Quello che amo di te

By bijouttina

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«Sei tu che devi decidere cosa fare della tua vita. Io sono sicura di amarti, e tu?». Non dice niente. Ho vol... More

Capitolo Uno
Capitolo Due
Capitolo Tre
Capitolo Quattro
Capitolo Cinque
Capitolo Sei
Capitolo Sette
Capitolo Otto
Capitolo Dieci
Capitolo Undici
Capitolo Dodici
Capitolo Tredici
Capitolo Quattordici
Capitolo Quindici
Capitolo Sedici
Capitolo Diciasette
Capitolo Diciotto
Un anno dopo

Capitolo Nove

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By bijouttina

Oggi comincio alle undici in libreria, ho parecchio tempo per accompagnare Magda a fare la spesa. Indosso una canottiera molto scollata e una gonna corta a pieghe rosa, oso mettermi un paio di scarpe con il tacco. Se devo flirtare con lui, tanto vale farlo bene. Passo a prendere Magda alle nove.

«Emma cara, farai girare la testa a quell'uomo stamattina.», afferma l'anziana attaccandosi al mio braccio.

«Era proprio questa la mia intenzione.», le dico con un sorriso.

Quando varchiamo la soglia del supermercato, Nicholas sta aprendo dei cartoni e non ci vede entrare. È di schiena e ammiro il suo sedere, come tutte le volte.

«Quello è il suo sedere.», faccio notare a Magda a bassa voce.

«Oh mia cara, è davvero un gran bel fondo schiena.», conferma dandomi una pacca sulla mano.

Ci avviciniamo a lui e Magda chiede: «Scusi giovanotto, non è che mi prenderebbe una di quelle scatole di cereali lì in alto?».

«Certo signora.», risponde lui gentilmente senza nemmeno voltarsi. Quando si gira per consegnare la confezione a Magda, mi vede.

«Emma.», mormora con un filo di voce.

«Lei è la mia vicina Magda, le sto dando una mano a fare la spesa.», gli spiego.

Smette di fissarmi per pochi secondi e si concentra sulla mia nuova amica.

«È un piacere conoscerla signora.».

«Lei chi sarebbe bel giovanotto?», chiede lei facendo finta di niente.

«Sono Nicholas, il proprietario del supermercato.», si presenta con un sorriso.

«Proprietario? Pensavo fossi solo un commesso.», borbotto confusa. Ho sempre dato per scontato che lui ci lavorasse soltanto qui; non mi è mai nemmeno passato per l'anticamera del cervello che potesse esserne il proprietario.

«Non me l'hai mai chiesto.», afferma stringendosi nelle spalle.

«Vado a prendere le carote tesoro, ti aspetto lì.», dice Magda staccandosi dal mio braccio e incamminandosi lentamente con il suo bastone.

Non riesco a staccare gli occhi da Nicholas, mi manca tantissimo stare con lui.

«Mi hai lasciato senza fiato stamattina.», si avvicina lentamente a me.

Cerca di baciarmi, ma mi scanso appena in tempo. Sto arrossendo, lo sento.

«Non posso Nicholas.», farfuglio con un filo di voce.

«È per lei non è vero?», chiede prendendomi le mani.

Annuisco.

«Non l'ho nemmeno lasciata entrare in casa.», mi rassicura.

Lo guardo confusa, ancora una volta.

«Rivederla dopo tutto questo tempo non ha risvegliato niente in me. Mi dispiace aver rovinato tutto lasciandoti andare in quel modo, ma dovevo chiarire con lei.».

Mi sposta una ciocca di capelli e mi bacia la guancia in fiamme.

«Non rinuncerò a te Emma.», mi sussurra all'orecchio.

«Emma cara, dobbiamo andare.», urla Magda dalla sua posizione di guardia.

«Vai ora.», mi sorride e mi accarezza il viso.

Riprendo a respirare, per tutto il tempo che sono stata con lui, ho trattenuto il fiato. M'incammino verso Magda e respiro a fondo.

«Ti stava guardando il sedere mentre venivi qua. Vedevo le bave colargli lungo il mento.», dice lei allegra.

