Kuroshihellsing

By CactusdiFuoco

3.5K 402 88

La sfida del secolo fra i demoni più potenti del mondo degli anime, Sebastian Michaelis e Alucard, ma sopratt... More

Prologo
1. Il capo dell'Hellsing
2. Il Bocchan Phantomhive
3. La Prima Prova
4. La prima volta che mangiarono insieme
5. Chi ha il servo migliore? -Io- dice Integra
6. Passatempi pomeridiani
7. La prima cena
8. La prima notte
9. La Seconda prova - triathlon casalingo
10. Il pranzo del secondo giorno
11. Sabotaggio reciproco (primo tentativo)
12. La breve convalescenza di Sebastian
13. La sera del giorno dopo
14. La terza prova - gli indossatori
15. La colazione del quarto giorno
16. Sebastian il solitario
17. Conigli
18. La conigliosa mattina del quinto giorno
19. La quinta prova: Search and Destroy
20. Di cortili e conigli
21. L'obbligo di tornare
22. La lunga sera di una lunga giornata di un lungo mese di un lungo anno
23. Sesta prova: pubblicità
24. Regali di Natale
25. Arriva il paladino
26. Primo fuorigioco: Tanaka
27. Preparazione della settima prova
28. Settima prova - Il presepe vivente
29. Mattina con i Phantomhive
30. L'illusione spazio-tempo di Walter
31. Prova 8 - Karaoke
32. Prova 9 - La pazienza
33. Salviamo Ciel!
34. La mattina dopo l'apocalisse
35. A ruoli invertiti
36. Prova 10 - Commuovente
37. Illusioni che non aiutano la crisi di identità di Ciel
38. Prova 11 - Caccia al tesoro
39. Intervista col vampiro 1 - Hello Kitty
40. Capodanno
41. ICV - Dracula
42. Prova 12 - Imitazioni
43. Informazioni sui Grozzi
44. Prova 13 - Caccia al Dottore
45. Dottore si, Dottore no
46. ICV-Pikachu
47. Preparazione della prova 14
48. La storia di Finnian
49. La storia di Meirin
50. La storia di Bardroy
51. La storia di Lizzy
52. La storia di Sebastian
53. La storia di Ciel
54. La storia di Walter
55. La storia di Seras
56. La storia di Padre Andersen
57. La storia di Integra
58. La storia di Alucard
59. Giudizio della prova quattordici(Finalmente le storie finirono)
60. Dal diario di Sebastian
61. Prova 16 - Ombre Che Sciolgono La Carne
62. La sfida dei maggiordomi
64. ICV - Galbatorix
65. Non sono stato io! (una prova camuffata)
66. Mister Master
67. Prova 19 - Campeggio invernale
68. Il ciccione giallo e l'anoressico rosso
69. Prova 20 - Sumo slammer
70. Sery e Finy
71. La fortuna del maggiordomo
72. Prova 21 - Il Fascino
73. Coppia 1. Lizzie e il Maggiore
74. Finnian e Tanaka-san
75. Coppia 3. Walter e Meirin
76. Coppia 4. Integra e Ciel
77. Coppia 5. Alexander e Seras
78 - Coppia 6. Bard e il Grozzo
79. Coppia 7. Alucard e Sebastian
80. La premiazione
81. L'angoloDellaPoesia di Sebastian: Rosso.
82. Prova 23: il maligno intruso
83. ICV - Roran
84. Prova 24 - Quanto resisti ad un'intervista?
85. ICV - Ciel Phantomhive
86. ICV - Seras Victoria
87. ICV - Tanaka-San
88. ICV - Il Maggiore
89. ICV - Finnian
90. ICV - Sebastian Michaelis
91. ICV - Integra Farburke Wingates Hellsing
92. ICV - Mey Rin
93. ICV - Alexander Andersen
94. ICV - Walter
95. ICV - Baldroy
96. ICV - Elizabeth Esthel Cordelia Middford
97. Giudizio della prova
98. Un capitolo troppo caotico
99. Prova 25 - Calma
100. Viaggio all'Inferno e dintorni
101. Prova 26 - Supercalifragilistichespiralidoso
102. Dormiamo dolci sonni
103. L'Angolo della Poesia Non Autorizzato di Sebastian Michaelis
104. Prova 27 - Wooper
105. ICV - Mihnea

63. Prova 18 - Corsa a ostacoli

16 3 0
By CactusdiFuoco

«Buongiorno miei dolci, piccoli concorrenti! Oh, vi vedo già tutti qui riuniti ... sembra quasi che voi sapeste già l'orario della prova di oggi...»

