Assoluta Perfezione. The Colo...

By AriannaEna

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Lei l'acqua santa; Lui il diavolo. Lei pura e innocente come un agnellino; Lui abituato ad esse... More

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51 Adrian
52 Chelsea.
EPILOGO
Canzoni
Se avete amato Chelsea e Adrian
Sanders brothers series
Sanders Brother Series #2

15 Adrian

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By AriannaEna




15 Adrian








Non riesco a respirare.

Nella vorticosa nebbia che mi avvolge, mi manca l'aria.

Vorrei muovermi, ma il mio stesso corpo non risponde. È come se fossi paralizzato.

Sono a pancia in giù, credo di avere la braccia bloccate lungo i fianchi e, nel buio della mia stessa stanza, non vedo assolutamente nulla nonostante tenga gli occhi bene aperti.

Non sono solo nella stanza. C'è qualcosa sulla porta, so che è lì.

Provo a non farmi prendere dal panico, ma sono indifeso e chiunque sia, vuole farmi del male.

Ad un certo punto il mondo si rovescia e spalanco gli occhi.

"Porca puttana, svegliati, imbecille! Sei così ubriaco da morire soffocato?"

Mi tiro a sedere di botto, respirando con affanno e mi guardo attorno alla ricerca di un nemico.

La mia stanza è come sempre: incasinata, ma vuota, a parte Josh con la faccia stravolta, in piedi alla mia destra.

Non c'è nessuno sulla porta alle sue spalle e, grazie alla luce accesa del corridoio, posso intravedere la cornice dell'orribile quadro che ha comprato Dave ad un mercatino di Natale.

Ci metto alcuni secondi a riprendermi e capire che, molto probabilmente, il mio è stato solo un incubo dettato dall'alcool, per quanto reale mi sia sembrato.

Il panico scivola via lentamente e mi lascio ricadere sui cuscini e mi copro gli occhi con un braccio.

La luce brucia e, a ben pensarci, ho la testa pesante come se mi avessero dato una martellata.

"Cosa ci fai qui?"

Decisamente una bella domanda.

Ricordo abbastanza chiaramente di essere salito sulla macchina di Chelsea e che ad un certo punto ho chiuso gli occhi per combattere la nausea. Da quel momento in poi è tutto piuttosto confuso.

Non ricordo di essere sceso dalla macchina, ma solo un infinità di scalini. Credo di essere riuscito a prendere le chiavi dalla tasca del giubbotto, ma non di sono stato io ad aprire la porta d'ingresso.

Quindi come sono arrivato nel mio letto, senza scarpe ai piedi, e come ha fatto Josh ad entrare?

"Meredith mi ha chiamato dopo che Chelsea ti ha portato via e mi sono fiondato qui per assicurarmi che non facessi qualche cazzata. Immagina la mia sorpresa nel sapere che semplicemente te ne sei andato a letto e non ti sei approfittato della situazione! È stata lei a farmi entrare dopo che sei crollato."

Josh ha ragione. È davvero una sorpresa.

A ben pensarci, sarebbe stato il momento ideale per mostrarle chi sono davvero. Non avevo nessun freno inibitore, tanto che non ricordo nemmeno che mi abbia accompagnato fino al mio appartamento o che ci abbia messo piede. Eppure non è successo nulla. Non le ho messo le mani addosso, perché altrimenti a quest'ora avrei la faccia in fiamme.

Mi tolgo il braccio dalla faccia e guardo l'orologio. Sono quasi le sei del mattino.

"Perché sei ancora qui?"

Lo osservo passarsi una mano sulla faccia e poi tra i capelli, come se stesse cercando di svegliarsi.

"Perché sono tuo amico e perché qualcuno mi ha ricordato che alle volte non sono il massimo. Non potevo andarmene. Lei non se ne sarebbe andata ed era meglio che ci fossi io una volta ti fossi svegliato. Alle volte sai essere una spina nel culo quando ti svegli con la luna storta."

Mi viene da ridere, ma non sono sicuro sia una buona idea. Pian piano, la testa pulsa sempre più forte.

"Vero!"

Ed è decisamente un sollievo sapere che lei non è in casa mia. Un po' perché sono sicuro che mi sentirei a disagio se al posto di Josh ci fosse lei, magari con i capelli spettinati e gli occhi così particolari arrossati dalla stanchezza.

