Trilogia con Sergio Ramos

By Corneliahale94

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"Scusa Vic, sei l'unica che non è entusiasta di passare un mese intero con quei figoni!! Al posto tuo la Spag... More

Capitolo 1.01
Capitolo 1.02
Capitolo 1.03
Capitolo 1.04
Capitolo 1.05
Capitolo 1.06
Capitolo 1.07
Capitolo 1.08
Capitolo 1.09
Capitolo 1.10
Capitolo 1.11
Capitolo 1.12
Capitolo 1.13
Capitolo 1.14
Capitolo 1.15
Capitolo 1.16
Capitolo 1.17
Capitolo 1.18
Capitolo 1.19
Capitolo 1.20
Capitolo 1.21
Capitolo 1.22
Capitolo 1.23
Capitolo 1.24
Capitolo 1.25
Capitolo 1.26
Capitolo 1.27
Capitolo 1.28
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Capitolo 1.30
Capitolo 1.31
Capitolo 1.32
Capitolo 1.33
Capitolo 1.34
Capitolo 1.35
Capitolo 1.36
Capitolo 1.37
Capitolo 1.38
Capitolo 1.39
Capitolo 2.01
Capitolo 2.02
Capitolo 2.03
Capitolo 2.04
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Capitolo 2.06
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Capitolo 2.24
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Capitolo 2.30
Capitolo 2.31
Capitolo 2.32
Capitolo 2.33
Capitolo 3.01
Capitolo 3.02
Capitolo 3.03
Capitolo 3.04
Capitolo 3.05
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Capitolo 3.33
Capitolo 3.34
Capitolo 3.35
Capitolo 3.36
Capitolo 3.37
Capitolo 3.38
Capitolo 3.39
Capitolo 3.40 - ULTIMO

Capitolo 1.40

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By Corneliahale94

Driving in a fast car

Trying to get somewhere

Don't know where I'm going

But I gotta get there..

"La pasta dove la metto??"

Ines uscì nel giardino con la terrina di pasta fredda in mano.

"Poggiala pure lì" fece Victoria voltandosi verso la cugina.

"E queste??" domandò Sara arrivando rapidamente con un vassoio di biscotti.

"Dov'è libero sul tavolo..." disse la ragazza "ma quanta roba avevamo ordinato?" fece controllando il tavolo imbandito di cibo.

"Non lo so, so solo che non finisce più!!" esclamò ridendo Ines continuando a posizionare bicchieri piatti e terrine.

"Potrebbero mangiare minimo in cento cinquanta.." valutò Victoria.

"Oh, non conosci Iker e i suoi amici! Mangiano più dei bambini!" commentò Sara.

"Sì beh se poi ci metti anche Sergio e tutta la squadra... sì beh, è anche poco." rise la ragazza divertita.

"E' arrivata la torta!!!" esclamò con entusiasmo Ines ritornando in giardino con un grande vassoio bianco.

A veces me siento perdido

Inquieto, solo y confundido

Entonces me ato a las estrellas

Y al mundo entero le doy vueltas..

"Buona questa, posso?" domandò Sergio comparendo alle spalle di Victoria.

"Non ci provare!!" lo bloccò Sara "Questa è per Nicolàs" sorrise voltandosi verso il giardino guardando Iker giocare con suo figlio.

Era incredibile come le cose potessero cambiare a distanza di un anno.

Sara e Iker avevano avuto il loro primo figlio, Nicolàs, che quel giorno compiva esattamente un anno. Il primo compleanno non poteva essere festeggiato se non in grande stile; infondo, quel bambino era stato cresciuto curato e coccolato un po' da tutti perchè era "il figlio del capitano" e perché secondo tutti avrebbe dovuto seguire le orme del padre. Persino il mister del Real, l'impassibile Mou, si era intenerito tenendolo tra le braccia un giorno.

"Un pezzettino solo!!" continuò Sergio "Per sentire se è avvelenata! Mi sacrifico!"

"Oh ma che sacrificio! Invece di cercare di mangiarti la torta, aiutami con queste!!" esclamò Victoria che era rientrata in casa portando altri vassoi di pasticcini.

"Quelli posso vero?" sorrise Sergio come un bambino in un negozio di caramelle.

Victoria sbuffò poggiando il vassoio. "Chi compie un anno, Sara? Sergio o Nicolàs?" protestò.