«Forse perchè alle cinque di mattina, porca pupazza, ci hanno svegliati con squilli di tromba?» domandò Walter, con occhiaie da vampiro molto peggiori di quelle di Alucard

«Oh beh, può darsi... in ogni caso la colpa non è mia, la colpa è di chi organizza il reality...»

«Stupidi organizzatori» borbottò Bard «Ora mi sono rotto di loro e dei loro capricci»

«Ehi, non organizzate gli insultatori ... ehm, voglio dire, non insultate gli organizzatori! Sono i vostri signori e padroni e se vogliono possono farvi uccidere tutti in questo esatto momento, mentre io vi parlo!»

«Non credo proprio» borbottò Sebastian, fissando il pavimento, ma venne grandemente ignorato

«Bhè, immagino che vi chiederete di che prova si tratti oggi. E anche se non lo siete, la dovete comunque fare, dunque mi vedo costretta a dirvelo. Oggi sarà una prova tranquilla, ma non credete che sarà facile: con tranquilla intendo dire che non rischierete la vita. Tuttavia, dovete metterci il sudore e lo sforzo fisico, più che potete. Tutti.». Walter gemette. Sforzo fisico? Adesso? Sapevano sempre come farlo disperare! «Perché questa sarà una prova di gruppo. Una semplicissima, comunissima e diffusissima gara. Una corsa ad ostacoli. Chi non sa cos'è una corsa ad ostacoli? Lo sanno tutti? Bene, benissimo. Allora, seguite tutti quanti i Grozzi, e fatevi bendare senza opporre resistenza. Purtroppo il sito dove si svolgerà la gara è vicino ad un posto che nessuno di voi deve assolutamente scoprire prima del tempo perchè sennò stavolta sono guai seri. Bene o male, Alucard vi ha salvati tutti dai Vashta Nerada» il vampiro, a quelle parole, gonfiò il petto tutto fiero «Ma questa è una cosa che sarebbe meglio non scoprire molto presto. Bene, ad ognuno la sua ... si, lo so Lizzie che sei felice perchè la tua è rosa e brilluccicante ma non metterti ad urlare ... vi aspetto!».

Tutti i concorrenti si misero le rispettive bende, tutte di colore diverso e quella di Walter era del suo colore di pelle aveva anche gli sticker a forma di occhi azzurri spalancati appiccicati sopra. Ma il maggiordomo neanche se ne accorse: era tutto preso a pensare che avrebbe fatto vedere a Sebastian chi era il vero maggiordomo e quanto un capo della servitù umano, per quanto limitato, potesse e essere migliore di uno demoniaco.

Si fecero guidare dai Grozzi che gli avevano preso le manine, anche se Sebastian disapprovò tantissimo, e arrivarono a destinazione senza sapere minimamente dove si trovassero. Bhè, almeno in quale parte della casa si trovassero, perchè l'ambiente lo vedevano: era un grande campo di pelo verde, come quello calcistico solo che non c'erano né le porte né i segni bianchi per delimitare le aree di rigore e il centrocampo. Al loro posto vi era un'infinità di oggetti che costituivano gli ostacoli.

La pista era costruita in tale modo: la sua forma era quella precisa dell'intestino di un girino, ovvero a spirale, e già questo bastava a confondere, ma quello che occupava la pista non contribuiva di certo al loro orientamento.

I primi ostacoli erano dei cerchi in cui saltare in ordine facile da comprendere, essendo tutti in fila indiana, dopodiché dieci metri buoni di sola corsa per vedere chi fosse il più veloce e fosse quindi in grado di guadagnarsi del terreno, dopo delle lunghe strisce da saltare, poi un fossato con dei coccodrilli del Nilo non da saltare ma da sorvolare arrampicandosi su un tronco coricato da una sponda all'altra che faceva da tramite, dopo uno di quei lunghi tubi che spesso mettono nelle competizioni per cani in cui ci si infila, solo che questo andava in quattro direzioni diverse e solo una ti conduceva sulla giusta via perchè la prima ti portava completamente fuori pista, la seconda in un punto imprecisato di prima, la terza, verso un crepaccio che avevano trovato lì vicino e solo la quarta era la via giusta. Ma ovviamente, non ve le abbiamo enumerate nel giusto ordine. Usciti dall'insidioso tubo, si trovava un muro da scalare, dopodiché una vasta piscina per valutare le abilità natatorie ed infine, per quanto appesantiti dall'acqua potessero essere i concorrenti, un'asta per eseguire il famoso salto con l'asta e arrivare più lontano possibile su un terreno sabbioso come quello del salto in lungo. C'era poi il tratto finale completamente dritto per permettere ai nostri amici di fare "lo slancio finale" fino al traguardo. Infine, ma questo per divertimento, si lanciava un frisbee e un Grozzo lo riportava.