«Magda! Ti sembrano cose da dire?», mi fingo offesa.

«Certo! Ora girati e fagli un bel sorriso, lo manderai in tilt.», esclama entusiasta.

Faccio come dice. Quando mi giro, lui mi sta ancora guardando. Gli sorrido e lui si scompiglia i capelli nervosamente. Ricambia il sorriso, salutandomi con la mano.

«È andato in tilt?», domanda lei continuando ad andare per la sua strada.

«Credo di sì.», rispondo gongolando.

«Stai andando bene allora mia cara.».

Magda è davvero soddisfatta del risultato ottenuto, io sono ancora un po' frastornata.

«È davvero un bel giovanotto. Se avessi cinquant'anni di meno, ci avrei fatto anch'io un pensierino.», dice a un tratto.

Ridiamo felici. Mi sento bene quando sto con lei.

«Grazie Magda.», le stringo delicatamente il braccio.

«E di cosa tesoro?», chiede lei corrugando la fronte.

«Del tuo aiuto. Mi starei ancora piangendo addosso se non fosse stato per te.», le rispondo sincera.

«È bello aiutare le brave persone.», mi sorride radiosa.

Aiuto Magda a portare su le borse e vado a cambiarmi. Questo genere di abbigliamento va bene per farmi desiderare da Nicholas, non vorrei che quei due si facessero delle strane idee. Jeans e maglietta accollata vanno anche troppo bene, tanto in libreria c'è l'aria condizionata. Quando esco dal portone, trovo ancora una rosa rossa.

Stamattina eri una visione. Non immagini quanto mi manchi stare con te. N.

Annuso la rosa e la porto con me, questa volta non la getto nel primo cestino che mi capita a tiro. La annuso anche quando sono davanti al supermercato. Lui è appoggiato alla porta di servizio e sorride nel vedermi passare. Gli sorrido anch'io da dietro la rosa. Direi che per stamattina abbiamo flirtato abbastanza, se continuiamo così, vado lì e gli salto addosso.

«Attenta!», urla a un tratto.

Non è stato abbastanza veloce però, un attimo dopo sono a terra.

«Guarda dove vai, cazzo!».

Alzo lo sguardo e incrocio gli occhi blu di Mattia. Nicholas arriva di corsa e mi aiuta a rimettermi in piedi.

«Emma, sei tu. Scusami tanto.», farfuglia Mattia toccandomi il braccio.

«Stai bene piccola?», mi sussurra Nicholas all'orecchio.

Annuisco.

«Piccola?», sibila Mattia guardando Nicholas in cagnesco.

Oh mio Dio, andiamo bene. Ci mancava pure la scenata in pubblico ora!

«Qualche problema?», chiede lui tranquillo tenendomi stretta a sé.

«Lei è la mia ragazza.», urla Mattia rosso in viso.

Nicholas lo guarda furioso, le mani strette a pugno.

«Alt alt alt!», sbotto staccandomi da lui.

Mattia mi guarda confuso, la fronte corrugata.

«Da quando in qua sarei la tua ragazza?», domando incrociando le braccia al petto.

«Da sempre.», risponde lui calmandosi un po'.

Gli rido in faccia.

«Scusa, non volevo ridere, ma è stato più forte di me.».

Lui mi guarda ancora più confuso e Nicholas è sempre accanto a me, un braccio intorno alla vita a proteggermi.

«A me risulta che te ne sei andato sbattendo la porta. Mmm, fammi pensare... più o meno sette mesi fa.», riduco gli occhi a due fessure.

«Ma io ti amo Emma.», confessa guardandomi negli occhi.

Nicholas sussulta impercettibilmente a quelle parole.

«Non funzionano questi giochetti con me Mattia. Ho smesso di amarti una vita fa.», gli dico seria. Nicholas mi stringe ancora di più a sé.

«Ti riconquisterò.», esclama convinto.

«Perderai solo tempo.», scuoto la testa spazientita.

«Lo vedremo.», afferma e poi rivolto a Nicholas dice in tono minaccioso: «Tu non osare toccare la mia donna.».

«Troppo tardi.», commenta in tono serio.