I'm singing for somebody like you

Sorta like me baby

Yo canto para alguien como tú

Pon la oreja, nena

Oh oh oh oh...

Ad un tratto dal prato si levò un applauso. Iker e suo fratello Unai giocavano con il piccolino che cercava di camminare barcollando instabile.

"Che succede?" domandò curiosa Sara guardandoli.

"Mio figlio è un calciatore!!!" esclamò Iker entusiasta

Nicolàs si mise a ridere guardando la piccola palla di gomma che aveva calciato in porta.

"Ufficiale. Quando cresce seguirà le orme del padre.." commentò Ines.

"Oh no vi prego non ditemelo!" sbuffò Sara disperata. "Uno basta e avanza in casa!"

"Non dirlo a me!" soggiunse Victoria continuando a sistemare le decorazioni azzurre in giro per il giardino.

"Ma non lamentatevi!! Guardate me e Iker, non vorreste dei figli a immagine e somiglianza dei padri?" commentò Sergio dando una mano.

Victoria si voltò verso di lui. "Tu taci che forse Iker potrebbe anche avere un clone, ma tu....se ti clonano è la fine!!"

Sergio adorava giocare in quel modo con Victoria. La sua compagna di irriverenza. Si punzecchiavano ancora come due bambini nonostante fossero cresciuti anche loro.

La loro vita era cambiata almeno quanto quella di Iker e Sara. Si erano sposati, otto mesi prima, in quello che era stato chiamato "il matrimonio perfetto". Era stata una cerimonia fantastica che aveva portato un sacco di gente e un sacco di lacrime d'emozione.

Tuttavia quel grande cambiamento non era l'unico che stava portando l'aria di primavera che ormai era alle porte.

Ad un tratto, mentre i ragazzi continuavano a scherzare sui futuri eredi, un rumore di macchine interruppe la conversazione. Erano arrivati gli invitati.

"Che la festa abbia inizio!!!" esclamò entusiasta Iker passando il figlio alla moglie.

"Sembrano più entusiasti loro che i bambini.." commentò Sara guardando gli uomini di casa.

"Te l'ho detto che bisogna controllare di chi è veramente il compleanno!!" rise Victoria.

Sara andò ad accogliere gli invitati, tra familiari amici e bambini, mentre Victoria rimase sola vicino al tavolo con Ines.

"Tra un anno saremo qui di nuovo a festeggiare il nuovo arrivato...l'avresti ma immaginato?" sorrise Ines appoggiando una mano sulla pancia di Victoria. La ragazza si voltò verso la cugina, sorridendole: ecco l'altra novità di primavera che aveva cambiato la vita di Victoria e di suo marito.

"In effetti no...cioè se me lo avessero raccontato due anni fa..non ci avrei mai creduto."

"E invece....a proposito, oggi sei in prima pagina!" sorrise la cugina.

"Ancora? Con chi mi sono sposata stavolta?" sbuffò Victoria che con la stampa aveva sempre lo stesso rapporto amore-odio. Più odio in quei mesi, che amore.

"Ah no, dicono solo che sarà una femmina e fanno un sondaggio su che nome gli darai!"

Victoria non aveva voluto sapere il sesso del bambino. Tuttavia non nascondeva che il suo desiderio di avere una bambina che assomigliasse a lei e avesse il carattere dolce di Sergio, era sempre stato grande. Si trovava in opposizione al marito, che invece, come tutti gli uomini, sperava in un bambino da mettere in difesa nelle giovanili del Real - proprio come il padre. Chi avrebbe vinto? L'avrebbero saputo solo cinque mesi più tardi.

Estoy buscando ese momento

La música, que cuando llega

Me llena con su sentimiento

Con sentimiento, vida llena

Walking down the sideway

Looking for innocence

Trying to find my way

Trying to make some sense...

Non passò tanto tempo che il giardino di casa si popolò di bambini e invitati per la grande festa in onore del compleanno del piccolo Casillas.

Sergio e Iker erano incredibilmente a loro agio in mezzo a così tanti bambini, mentre le ragazze stavano lì a guardarli, stupendosi di quanto straordinari potessero essere anche in quella situazione.

In quel momento Victoria aveva appena finito di gonfiare palloncini colorati, quando venne raggiunta proprio dal marito.