Così era strutturata la difficilissima pista per la nuova prova.

La conduttrice aveva detto che i concorrenti non avrebbero rischiato la vita ... si nota che stava spudoratamente mentendo?

I Grozzi, con le mani pesanti poggiate sulle spalle dei concorrenti, prepararono i corridori dietro la linea di partenza, tracciata rozzamente sul terreno. Come al solito, gli autori avevano economizzato.

Prima che possiate iniziare a farvi domande: si, tutti gli ostacoli erano riciclati, pericolanti e vecchi, e i coccodrilli non erano stati noleggiati, erano stati prestati da un vecchio amico che aveva uno zoo per animali feroci.

Alucard scosse la testa e fece scricchiolare i tendini del collo come ossa in un sacco di pelle conciata

«Ah, la vedo male» borbottò «Non mi fa bene alla salute correre sotto il sole...»

«Non lamentarti, Alucard» lo rimbeccò Walter «Io sono stanco morto, io dovrei lamentarmi...»

«Beh, sei tu quello che ha passato il pomeriggio a competere con Sebastian, non io. Te l'ho detto che era un comportamento da stupidi. E ora guardati: già affannato prima di partire. Mai visto un maggiordomo così inefficiente!».

Walter strinse i denti e si sentì ribollire di una rabbia esplosiva. Quello che il piccolo maggiordomo non sapeva, ed era giusto che così fosse, era che Alucard lo stava punzecchiando e provocando per creare in lui un aumento ormonale allo scopo di migliorare le sue prestazioni. In altre parole: un giovane guerriero come Walter avrebbe corso molto meglio se aveva qualcosa da dimostrare.

Nello stesso istante, anche la squadra Phantomhive cercava di prepararsi psicologicamente...

Ciel batté nervosamente i piedini per terra, emettendo schiocchi raccapriccianti con le sue scarpine di legno

«Sebastian!» disse, in tono severo «Io non voglio correre! Solo gli straccioni corrono! Solo i brutti senza niente da mangiare, che dormono sui cartoni, sono costretti a correre, io non voglio correre...»

«Ma, my lord» disse gentilmente il demone, modulando la voce su note calme «Ci è necessario che tu corra, tutti noi dobbiamo correre per vincere questa sfida e portare punti alla nostra squadra»

«Non mi interessa!» lo interruppe bruscamente Ciel, con un'espressione di totale disapprovazione «Sai quanto me ne frega dei punti, se questi possono intaccare la mia nobiltà?»

«Ma, my lord, correre non intaccherà la vostra nobiltà!»

«E invece si! Solo gli straccioni corrono!»

«Non è vero, my lord...»

«Si che è vero! E io non correrò! Sebastian, è un'ordine!» Ciel si portò una mano al volto e si strappò la benda in maniera teatrale, sbattendo contemporaneamente un piede per terra «Io non correrò! Tu mi porterai in braccio!»

«Yes, my lord» rispose il maggiordomo, rassegnato.

Finnian e Seras si erano messi vicini, facevano da confine fra le due squadre e guardavano interessati la linea di partenza. Erano davvero, davvero concentrati: le sopracciglia aggrottate, i pugni stretti, le nocche sbiancate e le palpebre strizzate.

Integra li guardò per qualche secondo, poi la curiosità ebbe la meglio anche su di lei

«Che guardate?» domandò

«La linea» risposero i due, senza alzare lo sguardo

«Perchè?»

«La linea» risposero ancora i due

«Ho capito che è la linea ... ma perchè la linea?»

«La linea»

«Sapete dire qualcos'altro?»

«La linea»

«Guardate che il Grozzo sta per dare il segnale di partenza! Vi conviene sollevare gli occhi!»

«La linea».

Il Grozzo sollevò in aria la pistola. Era, al contrario di molti oggetti del tutto inutili presenti nella casa, una pistola vera, visto che se l'era portata da casa. Se gliel'avessero data gli organizzatori del reality, probabilmente sarebbe stata una pistola di plastica con il tappo rosso che non sparava neanche e per cui bisognava fare "Bang!" con la bocca.

Tutti i concorrenti si piegarono un po' in avanti e si prepararono ben saldi sulle gambe. Come un vero professionista, ed inaspettatamente, Tanaka-san mise persino una mano per terra, pronunciando poi il suo grido di battaglia

«Oh-oh-oh!».