L'ha detto davvero? Sto diventando rossa in viso, che vergogna.

Mattia è furioso e non lo nasconde minimamente. Ma che cosa vuole da me? Avrei dovuto aspettarlo? Per quale motivo? Non provo più niente per lui, si deve mettere il cuore in pace. Non mi ha nemmeno mai cercato o non si è mai scusato per essersene andato senza un motivo. Ora pretende che io sia ancora la sua ragazza? Non penso proprio.

«Per favore, smettetela.», sbotto chiudendo gli occhi e respirando a fondo.

«Ci vediamo in libreria, piccola!», tuona Mattia senza togliere lo sguardo da Nicholas.

Finalmente se ne va, mi porto le mani al volto e sbuffo rumorosamente. Nicholas lascia andare il mio fianco e si mette di fronte a me.

«È quello che ti aveva detto che non ne poteva più di te?», chiede dolcemente.

Tolgo le mani dal viso e lo guardo negli occhi.

«Proprio lui, in carne e ossa.», rispondo con una scrollata di spalle.

«Davvero non lo ami più?», mi sfiora il viso con le dita, fermandosi con il pollice sulle mie labbra.

«C'è solo un posto nel mio cuore ed è già occupato.», lo guardo negli occhi.

«Lo conosco?», domanda avvicinandosi alla mia bocca.

«Non lo so, però è tanto sexy.», non riesco a smettere di fissare le sue labbra.

«Nicholas! Che cosa stai facendo?», urla qualcuno a pochi passi da noi. È lei, in tutto il suo splendore. Ci mancava solo la ex! Il quadretto è completo ora.

«Elena, che cosa ci fai qui?», le chiede senza lasciarmi andare.

«Vi lascio soli, devo andare a lavorare.», cerco di divincolandomi da lui.

«Emma aspetta.», mi supplica prendendomi la mano.

«Devo andare Nicholas.», riprovo a dirgli.

«Giù le mani dal mio uomo troia!».

Elena si avvicina pericolosamente a me e mi molla un pugno in pieno viso.

«Ma sei impazzita?», tuona lui con rabbia.

«In un modo o nell'altro io ti riavrò Nicholas.», grida la pazza prima di andarsene.

Il naso mi sanguina e mi fa un male tremendo, spero che non me lo abbia rotto.

«Almeno a te Mattia non ha mollato un montante!», borbotto tanto per sdrammatizzare.

«Certo che anche in momenti del genere fai dell'ironia.», commenta dolcemente passandomi un fazzoletto.

«Che altro mi resta da fare?», mi tampono delicatamente il naso, finché non smette di sanguinare.

«Ti fa tanto male piccola?», chiede sfiorandomelo appena.

«Abbastanza. Chissà come la prenderanno in libreria.», dico con un sorriso.

«Vuoi che ti accompagni?», mi bacia la guancia.

«Ce la faccio, grazie.», gli poso una mano sul viso. «Ci vediamo Nicholas.».

Sto per andare, quando mi attira a sé e mi bacia sulle labbra.

«Anche nel mio cuore quel posto è già occupato.».

Sento che potrei svenire dopo un'affermazione del genere.

«Vai ora, o farai tardi.», mi lascia andare a malincuore.

Gli sorrido e m'incammino verso la libreria. Quel bacio mi ha stordito, anche il pugno sul naso in effetti, mi fa ancora tremendamente male. Mattia ed Elena sono arrivati proprio al momento giusto! Li vedrei proprio bene insieme.

Respiro a fondo ed entro in negozio.

«Che cosa ti è successo?», domanda Jessica appena mi vede.

«È una storia lunga.», rispondo andando verso l'ufficio.

Per la paura non mi sono nemmeno guardata allo specchio, non oso immaginare che aspetto ho in questo momento.

«Avrei spaccato la faccia a quel bastardo!», tuona con rabbia.

Mattia è alle mie spalle. Sbuffo. Mi giro a guardarlo e spalanca la bocca, direi che non devo avere un gran bell'aspetto, ora ne sono certa.

«Che diavolo è successo amore mio?», è parecchio preoccupato, lo capisco dalla sua espressione corrucciata.