Un po', perché è decisamente imbarazzante che mi abbia visto in quelle condizioni. È stato decisamente un errore andare a cercarla, ma è stato più forte di me.: Dovevo dirle quello che pensavo.

Che poi ora mi sembrino solo un mucchio di fesserie è un altro discorso.

Come accidenti ho potuto dirle di smetterla di entrare nella mia testa?

Ero davvero troppo ubriaco per fare un discorso sensato.

Tuttavia le sono grato. Probabilmente, se mi fossi messo al volante, avrei avuto un incidente e, forse, non sarei vivo. Di sicuro non sarei nel mio letto con i postumi della sbronza peggiore che mi sia mai preso.

"Perché sei andato da lei?"

La domanda ha un senso, ma non capisco quale. Sono ancora troppo intontito dall'alcool e dal sonno.

"Come?"

Mi metto le mani sulla faccia e mi scappa un gemito quando una stilettata di dolore mi attraversa la testa,  fermandosi dietro il mio occhio sinistro.

"Perché ti sei ubriacato e sei andato al pub? Non ti abbiamo visto per giorni e pensavo stessi cercando di evitarla."

In un altro momento avrei negato, ma ho la testa così confusa che le parole mi scappano di bocca senza che ne abbia controllo.

"Infatti è così. Sono una minaccia per chiunque, indistintamente. Eppure lei è convinta di potermi salvare da me stesso e non posso lasciarglielo fare, perché sarebbe così facile approfittarmi della sua ingenuità, della sua gentilezza. Al contrario di altre donne, non merita una punizione, di raccogliere ciò che ha seminato, per cui volevo solo dirle di starmi alla larga, di smetterla di trattarmi come se fossi solo un bambino capriccioso. Di uscire dalla mia testa e smetterla di immischiarsi in cose che non le competono. Eppure, invece di ascoltarmi, ancora una volta ha fatto di testa sua ed è riuscita a farmi fare quello che ha voluto. È così fastidioso, così frustrante."

Non mi sono mai confidato con Josh, ad essere sincero non ho mai raccontato a nessuno quello che ho passato quando ero più giovane, ma se c'è qualcuno che mi può capire e non guardarmi con pietà, quello è Josh.

Per certi versi è cresciuto in una famiglia molto simile alla mia, se di famiglia possiamo parlare.

Genitori ricchi e senza un minimo di considerazione per i figli, da cui hanno solo saputo pretendere.

Da un certo punto di vista, a Josh ha rischiato di andare peggio. È stato molto fortunato a non finire nella trappola dei suoi e rimanere invischiato in una brutta storia di denaro riciclato.

Josh sogghigna e si siede sul letto.

"Le donne sanno essere una vera spina nel fianco, ma inizio a credere che forse, e dico solo forse, potrebbe non sbagliarsi del tutto."

Rimango impietrito dalle sue parole e lo osservo. Probabilmente ho gli occhi spalancati dall'incredulità perché lui ridacchia nuovamente.

"Di che accidenti parli?"

Lui si passa nuovamente la mano tra i capelli, alla ricerca di una risposta sensata.

"Quando sono arrivato, la prima cosa che ho fatto, è stata chiederle se le avevi fatto qualcosa. Non credo sia stato per cattiveria nei tuoi confronti, ma perché ti conosco da diversi anni e ho visto come ti comporti con le donne. Hai qualcosa che le spinge a fare tutto ciò che vuoi, ma con lei non lo hai fatto, non hai agito come al tuo solito e, in un primo momento, questo mi ha spiazzato. Ho a malapena chiuso occhio stanotte, intento  com'ero a riflettere su tutta la situazione."

Le sue parole non mi offendono. Dopotutto è assolutamente vero. Sono un bravissimo manipolatore.

"Eppure, con lei non ti sei mai comportato così. Sarebbe stata la preda perfetta, eppure non hai mai fatto niente. I pensieri li hai, li ho letti sulla tua faccia quella sera al Blue Moon, ma è come se stessi lottando con te stesso per soffocarli. Mi chiedevo perché lo facessi, perché ti sforzassi così tanto di andare contro la tua stessa natura e ora tu stesso mi hai dato la risposta."

Non è esattamente vero. Io mi sono approfittato di un suo momento di debolezza per fare qualcosa di assolutamente sbagliato, anche se lei non l'ha mai vista sotto questo punto di vista.

Sentire questa specie di elogio, da parte di una persona che considero alla stregua di un fratello, brucia, perche non è per nulla meritato.