Poi il colpo di pistola partì e tutti i concorrenti partirono a razzo. Tutti tranne Seras e il suo migliore amico Finnian, i quali rimasero a fissare la linea tracciata nel terreno.

Alucard scattò in testa come un razzo, ruggendo

«Sono il luuupo!» urlò, sollevando le braccia più che altro come un orso o uno zombie, poi chiuse le mani a pugno e scattò più veloce che poté verso i primi ostacoli.

Alucard era un vampiro, probabilmente la creatura più veloce presente nel gruppo, ma ... eh si, c'era un ma. Gli organizzatori non erano degli sprovveduti, sapevano che non ci sarebbe stato né interesse né vera competizione se la gara fosse stata dominata in maniera assoluta dal rappresentante dell'Hellsing, perciò avevano fatto in modo che la gara si svolgesse di giorno.

Esatto, caro pubblico da casa, è proprio come pensate voi!

Un vampiro ha poteri limitati di giorno: è più fiacco, quindi più lento.

Sebastian, invece, risentiva pochissimo del fatto che fosse giorno o notte e poteva dare il meglio di se, competendo quindi ad armi pari con Alucard.

Ora tutto si basava sull'astuzia e sull'impegno, non sulle capacità sovrannaturali dei contendenti.

Bello vero?
Si, bellissimo se fosse davvero così ... perchè la gara si sarebbe basata anche sulla fortuna: la fortuna di non passare dentro o sopra ad un ostacolo proprio mentre l'oggetto fatiscente e marcio si rompeva. Sarebbe stato squallido cadere in un burrone perchè un tubo di plastica si spezzava ...

In ogni caso, torniamo ai nostri campioni!

Alucard era in testa, sentendosi il re del mondo e con il vento fra i capelli neri, ma dopo ancora qualche metro si accorse di sentirsi sempre più fiacco e rallentò l'andatura. Pensava comunque di essere irraggiungibile, perciò si sentì piuttosto sorpreso quando percepì lo spostamento d'aria che Sebastian causò proprio dietro di lui.

Il demone lo aveva raggiunto!

E con quale grazia correva, quel demone ... con in braccio un marmocchio bruttissimo, perchè gli entrava il vento negli occhi e allora li strizzava e gli veniva una faccia così brutta che avrebbe fatto spaventare l'uomo più coraggioso dell'universo, che urlava tirandogli a ritmo di ogni tre «Accelera, straccione!» una gomitata in pancia. Poi smise per continuare a piagnucolare «Voglio un parfait voglio un parfait voglio un parfait voglio un parfait voglio un parfait voglio un parfait!».

Sebastian sospirò, esasperato.

Come poteva fare? La vita del maggiordomo era di certo la più dura. Dovevi essere pronto a fared qualunque cosa, a farti in quattro per il tuo padroncino capriccioso e perfino fare i lavori della servitù inutile.

E poi qui ... qui non c'era lei.

Lei con i suoi occhi intensi, così graziosa e flessuosa, magra e, la cosa migliore di tutte, la pelliccia nera e morbida. Ah, lei! E quelli del reality l'avevano privato della sua innamorata! Prevedeva che avrebbe presto cominciato a stufarsi di quella vita. Doveva trovare subito qualcun altro che le somigliasse o sarebbe uscito pazzo. Tanto la sua amata non lo avrebbe mai saputo.

Sospirando, in parte di malinconia e in parte d'amore, accelerò come desiderato dal Bocchan, ma non poteva mica fermarsi a fargli un parfait nel mezzo della pista, sennò altro che vittoria!

Nel frattempo, molto più in là, accadde un evento storico: Seras staccò per un momento gli occhi dalla linea. Stupita, non vide più il suo Mastah. Istupidita si chiese dove fosse, e si guardò intorno. Vide una sagoma che correva molto più avanti, e capì al volo: quello era di certo il suo Mastah che correva!

Decisa disse «Corro anch'io!» e partì a razzo seguita da Finny che non capiva minimamente ciò che stava accadendo, ma pensava che sarebbe stato molto divertente correre senza un movente.

E contemporaneamente, silenziosamente, senza che nessuno se ne accorgesse, Tanaka-san sorpassava tutti, a maggior ragione Meirin, rossa di vergogna e piena di frustrazione, che aveva la gonna e gli occhiali grigi opachi e quindi inciampava in continuazione dappertutto, incespicando anche nei suoi stessi piedi come una scema.