«Prima di tutto non chiamarmi amore.», sbotto acida. «Secondo, tu non hai avuto le palle per colpirlo, ma la sua ex le ha avute per colpire me.».

Viene verso di me, ma lo fermo subito con un gesto della mano.

«Lascia stare, sto bene.», lo rassicuro uscendo dalla stanza.

Davide non è nei paraggi, per fortuna. La mia vita è un po' troppo affollata in questo periodo e, sinceramente, ne farei volentieri a meno.

«Fra dieci giorni c'è la presentazione del mio libro.», m'informa Mattia avvicinandosi a me.

Lo guardo inarcando un sopracciglio.

«Vorrei che fossi tu a organizzare tutto.».

«Non mi sembra il caso.», gli faccio notare.

«Perché?».

«Lavoro qui da poche settimane, non ne sono capace.», gli spiego stringendomi nelle spalle.

«Prometti almeno di leggere il mio libro?», chiede quasi pregandomi.

«Te lo prometto Mattia.».

Questo posso concederglielo, in fin dei conti sono proprio curiosa di sapere quello che ha scritto. Lui mi sorride felice e mi abbraccia.

«Mi sei mancata così tanto amore.», mi sussurra all'orecchio.

Che cosa ho fatto di male per meritarmi questo?! Mi sembra di aver parlato con il muro fino a ora, ma probabilmente il muro avrebbe capito certamente di più.

«Non respiro Mattia.», mugugno.

Mi sta stringendo talmente forte che mi manca il fiato.

«Scusami!», dice staccandosi immediatamente.

«Che cosa hai fatto al naso?».

Ecco, ci mancava solo lui e il cerchio è completo.

«Sono andata a sbattere contro un pugno.», lo prendo in giro.

Davide mi guarda confuso, non ha capito la mia battuta.

«Lascia stare, scherzavo.», esclamo.

Si avvicina e mi sfiora delicatamente il naso con le dita.

«Ti fa male?», chiede preoccupato.

«Neanche bene.», rispondo con un'alzata di spalle.

Le sue dita scivolano sul mio viso. Oh Signore! Mi scanso e vado a sistemare qualche libro. Questa situazione non mi piace neanche un po', solo Nicholas può toccarmi tutte le volte che vuole. Per gli altri sono off limits, il problema è farlo capire a quei due.

Li sento parlottare in ufficio.

«Guai a te se la sfiori di nuovo.», ringhia Mattia a denti stretti.

«Lei non è di tua proprietà. Sarà lei a decidere con chi stare.», gli fa notare Davide, non ha intenzione di darsi per vinto.

Alzo gli occhi al cielo esasperata. Signore dammi la forza! Vorrei andare lì e prenderli entrambi a schiaffi, ma sono una signora. Lo capiranno che non sono per niente interessata a stare con loro? Il per niente lo sottolineo un centinaio di volte, tanto per essere certa che capiscano.

«Non ho mai visto nessuna ragazza corteggiata da tre ragazzi contemporaneamente.», commenta Jessica di fronte a me. Spia dentro l'ufficio e ride guardando i due idioti parlottare su cosa sia meglio o peggio per la sottoscritta.

«Peccato che a me interessi la corte di uno soltanto.», le faccio notare.

«Nicholas?», chiede a bassa voce.

«Esatto.», dico a bassa voce.

«Mattia è davvero carino però.», diventa tutta rossa in viso.

«Oh oh ti piace!», esclamo con un sorriso.

Annuisce timidamente.

«Te lo lascio volentieri. Anzi, se me lo togliessi dai piedi, ne sarei perfino felice.», la mia bocca si contrae in una smorfia.

«Mi sa che lui è interessato solo a te però. Da quello che ha scritto nel suo libro...».

Lascia la frase in sospeso.

«Che cosa ha scritto?», le chiedo aggrottando la fronte. Sono parecchio confusa dopo questa sua affermazione.

«Non l'hai letto?», domanda incredula.

Scuoto la testa.

«Emma, devi leggerlo allora.».