"Oh finalmente ti vedo!" sorrise lei allontanandosi dal gruppetto di bambini che riprendeva a giocare.

"Stavamo organizzando un torneo con i bambini lì..vuoi venire a giocare?" disse lui dopo averle dato un bacio.

"Oh no grazie, la parte sportiva te la lascio volentieri."

Victoria sospirò appoggiandosi alla parete della casa un momento.

"Che hai sei stanca?" fece Sergio amorevolmente preoccupato.

La ragazza lo guardò negli occhi. "No è che...non è facile fare quello che vuoi fare con un bambino di quattro mesi appresso.." disse sistemandosi la camicia che indossava.

Sergio vi appoggiò una mano, riusciva a sentire qualche calcio.

"Oh, come pensavo! Un calciatore direi!" sorrise entusiasta.

"Oh no! Non esiste! Anche se nasce un maschio lo iscrivo a danza classica!!!" protestò.

Sergio si mise a ridere divertito.

Yo canto para alguien como tú

Sólo como tú, baby

I'm singing for somebody like you

What about you

I'm singing for someone

Someone like you

Tú, dime a quién le cantas

'Cause there's something about you there

Speaks to my heart

Speaks to my soul...

"Danza classica? Ma dai! Non ti piacerebbe vedere l'erede Ramos giocare sul campo da calcio?"

"Non per niente, ma sia femmina."

"Beh c'è sempre la società femminile di calc..."

"Non ci provare Ramos!! Se sarà una figlia ho intenzione di farle fare una vita normale senza divise e scarpe da calcio infangate!!"

Sergio la abbracciò sorridendo, finendo la discussione con un bacio datole dolcemente.

Victoria avrebbe potuto sciogliersi quando faceva così, senza riuscire a sentire più nient'altro se non il battito dei loro cuori.

"Sarai una madre eccezionale lo sai?"

"E tu un padre." fece lei sorridendo.

"A questo proposito, ho un regalo per te." fece lui, diventando serio.

Victoria corrugò la fronte mentre il ragazzo frugava nelle tasche dei jeans.

"Cos'è? Il mio compleanno è tra un po' di mesi.."

"Lo so ma...l'ho ritrovato mettendo ordine e...non so perchè ma mi sono dimenticato di fartelo riavere."

"Ri-avere? E di cosa si tratta?" domandò curiosa.

Tirò fuori dalla tasca laterale una scatolina nera dall'aria familiare. Victoria ci pensò: l'anello di fidanzamento ce l'aveva al dito, la fede anche. Cosa poteva aver dimenticato in così tanto tempo? Eppure si ricordava di aver già visto quella scatola....forse sistemando qualche cassetto.

La prese tra le mani. "Su aprila." sorrise il giocatore.

Victoria eseguì e quando la aprì si ricordò tutto.

I'm singing for someone

Sorta like you

Yo canto para alguien

Someone like you, someone like me

Sólo como tú, oh, my sister

Todo el mundo va buscando ese lugar

Looking for paradise

Oh oh oh oh...

Era il braccialetto d'oro bianco con il cuore luminoso. Quello stesso braccialetto che ben un anno prima aveva trovato sul cuscino, a Castilla y Leon, la sera di Capodanno. Glielo aveva ridato, arrabbiata.

"Dicevi di..."

"Non volerlo." completò Victoria. Lo guardò negli occhi. In quel momento ripercorse tutta la sua vita da quel brutto momento in poi. E non poté che sorridere e far scendere una lacrima sul viso.

Sergio la raccolse, asciugandola rapidamente prima che potesse scioglierle il trucco.

"Tesoro!! Non devi piangere! Pensavo lo volessi questo braccialetto anche se...è di un brutto periodo."

"No io....io sto piangendo di felicità. E'..bellissimo.." lo agganciò rapidamente al polso lasciando cadere il ciondolo nel vuoto per un attimo. Questo brillò alla luce del sole.

"Questo cuore é il simbolo di un amore che ha superato tanti ostacoli ma che alla fine è lì dove avrebbe dovuto stare. A ricordarti quanto ti amo e quanto lo farò per....ancora circa un'eternità." disse lui all'orecchio della ragazza quasi per farsi sentire solo da lei e non dal resto del mondo.

Un brivido scosse ancora la ragazza e il cuore prese a battere più velocemente.