Alucard e Sebastian, nel frattempo erano ormai arrivati ai tremendi cerchi in cui saltare, con Sebastian leggermente in testa rispetto ad Alucard nonostante avesse un moccioso dai capelli blu (?) in braccio e il pancino dolorante.

Pensò di doversi sbrigare, così magari riusciva a trovare un sostituto per un anno della sua amata. Certo, non avrebbe mai potuto sostituire la bellezza dell'altra, ma si sarebbe potuto accontentare. Per un maggiordomo perfetto come lui, non fu per nulla impegnativo eseguire tutto velocemente ed in modo pulito ed aggraziato, lasciandosi alle spalle Alucard. Ogni suo salto, simile a quello (non si capisce se sia una cosa buona oppure molto non-buona) di una ballerina professionista di danza classica, deciso ma pieno di grazia, che più di una volta fece spalancare gli occhi di Lizzie meravigliandola piacevolmente, era contemporaneamente intriso di potenza e perfetto per l'attività fisica.

Al confronto, Alucard sembrava un orso sbavante che non se ne frega proprio niente di nulla, ancora di meno della grazia, ma vuole mangiarsi la sua preda (Sebastian). Fece indubbiamente inorridire Lizzie, che distolse lo sguardo incapace di sostenere una simile visione.

Non che Alucard fosse tanto orribile, era solo che Lizzie era una kawai-fissata.

Subito dopo, invisibile grazie alla sua piccola stazza Tanaka-san avanzò e si guadagnò la terza posizione correndo come un vero professionista e passando sul podio, pur non avendo tutta questa grande falcata. Davvero notevole da parte sua, come la sua tattica: l'Invisibile Attacco.

Dietro di lui il povero Walter, sfinito da una lunga giornata di competizioni casalinghe, arrancava stringendo i denti per dimostrare il suo valore, pur essendo già stanco e perdendo la lena. Eppure continuava ad arrancare sulla pista aggrappandosi a una certezza: pensava infatti di essere proprio arrivato terzo.

Sebastian mostrò il suo famoso sorriso che ha affascinato tante ragazze, ma non di certo Ciel che, impietosamente, si era sfilato una scarpetta di legno di baobab e gliela sbatteva furiosamente sulle dita a costo di cadere in mezzo alla strada e farsi calpestare, con cui dimostrò la sua soddisfazione nell'aver distaccato seriamente alla grande Alucard durante i dieci metri liberi di corsa: il Sole, infatti, stava iniziando a dare i suoi effetti esigendo il suo prezzo sul vampiro che per solo un attimo aveva creduto di essere invincibile, ma aveva sottovalutato il maggiordomo di casa Phantomhive e soprattutto, in particolar modo, gli organizzatori.

Vi pare che durante una prova potessero lasciar illeso qualcuno senza torturare i nostri piccoli e coraggiosi eroi della casa del grande macello? Se avessero fatto qualcosa del genere (al solo pensiero gli organizzatori inorridisco) che divertimento ci sarebbe stato nell'organizzare le tremende prove?

Si, erano crudeli, ma ancor più crudeli erano le autrici che li avevano ingaggiati!

Nel frattempo, Sebastian si godeva la sua presunta vittoria, perchè dopotutto avevano tutti le loro personali convinzioni, e Sebastian pensava proprio di vincerla questa prova. Che indecoro poi, se così non fosse stato! Sarebbe rimasto troppo indietro con i punti! Ah, quale disonore per il Bocchan e il suo enormemente prestigioso casato! Quale insopportabile insozzamento dello stemma familiare! Lo so che la stava facendo lunga, però per Sebastian erano queste le cose importanti della vita...

«Se un servitore di casa Phantomhive non riuscisse a fare qualcosa del genere, che cosa accadrebbe?» declamò quest'ultimo, sorridendo senza denti, e ricevendosi un pugno dal suo amato signorino.

Dopotutto, sotto un certo punto di vista, era un ragazzo come gli altri con qualche modifica: si preoccupava del cibo (degli altri), aveva realizzato le proprie aspirazioni musicali (ti faceva la theme song di Harry Potter con due bastoncini), si preoccupava di soddisfare il sonno (del suo Bocchan) e insomma, in un certo senso aveva anche una fidanzata a cui dedicava molto tempo (una gatta).

Dall'altro lato della pista, Seras, che non capiva che correndo come una matta sotto il Sole si logorava, sorpassò Walter e credette proprio di essere arrivato terza. Finnian, che aveva una grande forza di gambe, arrivò saltando e sorpassò per la meraviglia di tutti il piccolo maggiordomo e soprattutto per la propria sorpresa ed immensa felicità, ma c'era da aspettarselo: il piccoletto era umano e si era stancato per tutto il giorno competendo con Sebastian e sfibrandosi.