Mi sa che devo cominciare a preoccuparmi. Che cavolo avrà mai scritto? Quando torno a casa, devo farmi forza e coraggio e prendere in mano quel dannato libro!

Sono immersa nei miei pensieri, quando mi sento prendere per i fianchi. Qualcuno affonda il viso tra i miei capelli, mi bacia il collo e sussurra: «Mi manca fare l'amore con te.».

Mi giro a fatica e lo fulmino con lo sguardo.

«Prima di tutto starei lavorando. Secondo, ma ti sei bevuto il cervello?», tuono furiosa.

«Ti amo Emma. Voglio tornare con te.», piagnucola.

«Oh mio Dio, Mattia! Fammi il piacere di smetterla.».

Mi sta esasperando. Fra un po' lo strattono o lo caccio fuori a calci, forse entrambe le cose.

Prova a baciarmi e gli mollo uno schiaffo in pieno viso, sono furiosa.

«Smettila ti ho detto!», ringhio.

«Scusami Emma.», farfuglia con la coda tra le gambe.

«Lasciami lavorare in pace, per favore.», mi allontano da lui in fretta e furia.

Vado in un altro reparto ed Enrico mi si avvicina.

«Lo so che te la cavi benissimo anche da sola, ma se hai bisogno di una mano con quei due, non farti problemi.», mi dà un'amorevole pacca sulla spalla.

«Grazie mille Enrico. Quando ci si mettono, sono davvero fastidiosi.», gli dico storcendo il naso.

«Ho notato cara, ho notato. A quanto pare sei parecchio corteggiata.», commenta con un sorriso.

«Mmm. Sì, ma non m'interessa.», dico con una scrollata di spalle.

«Nicholas?», chiede.

«Nicholas.», affermo io con un sorriso timido. Sento che sto diventando rossa.

«Io tifo per voi ragazzi.».

«Grazie Enrico. Speriamo bene.», sospiro sconsolata.

Resto di nuovo sola con i miei pensieri. Chissà quando rivedrò Nicholas ora. Non lo voglio cercare, voglio che le cose capitino per caso, o per lo meno che sia lui a cercarmi. Non voglio passare per disperata. Pensando a lui il tempo passa velocemente ed è già ora per me di andare, finalmente. Prendo le mie cose al volo e scappo prima che quei due m'incastrino in uno dei loro siparietti, ne ho avuto abbastanza per oggi. Saluto tutti senza guardarmi indietro e vado.

Tiro un sospiro di sollievo quando sono lontana da occhi indiscreti. Il supermercato è già chiuso. Svolto l'angolo e Nicholas è appoggiato al corrimano, mi fissa con una rosa rossa tra le dita. Gli sorrido.

Quando sono a pochi passi da lui, mi dice: «Ho pensato di dartela di persona stasera.».

Me la porge e la porto al naso, ha un profumo meraviglioso.

«Grazie.», mi sento avvampare.

«Il tuo ex ci sta dando dentro ho visto.», mi sorride.

Lo guardo confusa.

«Ho visto come ci stava provando con te in libreria oggi.», mi prende per i fianchi e mi attira a sé.

«Hai visto anche che bel rovescio gli ho dato?», chiedo incantata dalla sua bocca.

«Soprattutto quello. Hai visto la sua espressione?», mi sfiora il viso con due dita.

«Ero furiosa.», ammetto stringendomi nelle spalle.

«Spero che tu non mi prenda a schiaffi se provo a baciarti anch'io.», si avvicina pericolosamente alla mia bocca.

«A tuo rischio e pericolo.», lo prendo in giro.

Le nostre labbra si sfiorano appena.

«Ragazzi miei, mi sembrava di avervi visto.».

Magda è alla finestra del salotto e ci guarda sorridendo.

Nicholas mi prende il viso con entrambe le mani e ride sconsolato.

«Ho come la sensazione che non voglia che noi due rimaniamo soli.».

«Penso che tu abbia ragione.», commento a bassa voce e poi rivolta alla mia nuova amica dico: «Ciao Magda! Ho appena finito di lavorare.».

«Vi va di venire a cena da noi?», ci chiede gentilmente.

«Non ti disturbare.».