A ese corazón herido

La música le da sentido

Te damos con la voz tus alas

Le damos a tus pies camino

Oh is anybody out there

Feel like i feel

Trying to find a better way

So we can heal...

Victoria non riuscì a frenare la commozione per quel gesto. Suo e solo suo era quell'uomo straordinario che aveva davanti.

"Ti amo ti amo ti amo" ripeteva baciandolo.

Sergio sorrise. "Ok ho capito, piano però..non ti agitare troppo.." disse preoccupandosi del bambino.

Victoria gli prese la mano, riprendendo a camminare con lui verso il prato dove la festa continuava.

Sara giocava con le bambole, Iker parava i calci di rigore dei bambini. Nicolàs rideva divertito, sicuramente era il giorno più bello della sua giovane vita.

"Vado a insegnare al mio nipotino come si difende la porta" commentò Sergio riferendosi al bambino di Iker che era davvero come un nipotino.

"Perchè scusa tu che ne sai di come si difende una porta?!" scherzò Victoria senza lasciargli la mano.

Era il paradiso. Il loro paradiso.

I'm singing for somebody like you

Sorta like me baby

Yo canto para alguien como tú

Sólo como tú

What about you?

Yo canto para ti

I'm singing for someone

Yo canto para alguien

'Cause there's something about you there

Speaks to my heart

Speaks to my soul...

"Senti hai pensato a che nome dovremmo dargli?" domandò il ragazzo avvicinandosi al tavolo dei dolci con la ragazza.

"Se è una femmina mi piacerebbe avesse un nome speciale..ci penserò."

Sergio annuì guardandola e lei di rimando sorrise. "Se è un maschio.....fai tu io ci rinuncio."

Sergio si mise a ridere. "Ma perchè non vuoi un maschio! Infondo non sarà l'unico, avremo più occasioni per provare a...."

"Non sarà l'unico?? Tu fai i progetti senza avvisarmi!" si lamentò Victoria "Per te è facile non devi fare niente, tanto faccio tutto io!"

Sergio la cinse per un fianco, stampandole un bacio sulle labbra.

"Ma come?! Ho promesso a mia madre che sarà nonna di tanti nipotini!"

"Ha tre figli tua madre, perchè devo farli tutti io i nipotini?!"

Sergio la guardò divertito dalla piccola protesta della moglie che non era cambiata da quando l'aveva conosciuta. Fortunatamente.

"Sei sempre la solita Victoria spocchiosa che ho conosciuto a Las Rozas."

"E tu sempre il solito Sergio Ramos indisponente. Ma ti ho sposato ugualmente." ribatté lei, sempre accorta.

I'm singing for someone

I'm singing

Sorta like you

Yo canto para alguien

Someone like you, someone like me

Sólo como tú, oh, my sister

Todo el mundo va buscando ese lugar

Looking for paradise

Oh oh oh oh...

Il momento degli taglio della torta era arrivato.

Tutti si radunarono vicino alla grande torta con una candelina azzurra sulla quale Nicolàs era pronto a soffiare. Dopo la canzone di rito e gli applausi, il bambino provò a soffiare per la prima volta, mentre Victoria chiudeva gli occhi ed esprimeva un desiderio.

Sergio la guardò.

"Hey non vale! Non è il tuo compleanno!!"

"Sì ma l'ho espresso lo stesso. Io e Ines facciamo sempre così anche ai compleanni di altri." disse guardando la cugina dall'altra parte del tavolo fare altrettanto.

"E posso sapere cosa hai chiesto?"

"No! Sennò non si avvera."

"Un giorno me lo dirai?"

"No. Ovviamente." sorrise lei provocatoria.

Sergio le rispose con una smorfia lasciandosi andare poi ad un sorriso.

Victoria si voltò un momento poi, scorgendo poco distante al cancello, Ines che si era spostata a chiacchierare con qualcuno.

Sorrise correndo verso di loro. Non ci poteva credere: tornati dalle trasferte, dalle partite, dal paese in cui giocavano, l'intera nazionale spagnola al completo arrivata con tanto di figli e moglie al seguito. Erano quasi un anno che non riuscivano a vedersi tutti assieme. C'era Fernando con i figli, Pepe e la famiglia, David e le sue due bellissime bambine, Joan, Andres, Carlos, Sergio, Raul, Gerard con quella che era diventata sua moglie, e infine Victoria poté anche riabbracciare Cesc.

