Smoking kisses (#Wattys2017)

Bởi GiadaSabino

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Dicono che l'amore fortifica, che cambia le persone e le migliora; ma si può salvare qualcuno che non vuole e... Xem Thêm

Paper airplane
Petals
Remember
Moon
Heartless
Hugs
Broken Home
Trouble
No friends
Where are you?
Mess
Problem
Milk and honey

Feeling

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Bởi GiadaSabino

Avete presente quel momento in cui ci si sente inutili all'umanità?

Non riesci a pensare a nulla di positivo, vedi solo il lato peggiore delle cose e attrai come una calamita, la sfortuna.

Ecco, questa sono io.

Se c'è una cosa però, che nonna Gilda mi ha insegnato, è stato il non arrendermi mai quando qualcuno cerca mettermi i piedi in testa.

Ricordo le sue parole esatte:

"Margherita, non lasciare che nessuno distrugga i tuoi sogni"

Ora, tralasciando il fatto che io non mi chiami Margherita, ho sempre seguito questo consiglio sin da quando ero piccola.

Sin da piccola ho sempre assecondato i miei sogni.

A sei anni dicevo a tutti che da grande sarei diventata una grande stilista; a dieci anni cambiai vocazione dicendo di voler fare da grande la cantante.

Ricordo una piccola me che cantava a tutto volume le canzoni di Hanna Montana e la sigla di Mermaid Melody saltando sul divano di casa.

Poi in prima media, scoprii di non essere un aggrazziato uccellino, bensì un'oca stonata. Così scoprii le mie vere vocazioni: il disegno e la fotografia.

Il sabato, come ho già detto, è l'unico giorno della settimana in cui mi sento positiva e cercandodi far proseguire per il verso giusto la giornata, durante la pausa pranzo, sono ritornata sul terrazzo della scuola.

Scatto due o tre foto al paesaggio circostante, poi mi volto e scatto una foto alla mia panchina.

Quando la porta si apre, scatto velocemente una foto al ragazzo che mi guarda con un'espressione dubbiosa in volto.

"Non sapevo avessi una macchina fotografica" dice toccando l'oggetto che è appeso al mio collo.

"Non sai nulla su di me" dico ridendo, andandomi a sedere sulla panchina.

"Bhe, illuminami"

"Cosa vuoi sapere?" Chiedo.

"Il tuo colore preferito, quello che ami mangiare,..." inizia.

"Fermo, fermo, fermo. Insomma, sono cose troppo personali" scherzo.

Alla fine senza rispondermi cambia argomento.

"Andrai al ballo, vero?" Mi chiede.

Alzo le spalle.

"Non lo so, non sono la classica ragazza da portare al ballo. Mi fai più felice se mi regali un divano" scherzo.

"Penso che passerò la serata a guardare American Horror Story" dico.

"Ah-sospira-adoro American Horror Story" dice.

"Allora potremmo andare d'accordo" sorrido.

"In più preferisco guardare Evan Peters lavorare in un circo" ribadisco.

"Mi deludi. Sei ancora in dietro di due stagioni, ragazza" dice Stuard.

"Tempo al tempo, Evan Peters non va guardato in una sola volta" dico sospirando sognante.

"Penso che io sia molto più bello di Evan Peters"

"Certo Stuard, certo" rido scherzando, beccandomi una gomitata.

Senza chiedermelo poi, mi prende la fotocamera e mi scatta un foto.

"Cosa stai facendo?" Chiedo e lui me ne scatta un'altra.

"Sei carina quando arricci il naso" dice, poi restituendomi la macchinetta.

"Devo andare" dice poi cambiando umore all'improvviso.  Afferra velocemente le sue cose e va via lasciandomi da sola.

Sospiro. Lo Stuard bipolare è tornato.

Mi alzo dopo un po' sentendo la campanella suonare e osservando una grande massa di studenti uscire dall'edificio.

Ecco, ora ritornando al fatto di non farsi mettere i piedi in testa, quando varco la soglia del bagno femminile e mi ritrovo davanti Vanessa, non ho intenzione di fargliela passare liscia.

Sorrido quando la vedo girarsi lentamente verso di me con il suo rossetto rosso Mac in mano. Mi avvicino a lei lentamente per poi girarmi verso il lavandino e far scorrere l'acqua sulle mie mani.

