Capitolo 28

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Caro Danny,
come stai?

Premo il tasto cancella, per la terza volta in due minuti. Non so come iniziare il messaggio, o meglio non so se inviare o meno qualcosa.
È la scelta giusta?
È la soluzione sbagliata?
Da più di mezz'ora di arrovello la testa con pensieri romantici, il suo viso stanotte mi è apparso in sogno, tutto quello che abbiamo fatto insieme io lo ricordo con amore.
Ricordo tutto, ogni dettaglio di ogni giorno, ogni ora passata insieme a ridere e scherzare.
Allora perché non riesco a scrivere uno stupido messaggio?
Perché non riesco ad esternare i miei sentimenti come, invece, ha fatto lui con quel messaggio, settimane fa?
Avevo deciso di dimenticarlo, di andare avanti con la mia vita, eppure eccomi qui, a struggermi d'amore per lui.
Mi sento una tale ipocrita, però è questo che fa l'amore... Ti confonde la mente a tal punto da non permetterti di pensare lucidamente. L'amore rende deboli, ed io mi ero ripromessa di non esserlo mai più.

Riprovo a comporre il messaggio, stavolta con più convinzione.

Ripartire da zero fa paura, vero?
Eppure tu ci sei riuscito.
Sei salito su quell'aereo e sei andato via, lontano da qui, lontano da me...
Perché l'hai fatto, Danny?
Perché hai preferito lasciare tutto piuttosto che rimboccarti le maniche e rimettere insieme i pezzi?
Ti odio, ti odio per avermi lasciata da sola, in balia di me stessa, e soprattutto ti odio per esserti preso il mio cuore e averlo tenuto con te.
Sei e sarai sempre il mio rimpianto peggiore. Non dimenticarlo mai.

Un attimo prima di premere invio, ci ripenso e salvo il messaggio nella cartella bozze. Questo messaggio rimarrà qui, confinato nel mio cellulare, in attesa che io abbia il coraggio di inviarlo.
Per il momento, mi basta aver trovato la forza per scriverlo. Non serve che Danny sappia del mio amore, dei miei pensieri, non mi farebbe stare meglio tutto ciò.

In sala, trovo mamma e papà. Stanno guardando un documentario sugli animali, credo si tratti di pinguini.
Adoro quegli esseri, sono così carini quando camminano.
Passo loro accanto, troppo annoiata per iniziare una conversazione o per mettermi comoda sul divano.
Non trovo Leah e Ryan da nessuna parte, avranno deciso di uscire mentre me ne stavo in camera a rimuginare su Danny.

"Cosa posso fare? " sussurro tra me e me.

Dal pian terreno, giungono dei rumori. Curiosa di scoprire di cosa si tratta, scendo le scale e mi dirigo a passo spedito verso la cucina dei signori Owen.
"Posso? " chiedo, un attimo prima di mettere piede all'interno della stanza.

È la madre di Alan a darmi via libera.
La trovo intenta a sistemare uno scaffale, bianco con qualche striatura dorata, per niente in tinta con il resto dei pensili. "Ciao cara, come stai? " mi domanda, alza la testa e mi sorride cordiale.

"Bene, grazie. Cosa sta facendo? "

Sta combattendo contro un troll... Che domande, razza di cretina.

"Oh tesoro, mio marito ed io abbiamo deciso di comprare questo bellissimo scaffale, sto sistemando gli oggetti all'interno. "

Giusto.

"Vuole una mano? " mi offro volontaria.

"No, ho quasi finito. " La osservo riporre una pentola all'interno di esso, per poi richiudere il tutto e alzarsi in piedi.

"Ecco fatto. " sorride soddisfatta.

Indecisa su cosa fare, ricambio il sorriso.

"Ti va una tisana? Lo so che con questo caldo non è il massimo, però io sono solita berla a quest'ora."

Il mio adorabile rimpiantoWhere stories live. Discover now