63. Prova 18 - Corsa a ostacoli

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«Buongiorno miei dolci, piccoli concorrenti! Oh, vi vedo già tutti qui riuniti ... sembra quasi che voi sapeste già l'orario della prova di oggi...»

«Forse perchè alle cinque di mattina, porca pupazza, ci hanno svegliati con squilli di tromba?» domandò Walter, con occhiaie da vampiro molto peggiori di quelle di Alucard

«Oh beh, può darsi... in ogni caso la colpa non è mia, la colpa è di chi organizza il reality...»

«Stupidi organizzatori» borbottò Bard «Ora mi sono rotto di loro e dei loro capricci»

«Ehi, non organizzate gli insultatori ... ehm, voglio dire, non insultate gli organizzatori! Sono i vostri signori e padroni e se vogliono possono farvi uccidere tutti in questo esatto momento, mentre io vi parlo!»

«Non credo proprio» borbottò Sebastian, fissando il pavimento, ma venne grandemente ignorato

«Bhè, immagino che vi chiederete di che prova si tratti oggi. E anche se non lo siete, la dovete comunque fare, dunque mi vedo costretta a dirvelo. Oggi sarà una prova tranquilla, ma non credete che sarà facile: con tranquilla intendo dire che non rischierete la vita. Tuttavia, dovete metterci il sudore e lo sforzo fisico, più che potete. Tutti.». Walter gemette. Sforzo fisico? Adesso? Sapevano sempre come farlo disperare! «Perché questa sarà una prova di gruppo. Una semplicissima, comunissima e diffusissima gara. Una corsa ad ostacoli. Chi non sa cos'è una corsa ad ostacoli? Lo sanno tutti? Bene, benissimo. Allora, seguite tutti quanti i Grozzi, e fatevi bendare senza opporre resistenza. Purtroppo il sito dove si svolgerà la gara è vicino ad un posto che nessuno di voi deve assolutamente scoprire prima del tempo perchè sennò stavolta sono guai seri. Bene o male, Alucard vi ha salvati tutti dai Vashta Nerada» il vampiro, a quelle parole, gonfiò il petto tutto fiero «Ma questa è una cosa che sarebbe meglio non scoprire molto presto. Bene, ad ognuno la sua ... si, lo so Lizzie che sei felice perchè la tua è rosa e brilluccicante ma non metterti ad urlare ... vi aspetto!».

Tutti i concorrenti si misero le rispettive bende, tutte di colore diverso e quella di Walter era del suo colore di pelle aveva anche gli sticker a forma di occhi azzurri spalancati appiccicati sopra. Ma il maggiordomo neanche se ne accorse: era tutto preso a pensare che avrebbe fatto vedere a Sebastian chi era il vero maggiordomo e quanto un capo della servitù umano, per quanto limitato, potesse e essere migliore di uno demoniaco.

Si fecero guidare dai Grozzi che gli avevano preso le manine, anche se Sebastian disapprovò tantissimo, e arrivarono a destinazione senza sapere minimamente dove si trovassero. Bhè, almeno in quale parte della casa si trovassero, perchè l'ambiente lo vedevano: era un grande campo di pelo verde, come quello calcistico solo che non c'erano né le porte né i segni bianchi per delimitare le aree di rigore e il centrocampo. Al loro posto vi era un'infinità di oggetti che costituivano gli ostacoli.

La pista era costruita in tale modo: la sua forma era quella precisa dell'intestino di un girino, ovvero a spirale, e già questo bastava a confondere, ma quello che occupava la pista non contribuiva di certo al loro orientamento.

I primi ostacoli erano dei cerchi in cui saltare in ordine facile da comprendere, essendo tutti in fila indiana, dopodiché dieci metri buoni di sola corsa per vedere chi fosse il più veloce e fosse quindi in grado di guadagnarsi del terreno, dopo delle lunghe strisce da saltare, poi un fossato con dei coccodrilli del Nilo non da saltare ma da sorvolare arrampicandosi su un tronco coricato da una sponda all'altra che faceva da tramite, dopo uno di quei lunghi tubi che spesso mettono nelle competizioni per cani in cui ci si infila, solo che questo andava in quattro direzioni diverse e solo una ti conduceva sulla giusta via perchè la prima ti portava completamente fuori pista, la seconda in un punto imprecisato di prima, la terza, verso un crepaccio che avevano trovato lì vicino e solo la quarta era la via giusta. Ma ovviamente, non ve le abbiamo enumerate nel giusto ordine. Usciti dall'insidioso tubo, si trovava un muro da scalare, dopodiché una vasta piscina per valutare le abilità natatorie ed infine, per quanto appesantiti dall'acqua potessero essere i concorrenti, un'asta per eseguire il famoso salto con l'asta e arrivare più lontano possibile su un terreno sabbioso come quello del salto in lungo. C'era poi il tratto finale completamente dritto per permettere ai nostri amici di fare "lo slancio finale" fino al traguardo. Infine, ma questo per divertimento, si lanciava un frisbee e un Grozzo lo riportava.

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