"Ma guarda un po'!! Perchè diventi sempre più....incinta??" scherzò lui abbracciandola.

Victoria sorrise. "Hey!! Vorrei vedere tu nella mia situazione!"

Cesc era quello che - nonostante giocasse a Barcellona - riusciva a vedere più spesso. L'imminente matrimonio tra lui e Ines forse aveva aiutato.

Ines era lì vicino, felice anche lei del ritorno del suo amato. I due si erano messi insieme qualche mese prima quasi per caso, e per la loro pazzia avevano deciso di sposarsi quasi subito.

Sergio arrivò con Nicolàs e Iker per salutare i suoi amici. Loro avevano la fortuna di vedersi più spesso giocando assieme le partite.

"Ormai siamo vecchi e non ci vogliono più con la Roja" si lamentò Pepe vicino alla moglie, la sempre bellissima Yolanda.

"Oh non dire così,solo perché voi avete passato i trenta e..noi no" sorrise Sergio avvicinandosi a Cesc.

"A te manca poco signorino!!" commentò Victoria indicando il marito.

"Rottameranno anche te Ramos non ti preoccupare!!" scherzò Andres avvicinandosi all'amico.

"Beh in realtà noi eravamo venuti per la torta non perchè ce ne fregasse di rivedervi!" fece Cesc convinto, rivolto a Iker e Sergio.

Tutti scoppiarono a ridere. Sempre il solito.

"Cesc!!! Ma sono modi questi?!" protestò Ines lì vicino stringendogli la mano. Cesc si mise a ridere.

Non passò nemmeno un secondo che quei matti che rappresentavano la Spagna intera al gioco del calcio, presero l'amico per mani e braccia buttandolo in piscina per la felicità dei bambini e non solo.

"Scusa volevi un pezzo di torta!?" dissero in coro quando Cesc riemerse dall'acqua.

Victoria li guardò da distante, osservandoli giocare tutti assieme in acqua con i rispettivi figli.

La ragazza posò gli occhi su Sergio che giocava con la sua nipotina e con la figlia maggiore di David. Sembrava fosse già padre per quanto amorevole era.

L'estate avrebbe portato con sé novità e tanta gioia a cominciare da quel giorno passato in famiglia. Fece ciondolare nel vuoto il cuore luminoso al suo polso che ancora riflettè i raggi solari e brillò.

Il simbolo del suo amore, il simbolo del suo paradiso.

"Hey mamma! Tu non vieni a fare il bagno?" la schernirono Sara e Ines buttate in acqua anche loro.

Victoria si avvicinò al bordo sorridendo.

"Io ho il permesso per non fare cose spericolate come voi!!!" esclamò indicandosi la pancia.

Sergio si avvicinò al bordo. "Vuoi che ti butto in acqua lo stesso ma più dolcemente?"

"Ne faccio anche a meno" sorrise Victoria. "Avrò tempo di affogarti in piscina quando nascerà la bambina."

"E se è un maschio?"

"A maggior ragione ti affogo Ramos." sorrise Victoria chiudendo un occhio.

Sergio si mise a ridere e guardandola negli occhi si issò sul borso avvicinandosi gocciolante alla ragazza.

Victoria indietreggiò ma senza riuscire ad evitare l'abbraccio umido del marito che la bagnò completamente. "Sergio!!!!"

"Non potevo lasciarti asciutta!!" disse baciandola e ributtandosi in acqua.

Victoria si mise a ridere. "Ora ho più ragioni per affogarti!!"

"Sempre che tu riesca a prendermi!" scherzò il marito riemergendo dall'acqua. "Ah una cosa.."

"Che altro?" domandò inclinando il capo verso di lui.

"Ti amo. Mi ero dimenticato di dirtelo nell'ultima mezz'ora."

Victoria non rispose. Gli sorrise soltanto e bastò più di ogni parola.

Todo el mundo va buscando a ese lugar..

Looking for paradise.

NdA: A domani con la seconda parte della trilogia di QueenA. Dato che questa storia non ha ricevuto nè VOTI nè COMMENTI, mi piacerebbe sapere se siete interessate a leggere la seconda parte oppure no. *Bea

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