«Nessun disturbo Emma cara. Venite, aggiungo due posti.».

Non faccio neanche in tempo a ribattere che è già sparita.

«Direi che non avrebbe accettato un no come risposta.», esclama Nicholas ridendo.

«Non sei obbligato a venire se non ti va.», apro il portone d'ingresso ed entro nell'atrio.

«Non vorrei si offendesse.», mi guarda negli occhi e mi segue all'interno.

«Non sia mai!», scoppio a ridere.

Mi prende per mano, intreccia le sue dita alle mie, e raggiungiamo l'appartamento del fratello di Magda. Non so nemmeno come si chiami quell'uomo, so solo che fa sempre una fatica tremenda a salutare.

«Ciao tesoro.», mi saluta Magda abbracciandomi forte.

«Ti ho salvata appena in tempo.», mi sussurra all'orecchio.

«Salve giovanotto, è un piacere rivederti.».

«Mi chiami Nicholas la prego.», le bacia la mano da bravo gentiluomo.

«Allora tu chiamami Magda e dammi del tu.», gli propone allegra.

«Va bene Magda.», le dice educatamente.

«Scusate mio fratello Mario, lui mangia prestissimo e poi si addormenta in poltrona. Se russa, non fateci caso.», ci informa lei andando verso la cucina. «Sedetevi ragazzi.».

«Aspetta, ti aiuto.», la seguo nell'altra stanza.

Una volta sole, le chiedo accigliata: «Che cosa intendevi con ti ho salvata appena in tempo?».

Lei ride di gusto.

«Non sono nata ieri bambina. Voi due sareste finiti in camera da letto se non vi avessi fermato.».

Guardo verso la sala e Nicholas mi sorride seduto al tavolo.

«Non riesco a stare senza di lui Magda.», le confesso.

«Lo so tesoro, ma lui deve capire cosa vuole veramente da questa storia. Tu vuoi sapere se ti ama, giusto?».

«Giusto. Voglio di più, il sesso non è tutto.», fisso il muro davanti a me. M'imbarazza un po' parlare con lei di queste cose.

«Sei una ragazza romantica in cerca del vero amore quindi.», afferma lei mettendo della pasta al ragù su due piatti.

«Penso di sì. Credo ancora al principe azzurro e alle storie a lieto fine. So che sono cose sorpassate ormai, ma lo sogno comunque.», dico alzando le spalle.

«Fai bene tesoro. Non fare come me.», a un tratto diventa cupa.

«Che cosa ti è successo?», domando a bassa voce.

«Mi sono lasciata scappare l'amore della mia vita ed eccomi qui, sola.», mi racconta con tristezza nella voce.

«Non ti sei più innamorata?».

«Avrei voluto, ma non ci riuscivo. Era lui quello giusto per me.», gli occhi le stanno diventando lucidi, mi sento in colpa per averle chiesto del suo passato. Sta ancora soffrendo per quello che è successo anche dopo così tanto tempo.

«Mi dispiace tanto Magda. Non deve essere stato facile.».

«Per niente. Non voglio che questo succeda anche a te. Se pensi che lui sia quello giusto, non lasciartelo scappare.», mi sorride.

La aiuto a portare i piatti di là e mi rendo conto che sono solo due.

«Tu non mangi?», le chiedo corrugando la fronte.

«Ho già mangiato, ho preparato per voi.», mi accarezza un braccio.

«Grazie Magda.», le dico dolcemente dandole un bacio sulla guancia.

Mi siedo accanto a Nicholas, se non lo guardo negli occhi, forse non mi viene voglia di saltargli addosso, le nostre gambe si sfiorano sotto il tavolo.

«Vi dispiace se mi siedo qui con voi?», domanda Magda mettendosi di fronte a noi.

«Certo che no.», risponde Nicholas educatamente.

Mangiamo qualche forchettata di pasta in silenzio, è deliziosa, avevo una fame pazzesca.

«Da quanto state insieme voi due?», guarda prima me e poi lui.

Sento il calore salirmi in viso e il suo nervosismo.

«Veramente non stiamo insieme.», le faccio notare prima di mettere un'altra forchettata di pasta in bocca.