Digrignò i denti, offeso e frustrato nel piccolo animo di maggiordomo quando si fece superare anche da Integra che lo guardò con aria di superiorità e divertimento (le piaceva correre sotto il Sole, sentendo i propri muscoli al lavoro e percependo la propria onnipotenza), poi da Andersen e da Lizzie che nei suoi confronti non ebbero alcuna reazione, non lo notarono neanche. Per il semplice fatto che, più che correre solo per i punti che c'erano in palio per il vincitore della difficilissima gara, erano nel pieno di un inseguimento: Lizzie riteneva Andersen bruttissimo e voleva renderlo kawai. Andersen, da parte sua, pensava che per nulla la mondo si sarebbe dovuto fare male ad un bambino innocente e senza peccato, come la chiesa e Gesù avevano insegnato, ma non aveva nessuna intenzione di farsi mettere in testa un obbrobrio rosa con su scritto "io sono una persona molto kawai" da una bambina mostruosa con dei boccoli mostruosi che voleva renderlo ancora più mostruoso di quanto già non fosse. E sarebbe stato anche ridicolizzato di fronte a tutti quelli sezione tredici che guardavano il reality da casa. Di certo non potevano perdersi qualcosa del genere! Avrebbero fatto di tutto per rinfacciargli le figuracce della casa.

Ormai le posizioni cominciavano a definirsi e come era prevedibile, sempre a preservare il primo posto, l'eccelso Sebastian con il piagnucolante Ciel che oramai era arrivato alla difficilissima prova delle strisce da saltare. Come già detto, agli organizzatori piace essere molto sadici quando organizzano le prove, infatti non ho detto una cosa molto importante sulle strisce: non erano semplici strisce, nossignore, erano delle strisce pericolose! Come si capisce che c'era lo zampino dei tremendi organizzatori e anche delle crudeli autrici, vero?

La casa era l'esperienza più terribile che questi poveracci avranno mai fatto.

Sebastian e Alucard, senza poter sospettare di nulla, neanche di doverle saltare visto che erano all'apparenza semplici strisce bianche senza utilità come la servitù di casa Phantomhive per Sebastian tracciate sul terreno, ci misero incautamente le loro scarpette pulite sopra e le strisce si innalzarono, diventando veri e propri muri bianchi e sbalzandoli via, addosso a Seras e Finnian, mentre Tanaka-san, avendo visto l'effetto che le temibili strisce avevano sulle persone, vi lanciò sopra un sassolino, fece innalzare i muri, e saltellando passò oltre.

Ma Sebastian e Alucard credevano proprio di aver mantenuto le loro posizioni originali, mentre Tanaka-san era sparito avanti, e Sebastian e Alucard si ri-proiettarono avanti come due saette, riprendendo le posizioni originali ... o quasi ...

Molte altre persone vennero sbalzate via dalle linee assassine, specialmente Meirin a cui si sollevò impudicamente la sottana e Walter, la cui sfiga era senza limiti, riuscì a tornare al punto di partenza e gridare come un matto per la rabbia.

Sembrava di essere finiti in un gigantesco, demoniaco, gioco dell'oca.

Nel frattempo venne l'attraversamento del tronco, che Sebastian passò senza difficoltà, come pure Alucard, ma Seras e Finnian si coricarono sul tronco e impedirono agli altri concorrenti di passare e Walter si disperò perchè era in ultima posizione. Come avrebbe fatto a fare vedere a Sebastian e ad Alucard che il migliore lì dentro era proprio quel maggiordomo che tutti accusavano di essere un fannullone insopportabile e cretino?!

Contemporaneamente, la gara continuava con Sebastian (+ Ciel) dentro il tremendo tubo. In una spietata tenzone con se stesso. Quale era la via?

Sebastian annusò l'aria. Non si capiva molto. Pensò a come aveva visto il tubo da lontano. Imboccò la terza strada. Poco dopo arrivò anche Alucard e imboccò senza indugiare anche lui la terza strada, perchè aveva sentito l'odore di Sebastian.

E, magicamente, era proprio la strada giusta.

Sul tronco, la situazione non si muoveva e tutti erano disperati. Ora il tremendo mostro SerasFinnian rispondeva solo «Il tronco». La cosa più diversa che riuscirono a cavargli fuori fu «L'acqua e i coccodrilli». Poi pigolarono sempre la stessa cosa.