"Cos'hai da guardare?" Chiede irritata ma la evito ed esco dal bagno.

Quando esco da scuola, mi guardo intorno.

Noto Stuard fumare insieme ad altri ragazzi di quinta.

Mi avvicino al gruppo, in confronto a loro sembro alta un metro e una gomma da masticare.

Si fermano tutti dal parlare per osservarmi.

Senza che io glielo chieda, Stuard mi da una delle sue Marlboro dal pacchetto e me l'accende.

Qualcuno si schiarisce la voce e in contemporanea, ci giriamo a guardarlo.

"Ragazzi lei è Alissa" dice Stuard e io mi stringo nel mio cappotto invernale prima di riconcentrarmi sul ragazzo accanto a me.

Butto fuori il fumo che si addensa in una piccola nuvoletta di fumo, e poi parlo.

"Stuard mi accompagni a casa, Aiden non è venuto a scuola, oggi" dico innocentemente mentre guardo Vanessa uscire da scuola.

I ragazzi guardano prima me poi Stuard con malizia e vedo il ragazzo perennemente vestito in nero, ridere in modo nervoso.

"Io e Alissa dobbiamo andare" dice poi trascinandomi via.

Arriviamo alla sua macchina ancora sotto gli sguardi dei suoi amici e butto la sigaretta al suolo prima di entrare nella vettura.

"Non devi andare a casa tua, vero?" Sbuffa Stuard.

"Bravo" mi complimento io.

"Cosa dobbiamo fare?"

Sorrido prima di parlare.

"Stuard, ti piace il golf?"

***

"Non capisco ancora perché abbiamo delle mazze da golf in mano e cosa ci facciamo difronte alla casa di Vanessa" dice.

Tiro fuori dalla busta di plastica la confezione di uova, e interrompo il monologo di Stuard lanciando con la mazza da golf un uovo sulla macchina nera, pulita e splendente, della ragazza che cerca di rovinarmi la vita.

"Ah. Ora ho capito" si interrompe.

Rido.

"Prendi anche tu un uovo" gli dico tirandone un altro, questa volta sulla porta di casa.

Stuard tira un uovo abbastanza preoccupato, poi un altro ancora.

La porta di casa e la macchina sono completamente sporchi.

Vado a prenderne un altro.

La mia mano sfiora quella di Stuard ed entrambi ci guardiamo negli occhi.

Poi lui mi sorride.

"Credo che serva di più a te quest'uovo" dice sorridendomi ancora e dandomi in mano l'ultimo uovo.

"Grazie" dico per poi riprendere il bastone in ferro.

"Questo è per avermi distrutto la vita, brutta stronza!" urlo lanciando l'uovo che finisce proprio sulla testa di Vanessa che in quel momento ha aperto la porta.

Un urlo acuto si propende per tutta la strada.

Stuard ed io ridiamo poi lui, quando realizza cosa è appena successo, corre in auto e io lo seguo.

Quando si ferma vicino casa mia, entrambi scopriamo a ridere.

"Hai visto la sua faccia?"dice ridendo più forte.

"Era epica" rispondo tra le risate.

"Grazie per avermi aiutato" dico io seria.

"Di nulla" dice scrollando  le spalle.

In macchina cala il silenzio.

"Bene" dico.

"Bene" ripete.

"Ci si vede Stuard" dico io ed esco dall'auto.

Alza di poco la testa salutandomi e mi incammino per arrivare alla porta di casa.

Entro nell'abitazione e quando mi chiudo la porta alle spalle, sento un:

"Ciao Lis, ti stavo aspettando"

Mi volto e i miei occhi incontrano quelli azzurri di mia madre e subito dopo quelli scuri di Aiden.

Hey! Come state?
Io bene.

A causa della neve questa settimana, noi Pugliesi siamo rimasti a casa e da lunedì si riprende. Non so quando potrò aggiornare, spero presto. A breve, tra qualche minuto o domani, pubblicherò il Prologo di una nuova storia/ff su Luke Hemmings.

A presto,
Giada.

Per qualsiasi cosa:
Istagram: @giada.sabino
Twitter: @giadasabino

#Allthelove 🌼

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