«E come mai, se non sono indiscreta?», incrocia le braccia sopra al tavolo e ci scruta attentamente.

«È colpa mia.», risponde Nicholas posando la forchetta sul piatto.

«In che senso tesoro?», chiede lei.

Fisso il piatto e non muovo un muscolo, ho una paura folle di quello che possa dire.

«Sono terrorizzato.».

«Vai avanti Nicholas caro.», lo incita lei.

Sento il suo sguardo su di me, ma non riesco a muovermi, continuo a fissare il piatto.

«Ho paura di perderla se le dicessi che non so se riesco ad amarla come lei vorrebbe.», dice tutto d'un fiato.

«Perché non dovresti riuscirci?», domanda lei dolcemente.

«Non so se ne sono capace.», farfuglia a bassa voce.

«Nicholas caro, solo tu puoi capirlo. Ricorda solo una cosa, l'amore è più semplice di quanto tu creda».

«Quando hai detto di amarmi, è stato un colpo al cuore.», cerca il mio sguardo. «Sono scappato come un codardo quando l'unica cosa che volevo era stare con te.».

«Perché continui a scappare dall'amore allora?», continua Magda con dolcezza.

Evita la sua domanda e guarda ancora me.

«Scusami Emma, non so se sarò mai capace di amarti come meriteresti.».

Sento le lacrime scorrermi lungo il viso. Un attimo prima eravamo il ritratto della felicità, quello dopo tutto sembra solo un incubo a occhi aperti.

«Grazie per la cena Magda. Domani dovrò alzarmi presto.», mi bacia sulla guancia e se ne va.

Crollo in un pianto inconsolabile.

«Tesoro mio.», mormora Magda abbracciandomi.

«È tutto inutile. Sto sprecando solo tempo con lui. Non mi amerà mai.», piagnucolo stretta a lei.

«Lui ti ama piccola. Il problema è che ha paura di ammetterlo.», mi dice dolcemente.

La guardo confusa, le lacrime continuano a bagnarmi il viso.

«Le emozioni che sta provando sono nuove per lui, si sta trattenendo per paura di soffrire.».

«Così fa soffrire me però.», i singhiozzi si fanno sempre più insistenti.

«Lo so cara, lo so.», mi massaggia la schiena delicatamente. «Vedrai che lo capirà alla fine.».

«Spero che lo capisca prima di perdermi per sempre.», le dico tra le lacrime.

«Andrà tutto bene tesoro, te lo prometto.», mi rassicura.

Magda mi offre una fetta di torta al cioccolato, dicendomi che farà miracoli. Speriamo li faccia davvero. Un'ora più tardi varco la soglia di casa, è ancora presto per andare a dormire, sono solo le otto e mezzo. Mi butto sul divano e vado a sbattere contro qualcosa. Il libro di Mattia. Mi ci voleva proprio per tirarmi su il morale!

Amore perduto e ritrovato

Mattia che scrive un romanzo d'amore? Mi viene da ridere! Vediamo a chi ha dedicato questo libro.

A Emma, l'amore della mia vita che amerò per sempre.

Oh signore, cominciamo bene!

Comincio a leggerlo. Mi dispiace tremendamente ammetterlo, ma è scritto pure bene. Sarei stata più felice se fosse stato una schifezza. La trama mi prende molto e come tutte le volte che la trama mi prende, non riesco a smettere di leggerlo. Ci trovo molte cose familiari all'interno della storia. Di sicuro ha preso spunto dalla nostra relazione. Il protagonista maschile a un certo punto se ne va sbattendo la porta di casa. Questa scena non è per niente nuova per me. Poi, però, si rende conto dell'errore enorme che ha fatto e torna dalla sua amata. Lei lo riprende come se non fosse successo niente perché lo ama ancora e vissero per sempre felici e contenti.

Ho come l'impressione che lui sperasse che anche nella realtà potesse finire in quel modo. Dubito che ci sarà il lieto fine che spera. Il romanzo è bello, però, mi è piaciuto.

Suonano alla porta. Chi può essere a quest'ora? Sono le undici passate. Guardo fuori dalla finestra e c'è Mattia.