Nel frattempo Sebastian aveva visto arrivare dietro di sé Alucard, e spinto da sportività e spirito competitivo, Ciel gli aveva fatto una pernacchia. Alucard, arrabbiato, gli andava dietro come una belva feroce, con un passo caracollante che fece rizzare tutti i peli sulla nuca di Ciel, o forse era perchè gli scappava e cominciava a farla addosso a Sebastian.

Senza minimamente protestare, neppure a gesti, dell'accaduto, Sebastian si inerpicò su per l'ostacolo (il Muro) e saltò come un gatto dall'altro lato, mentre ad Alucard bastò continuare a correre rendendosi incorporeo per evitare lo schianto contro i tremendi mattoni.

Dopo, la parte più difficile per Alucard: la tremenda, temibilissima, piscina.

La piscina non era troppo profonda, ma più alta del vampiro, e con il fondo piuttosto scivoloso, in quanto colonizzato di alghe e priva di manutenzione da circa due anni. Ovviamente per risparmiare... sia mai di dover forare il budget del programma...

A Sebastian bastò tenere in alto il suo Bocchan perennemente scontento di tutto tranne che dei dolci che Sebastian preparava, e trascinarsi dall'altro lato della piscina con la grazia del cigno e con la forza delle gambe magre apparentemente inesistente ma esistente.

Per Alucard fu molto, molto più difficile: Alucard infatti era appesantito non solo dal giubbotto lungo fino alle caviglie, ma dalle tenebre condensate in lui. Diciamo che, oltre a non amare tantissimo l'acqua (i vampiri si squagliano nell'acqua corrente e non amano quella stagnante), pesava circa trecento chili. Rassegnato, affondò come un sasso e camminò a fondo, mentre Sebastian, ghignante, già si apprestava al famoso salto con l'asta.

Quando Alucard, uscito fuori dalla piscina solo perchè era tornata a galla ficcando le unghie nella piscina e rompendone le pareti lisce, Sebastian aveva fatto un salto da dieci pieno, percorrendo con un balzo solo una distanza incredibile ed atterrando morbidamente proprio come un gatto!

E ciò fece imbufalire Alucard, che decise di dare nell'ultimo slancio finale il meglio del meglio di se stesso. E anche una lezione a Sebastian.

Ma c'è un'altra cosa, oltre le strisce assassine, che non vi abbiamo detto.

Un motivo per cui la corsa ad ostacoli dei ragazzi della casa di Kurohihellsing sarebbe entrata nella leggenda...

Ovvero che il luogo in cui si svolgeva la gara dei nostri eroi, coincideva per un tratto al tragitto per cui veniva trasportata la fiaccola olimpica! Ebbene si, i nostri eroi avrebbero corso lungo il leggendario percorso della fiaccola olimpica. Fiaccola olimpica di cui quell'anno, come se ormai fosse un a tradizione, ancora una volta il Dottore (si, l'alieno signore del tempo che corre troppo, proprio lui) si era impossessato.

Per chi non sa di cosa si tratti, citiamo la nostra cara amica Wikipedia, l'enciclopedia libera:

"La fiamma olimpica, o fuoco olimpico è portato dalla torcia olimpica o fiaccola olimpica e brucia durante lo svolgimento dell'Olimpiade nel braciere olimpico o tripode. La fiamma è uno dei simboli dei Giochi olimpici.

Le sue origini risalgono all'Antica Grecia, quando un fuoco veniva tenuto acceso per tutto il periodo di celebrazione delle Olimpiadi antiche. Il fuoco venne reintrodotto nelle olimpiadi del 1928, e da allora fa parte del cerimoniale delle Olimpiadi moderne. Vanno distinti e tenuti separati il fuoco (fiamma) dalla torcia (fiaccola), che attraverso una staffetta viene portata in giro per il mondo, dal braciere (tripode) che mantiene la fiamma viva durante lo svolgimento delle gare. Colui che porta la fiamma olimpica viene detto tedoforo (portatore della "teda", fiaccola cerimoniale)."

La scena era bellissima, c'era un tramonto meraviglioso anche se era appena mezzogiorno.

Il Dottore correva. Era rapido, inarrestabile, solitario tedoforo sulla via della gloria con il suo vecchio giubbotto frusto che sventolava, alzandosi dietro di lui, portato dalla forza dello spostamento d'aria.

La fiaccola olimpica, sfavillante, ardeva nella sua mano destra, la fiamma si prolungava in una scia luminosa all'indietro, investita dal vento.

*inserite il sottofondo di Chariots of Fire, un classico per le olimpiadi*.