Eppure, non posso dirgli nulla, non posso levarmi questo peso di dosso, questa specie di macchia.

Quindi rimango semplicemente zitto, cercando di capire quanto bastardo sono, mentre lui continua a tessere lodi.

"Sei un bastardo, Adrian, lo abbiamo sempre saputo, ma hai più principi di quanto credi. Chelsea mi ha rimproverato. Tra le righe mi ha detto che non sono un buon amico e, probabilmente, ha ragione.  Mi sono reso conto che ti ho accettato per quello che sei, ma non mi sono mai sforzato di capire perché sei così."

Si ferma di nuovo e scoppia a ridere.

"Per colpa di Kayla sono diventato una femminuccia emotiva, accidenti."

Ride ancora, quasi come un isterico. Come se quello ad avere i postumi da sbornia non fossi io. Ho come l'impressione che la stanchezza gli stia giocando qualche brutto scherzo ai nervi.

"Kayla si vergognerebbe di me se sapesse che sono stato così superficiale. So tutto di Ryan, di Dave, addirittura di Logan, che conosco da poco più di sei mesi, ma dopo anni, non so praticamente nulla di te. Eravamo tutti così presi dai nostri problemi, che non ci siamo accorti che non ci hai mai parlato della tua infanzia, di come sei cresciuto. Ti sei presentato a noi come l'Adrian McLeor bastardo e non abbiamo chiesto altro, ti abbiamo semplicemente accettato.

Mi vergogno di me stesso. Sono stato davvero un pessimo amico con te, un menefreghista, e sono bastate quattro parole di quella bambolina per farmi mettere tutto in discussione."

"Perché mi dici tutto questo?"

"Perché alla luce di quello che è successo, inizio a pensare che, forse, potrebbe avere ragione. Non è da "te" questo comportamento. Quando si parla di lei, sei diverso. L'aggressività sparisce, il linguaggio da scaricatore di porto anche. Quando c'è lei di mezzo, quella parte di te così accentuata è come contenuta e inizio a credere che ciò accada per un motivo. Non sto dicendo che sei un santo, per carità, ma è come se cercassi di essere migliore per non ferirla. Non ti ho mai visto così attento a qualcuno. Per anni mi sono abituato a vederti prendere quello che volevi, incurante del resto, e anche se pensavo che alcuni comportamenti fossero sbagliati, li ho sempre giustificati, dicendomi semplicemente: "Lui è fatto così!", ma è evidente che mi sbagliavo."

Sono allibito, senza parole. Incredibilmente, anche Josh è stato contagiato dalla stessa positività di Chelsea. È veramente come una fata in grado di buttare incantesimi sulla gente.

"Josh, non dire cavolate. Sai bene che tipo di persona sono. Appunto perché mi conosci da anni, dovresti sapere che non sono un tipo generoso o compassionevole."

Lui solleva le spalle con noncuranza.

"È vero, ma inizio a pensare che sia stato solo perché avevi a che fare con le persone sbagliate.  Non sto dicendo che sei una persona diversa, ma solo che, forse, con lo stimolo giusto, sai comportarti diversamente. Per come ti conosco, avrò sempre il timore che tu possa ferirla, ma vorrei provare a credere che non sia tutto lì!"

Non capisco. Perché Chelsea gli interessa così tanto? Perché si preoccupa per lei? Non è altro che l'amica di Meredith, che è la sorella di un nostro carissimo amico, è vero, ma non è esattamente parte del nostro gruppo, anche se sembra che tutti l'abbiano accettata a pieno titolo come tale.

"Perché ti preoccupi così tanto?"

Lui sembra preso alla sprovvista dalla mia domanda e ci riflette su per alcuni interminabili secondi.

Il silenzio è davvero assordante.

Per qualche motivo, muoio dalla voglia di sapere cosa lo spinge a preoccuparsi per lei, che praticamente è una sconosciuta.

"Perché per certi versi mi ricorda una mia cara amica, una che non sono riuscito a proteggere."

Mi guarda e posso leggere nei suoi occhi verdi una profonda tristezza.

"Certo, so che non è nessuno per me, ma da quando sto con Kayla, noto molte più cose che prima non avevano nessuna importanza. Ho scoperto che non sono bravo a voltare le spalle a chi ha bisogno di aiuto e Chelsea ha trascorso le festività natalizie con noi. Kayla si è data un gran da fare per trovarle un lavoro e non posso girarmi dall'altra parte dopo tutto quello che ha fatto!"