Gli apro il portone e lo aspetto alla porta.

«Che cosa ci fai qui?», gli chiedo appoggiata allo stipite.

«Posso entrare?».

Mi sposto per lasciarlo passare. Entra titubante, sembra piuttosto nervoso.

«Mi dispiace tanto per la scenata di oggi Emma.», si scusa e sembra sinceramente dispiaciuto.

«Non fa niente Mattia.», non mi va di litigare ancora, meglio metterci una pietra sopra.

Nota il libro sul tavolino.

«L'hai letto?», mi domanda speranzoso.

«L'ho appena finito.».

Non mi sembra il caso di mentire. Sarebbe stato di sicuro più semplice, ma non mi va di deluderlo.

«Che cosa ne pensi?», sembra davvero ansioso di sapere il mio giudizio.

«Mi è piaciuto molto.».

«Dici davvero?».

I suoi occhi brillano a questa notizia.

Annuisco.

«Sono davvero felice.», si avvicina a me. «Ho fatto una cazzata enorme andandomene. Vorrei tanto mi perdonassi.».

«Se ti dicessi che ti perdono, mi lasceresti in pace poi?», incrocio le braccia al petto e inarco un sopracciglio.

«Te lo prometto Emma.», mi rassicura scompigliandosi nervosamente i capelli.

«Allora ti perdono Mattia.», gli dico.

«Grazie, non sai che peso mi hai tolto.», torna a respirare normalmente.

«Vieni qua.», allargo le braccia, non se lo fa ripetere due volte, lo avvolgo in un forte abbraccio.

Affonda il naso sul mio collo e respira a fondo, comincia a baciarmelo per poi salire all'orecchio. Istintivamente chiudo gli occhi.

«Che cosa stai facendo?», farfuglio confusa.

«Non ho dimenticato quanto ti faceva impazzire tutto questo.», mi sussurra. «Sto rivivendo i bei momenti passati insieme.».

Mi sfiora le labbra con le dita prima di baciarle.

«Avevo dimenticato quanto fossi bella.», dice con un filo di voce. «Fai l'amore con me Emma, ti prego. Ho bisogno di te.».

Che cosa sto facendo? Non posso perdere il controllo in questo modo!

«Non posso Mattia!», lo allontano da me con forza.

«Perché?», chiede attirandomi di nuovo a sé e baciandomi nuovamente, contro la mia volontà. Mi stacco da lui, a fatica, mi teneva troppo stretta, e vado a sedermi sul divano.

«Sono innamorata di lui.».

La delusione sul suo volto è ben visibile, ma non riuscirà a farmi sentire in colpa.

«Mi dispiace Mattia, non posso farlo.», dico guardandolo negli occhi.

«Scusami tu Emma, non dovevo presentarmi in questo modo e pretendere che non fosse successo niente.», si siede accanto a me, mi prende la mano e la tiene stretta nella sua.

«Ormai è tardi per riconquistarti, ora lo so.», cerca di sorridermi.

«Ti ho aspettato a lungo, ma non sei mai tornato. Il mio amore per te si è esaurito molto tempo fa.», gli accarezzo il viso. «Sei stato importante per me Mattia, ma ora la mia vita ha bisogno di una nuova svolta.».

«Ti ho amato tanto Emma. Non so cosa sia successo poi.», dice triste.

«Forse la nostra storia era arrivata a un punto morto. Non era destino che stessimo insieme per sempre.», mi stringo nelle spalle.

«Resterai sempre parte importante della mia vita.», mi regala un sorriso timido.

«Anche tu.», gli concedo. Sono stata felice con lui per un periodo e voglio ricordarmi soltanto quei momenti.

Ci abbracciamo forte.

«Non ti tormenterò più. Ora ho le idee chiare.», mi promette.

«Mi fa piacere Mattia. Non mi sarebbe piaciuto prenderti a schiaffi tutto il tempo.», gli dico ridendo.

Ci abbracciamo ancora a lungo e poi se ne va. Questo capitolo della mia vita è finalmente chiuso. Almeno lo spero.

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