passare del tempo con lui. Lui mi fa bene. È sempre stato così, Law è una persona speciale, una persona in grado di far sentire speciali anche le persone che ha accanto. Con lui al mio fianco, mi sono sentita di nuovo viva, anche se solo per un attimo.

Recupero il cellulare dal comodino e apro Whatsapp. Forse è arrivato il momento di curiosare, di scoprire qualcosa in più sul misterioso, si fa per dire, Logan Morris. Le sue parole sono rimaste impresse nella mia mente, ed io sono incapace di scacciarle via. È un ragazzo determinato, che non ha paura di mettersi in gioco. Un ragazzo che, forse, varrebbe la pena conoscere un po' meglio. 

Scorro la lista dei contatti fino ad arrivare alla lettera L. Non appena i miei occhi si posano sul ragazzo raffigurato in foto, un sorriso spontaneo nasce sulle mie labbra. Logan Morris è esattamente come l'avevo immaginato; un ragazzo allegro, col sorriso sulle labbra e dei bellissimi capelli corvini. I suoi occhi sono di un blu elettrico, quasi innaturale. Nella foto, indossa un cappellino rosso con una scritta nera: Never give up.

Sgrano gli occhi, incredula. Quanto è strana la vita... Per tanto, troppo tempo, ho creduto al significato di quelle parole, di quella frase, fino a ritrovarmi oppressa dal dolore, incapace di rialzarmi, di lottare per quello a cui tenevo. Quella frase mi ricorda il mio blog, lo stesso che ho deciso di abbandonare tempo fa. Lo stesso che mi ha dato la possibilità di conoscere la vera natura dei fratelli Owen. 

A volte mi chiedo se ho fatto bene ad abbandonare tutto, a rinunciare alla mia vita per dare spazio al dolore. Ho smesso di lottare, mi sono arresa. Ho stoppato la mia vita, mentre tutto intorno a me continuava a vivere. Il tempo ha continuato a scorrere, il sole e la luna si sono susseguite in un vortice di giornate uguali, vuote, prive di sentimenti positivi. Never give up... Come si fa a non mollare, a tenere duro, a stringere i denti e ad andare avanti quando il mondo sembra sul punto di inghiottirti? Semplicemente è impossibile farlo e presto se ne renderà conto anche Logan. 

Inizio a digitare sullo schermo, intenzionata a far sapere a Logan quello che penso di lui, quando ad un tratto sento bussare alla porta. Mi alzo, e vado ad aprire, non prima però di aver chiuso la chat e bloccato lo schermo del cellulare. Sulla soglia, con i capelli scompigliati e i vestiti sporchi di non so cosa, c'è Alan. 

"Alan, va tutto bene? Cosa..."

Non riesco a finire di parlare, Alan entra nella ma stanza, come una furia. "Questa storia deve finire, Savannah." inizia a parlare, a voce troppo alta. Tiro un sospiro di sollievo quando mi ricordo che in casa non c'è nessuno, nemmeno i signori Owen al piano di sotto. 

"Quale storia, Alan? Non capisco di cosa tu stia parlando."

Il ragazzo scoppia a ridere, sembra aver perso del tutto il lume della ragione. "Non cercare di prendermi in giro, Savannah. Sai benissimo a cosa mi sto riferendo, anzi a chi."

Il mio adorabile rimpiantoWhere stories live. Discover now