"E quello che è importante per quella piccola strega è importante per te!"

Fino a ieri questa frase sarebbe suonata sprezzante, ora sembra solo ironica.

Josh sorride, ma arrossisce.

"Non prendermi in giro."

Scoppio a ridere, perché il suo disagio è divertente.

"Se non ti conoscessi bene, penserei che sei un idiota!"

Lui scoppia a ridere.

"Non pensavo lo avrei mai detto, ma è il tipo di fortuna che augurerei a chiunque. Non è tutto facile o rose e fiori, ma Kayla mi ha dato qualcosa di cui non sapevo nemmeno aver bisogno: la sua fiducia. L'ultima cosa che desidero è deluderla, quindi è automatico cercare di essere migliore di ciò che ero."

Scuoto la testa, leggermente nauseato, anche se non so che ciò sia dovuto all'eccessiva dolcezza che il mio amico dimostra quando si tratta della sua donna o allo stomaco in subbuglio.

"Sei una femminuccia."

Lui solleva le spalle e si alza dal letto.

"Forse, ma io ora me ne torno a casa e ho una splendida donna che mi aspetta nel mio letto. Una persona che mi aspetta quando rientro la sera e che non mi ha fatto nessuna storia quando le ho detto che dovevo venire a prenderti a calci nel culo!"

Scoppio a ridere, anche se la mia testa non approva, perché posso ben immaginare la bionda ragazza di Josh che vorrebbe prendermi a calci al suo posto.

Non mi sopporta e ha tutte le ragioni per detestarmi.

Prima di tutto mi sono comportato come un vero pezzo di merda al matrimonio di Ryan, quando lei e Josh si sono uniti a me e Dave per colazione.

L'ho chiamata strega di ghiaccio, ma a mia discolpa non sapevo ancora che ci fosse qualcosa tra lei e Josh. Lei mi ha rimbeccato per bene, gelida e sprezzante proprio come mi aspettavo.

È stato immediato ed istintivo attaccarla. L'atteggiamento di Kayla mi è sempre stato sulle palle. Si è sempre comportata in modo altezzoso, guardando gli altri dall'alto in basso. Proprio il tipico atteggiamento in grado di far venire fuori il peggio di me.

Sono stato un vero bastardo e non ho mai visto Josh così furioso.

Solo successivamente ho scoperto che quella di Kayla era una maschera per tenere alla larga i tipi come me.

Non conosco i dettagli, ma so che ha avuto a che fare con Dawson Steel, un arrogante figlio di puttana della East Coast.

Non ho voluto sapere altro, però si può dire che mi sono abituato al suo atteggiamento che, da quando convive con Josh è diventato molto meno glaciale.

"Immagino che ti ha detto di farmi più male possibile!"

Lui solleva le spalle e si allontana dal letto, fermandosi sulla porta.

"Mi ha detto che se proprio dovevo, almeno avresti dovuto ricordartene. Ti saluto e, amico? Non so se sia una buona idea, ma voglio credere che Chelsea abbia ragione!"

Non riesco a replicare e rimango fermo a fissare l'uscio vuoto fino a quando non sento la porta d'ingresso chiudersi.

Mi lascio ricadere sui cuscini e mi metto a pancia in giù dopo aver spento nuovamente la luce.

Eppure le ultime parole di Josh mi impediscono di riprendere sonno e, invaso da mille pensieri, osservo lentamente i pallidi raggi del sole che sorge, entrare nella mia stanza attraverso la tapparella sollevata.














Piccolo spazio Autore.

Volevoringraziare tutte le persone che mi stanno seguendo e che dedicanoqualche prezioso minuto del loro tempo per scrivermi messaggi o piccolerecensioni. Leggo attentamente tutto quello che scrivete e mi emozionoquando vedo che riesco a farvi percepire ciò che sento quando scrivo.Quindi grazie di cuore.Da oggi proverò a riprendere la stesuracostante, quindi con aggiornamenti il Lunedì, il Mercoledì e ilVenerdì/Sabato. Mi scuso se ci dovessero essere degli intoppi el'aggiornamento dovesse saltare, ma lavoro nove ore al giorno e spessonon riesco a trovare proprio il tempo per scrivere e dedicare alcapitolo le giuste attenzioni. In ogni caso, grazie per la costanza eper tutto.  kiss kiss.

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