Poi, all'improvviso, voltò la testa.

Siccome quando si inserisce la canzone "Chariots of fire" si vedono le cose al rallentatore (questa cosa ormai la sanno anche i bambini di due anni), il Dottore vide al rallentatore Sebastian, con la faccia spaventata, che correva e lo superava.

I demoni, si sa, sono più veloci degli esseri umani e, direi, anche dei signori del tempo. E dietro a Sebastian c'era Alucard, che correva anche lui al rallentatore con la bocca aperta e le mani protese in avanti, caracollando da un piede all'altro come un orso e sbavando al rallentatore, con le goccioline tonde che rimanevano sospese nell'aria come piccoli diamanti.

Con aria sbigottita, al rallentatore, il Dottore vide i due "demoni" che lo superavano di corsa e andavano a tagliare il traguardo.

Ma, non potendosi arrestare, non si fermò a chiedere ulteriori spiegazioni, ma andò avanti con l'aria ancora appena un po' perplessa.

Nel frattempo Alucard e Sebastian si misero a correre in tondo, Alucard dietro e Sebastian avanti, è il caso di dirlo, come un cane ed un gatto dei cartoni animati.

«Gara decisamente finita!» Declamò una voce.

Un altoparlante pesante mezza tonnellata era stato trasportato lì dai Grozzi, di peso, e adesso la voce misteriosa parlava dall'altoparlante con convinzione. Aspettò che tutti si radunassero intorno a lei, poi parlò, allegra

«Ragazzi, siete stati più o meno grandiosi! Forse ... comunque non posso fare certo a meno di dare sette punti ai Phantomhive, dopo ciò che è appena successo!».

Tutti i Phantomhive acclamarono Sebastian, felici dei sette punti appena ricevuti.

«E date un grandissimo abbraccio, e un bacio sulla guancia, a colui che ve li ha portati: il mitico Tanaka-san!».

L'aria si congelò.

Nell'aria risuonò solo il suo familiare, inconfondibile «Oh, oh, oh».

«Cosa?» chiese freddo Sebastian e un brusio si levò dalla folla dei Phantomhive e dal gruppo degli Hellsing.

«Ah ah!» disse trionfante la voce, mentre Tanaka-san li guardava beato di lato all'altoparlante, con la sua fascia in fronte che grondava sudore come un rubinetto aperto «Nessuno di voi se n'è accorto, ma in realtà, molto tempo prima che ci arrivasse Sebastian, Tanaka-san ha oltrepassato il traguardo! Quindi, Sebby...»

il demone brontolò «Mi chiamo Sebastian, non Sebby»

«... Questa prova è si vinta dai Phantomhive, ma non grazie a te! Tuttavia, devo precisare che, a causa del qui presente marmocchio piagnucolante Ciel Phantomhive, che non ha partecipato alla gara ma ha preferito farsi trasportare in braccio dal nostro beneamato Sebs...»

«Non mi chiamo Sebs»

«... devo sottrarvi due punti penalità, quindi siete ancora in netto svantaggio rispetto alla squadra Hellsing».

Sbuffi di protesta e urletti si levarono dai Phantomhive, mentre tutti, spossati dalla gara, venivano nuovamente bendati e riportati dai Grozzi all'interno della fatale casa del reality dalla manina.

Solo Tanaka-san non venne bendato: camminò da solo, glorioso, splendente di luce propria e con la testa alta.

Arrivati a casa, i Kuroshitsujiani guardarono con soddisfazione gorgoglio per la vittoria, in particolare Tanaka-san il punteggio aggiornato del tabellone.

Era già aggiornato e per la gioia di tutti i Kuroshitsujiani segnava:

Hellsing – 62

Phantomhive – 57

Stremati i nostri concorrenti dopo un attimo di esitazione andarono a sonnecchiare per ripristinare le forze.

Continue Reading

You'll Also Like

13.7K 1.1K 13
Se non è amore, dimmelo tu, cos'è?
221K 10K 61
Alice non è una di quelle ragazze che entra nella tua vita come un uragano. Lei entra i punta di piedi, abituata fin da piccola a non fare troppo rum...
12.6K 762 15
𝐀𝐧𝐠𝐞𝐥 𝐑𝐨𝐬𝐞 è una sedicenne che,dalla sua scuola privata,si trasferisce nella scuola di suo fratello maggiore,Rhys,un ragazzo festaiolo e cas...
60.4K 2.1K 61
perché ho gli occhi molto più cechi del cuore e non sono mai riuscita a vederci amore... rebecca chiesa, sorella di federico chiesa, affronta la sua...